Videogiochi, un tuffo nell’archeologia del Mediterraneo con Dive in The Past

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Qualche tempo fa vi abbiamo parlato dei videogiochi più belli ambientati nelle profondità marine e oggi vi portiamo alla scoperta di un progetto molto interessante, che vi regalerà la possibilità di immergervi tra i fondali con il vostro smartphone e di avvicinarvi, seppur virtualmente, ad alcuni dei più importanti siti archeologici del Mediterraneo.

Potrete nuotare in mezzo al relitto di una nave greca affondata nel V secolo A.C., o tra le misteriose sculture del Ninfeo di Punta dell’Epitaffio nel golfo di Pozzuoli. E con la dettagliatissima ricostruzione in 3D, vi sorprenderete di non aver dovuto indossare pinne, maschera, muta e bombole (e di essere asciutti).

L'idea di unire videogiochi e archeologia subacquea in Dive in The Past (free-to-play, in italiano e in inglese, disponibile sia per Android che per iOS) è nata dal team della 3D Research, grazie al progetto MeDryDive finanziato dal programma COSME della Commissione Europea. Un lavoro complesso, durato oltre un anno, nel quale esperti di computer grafica, realtà virtuale e archeologia subacquea che hanno lavorato fianco a fianco con i partner del progetto in altri quattro Paesi europei: Grecia, Croazia, Albania e Montenegro.

Dive in The Past, il trailer

Il videogioco ha richiesto un lavoro pazzesco. Informatici, graphic designer, sviluppatori, animatori, sceneggiatori e, ovviamente, archeologi, hanno messo a punto una ricostruzione impressionante dei reperti. La batimetria generale dell’ambiente subacqueo, ottenuta mediante un sonar multibeam e l’elaborazione di centinaia di foto subacquee scattate dai sub o da veicoli filoguidati hanno ricreato con precisione non solo i reperti, ma anche la flora e la fauna che li circondano.

Dive in The Past
dive in the past videogioco screenshot 2.jpgDive in The Past3D Research

E non dimentichiamo naturalmente il fatto che per realizzare un videogame simile sono state necessarie le autorizzazione dei singoli Enti. Come spiega il presidente della 3D Research Fabio Bruno: “Abbiamo infatti avuto l’autorizzazione e il prezioso supporto del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, dell’Istituto Centrale per il Restauro, dell’Eforato per le Antichità Subacquee del Ministero della Cultura e dello Sport della Grecia, dell’Università di Zara”.

Il game tourism, ovvero il fatto di visitare nella realtà i luoghi nei quali sono ambientati i videogiochi, è ormai una solida realtà. Ma qui ci troviamo di fronte a qualcosa di ancora più innovativo, perché di fatto abbiamo la possibilità di scoprire qualcosa che non facilmente si può ammirare così nei dettagli.

“Il principale obiettivo del videogioco è quello di stimolare l’interesse del pubblico nei confronti del Patrimonio Culturale Subacqueo” spiega Marco Cozza, Direttore Tecnico di 3D Research. sensibilizzarlo all’importanza della sua valorizzazione e favorire un rilancio del turismo di settore”

Dive in The Past, al di là dell'aspetto di esplorazione, ha un gameplay vero e proprio, in stile avventura grafica: ritroveremo un antico diario con un simbolo misterioso. Partiremo da qui per iniziare ad esplorare i siti subacquei che riveleranno il segreto. E per rendere le cose più movimentate (nel caso ce ne fosse bisogno!) ci sono anche mini-giochi in 2D da affrontare, che hanno anche lo scopo di farci approfondire la storia dei reperti.

Dive in The Past
Dive in The Past videogioco screenshot 1.jpgDive in The Past3D Research

Ma quali sono i siti archeologici del Mediterraneo che si possono esplorare con Dive in the Past? Eccoli!

  • La nave Oreste (Baia di Trsteno, Montenegro): grande nave cargo, affondata durante la Seconda Guerra Mondiale.
  • Il Relitto di Gnalić (Biograd Na Moru, Croazia): celebre nave a remi conosciuta come “la Gagliana rossa”, in rotta da Venezia a Costantinopoli, affondata in circostanze misteriose alla fine del ‘500 insieme al suo preziosissimo carico.
  • Il Ninfeo Imperiale di Punta dell’Epitaffio (Golfo di Pozzuoli, Italia): fa parte del complesso del Parco Archeologico Sommerso dell’antica Baiae, ricca città romana sprofondata lentamente nel mare, forse il sito archeologico sottomarino più importante d’Italia.
  • Il relitto di Peristera (al largo dell’omonima isola greca): nave commerciale affondata nel V secolo a.C. mentre trasportava un carico di anfore vinarie da 125 tonnellate, tuttora adagiato sul fondale a circa 25 m di profondità.

GQItalia

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