Veronesi “La lirica va difesa da chi vuole politicizzarla”

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Tempo di Lettura: 3 minuti MILANO (ITALPRESS) – “In Italia ancora c’è da fare un grande cambiamento. L’Unesco ha riconosciuto il canto lirico italiano come patrimonio dell’umanità” ma “noi ci troviamo con una classe dirigente musical-culturale che massacra l’opera lirica. Trovo che sia uno scandalo che, per esempio, in Turandot vengano stravolte le scene e riscritta la trama, quando invece […]

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MILANO (ITALPRESS) – “In Italia ancora c’è da fare un grande cambiamento. L’Unesco ha riconosciuto il canto lirico italiano come patrimonio dell’umanità” ma “noi ci troviamo con una classe dirigente musical-culturale che massacra l’opera lirica. Trovo che sia uno scandalo che, per esempio, in Turandot vengano stravolte le scene e riscritta la trama, quando invece è una storia che dovrebbe essere approfondita ed esaltata dal regista”. Lo ha detto Alberto Veronesi, direttore d’orchestra e presidente del comitato delle celebrazioni pucciniane presso la Presidenza del Consiglio, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’agenzia Italpress.
“La tutela di questo patrimonio – ha continuato – parte dalla classe dirigente del Paese che, dal punto di vista culturale, va cambiata e migliorata. La legge che ha istituito i teatri italiani come enti lirici aveva istituito la figura del direttore artistico come un rinomato musicista. Arrivavi a guidare uno di questi grandi enti lirici finanziati dallo Stato con un curriculum, con una forza, non perchè sei amico del sindaco o perchè sei dello stesso partito. Questa rivoluzione del merito va fatta a maggior ragione oggi, dopo che è stata tolta questa figura negli anni ’90 con la riforma che ha istituito le fondazioni liriche”.
Per Veronesi “è molto importante conoscere la parte economica, cioè avere un vissuto manageriale, però poi ci vuole una distinzione dei due ruoli. Un conto – ha proseguito – è il direttore generale, colui che fa andare bene la struttura per quanto riguarda i conti, un altro è il direttore artistico che deve essere un rinomato musicista”.
A luglio di quest’anno Veronesi, per protesta, ha diretto bendato la Bohème in un allestimento ambientato nel ’68. “Sono riuscito a dirigere, nonostante la benda un pò stretta. L’opera – ha continuato – non ha bisogno di essere vista. Perchè i dirigenti dei teatri sono costretti a politicizzare l’opera Perchè sono lì per ragioni politiche”. Cosa ha prodotto la protesta “Tutti cominciano a parlare e porsi il problema del rispetto del testo”, ha spiegato. “Stiamo parlando di autori che sono morti” e “non possono difendersi”. “Oggi – ha aggiunto – c’è questo sport di distruggere”.
Per il direttore d’orchestra occorre, quindi, “riportare il merito a dirigere i teatri”. “I teatri devono tornare a diffondere l’arte musicale – ha evidenziato – e formare i quadri artistici. Queste due cose non vengono più fatte perchè non viene diffusa l’arte musicale ma una sua interpretazione e non vengono più formati i quadri artistici. Gli artisti vengono dall’estero perchè in Italia non c’è più la formazione. Quanti violoncellisti freelance ci sono da Napoli in giù? In tutto il Mezzogiorno sono 11 o 12. Dobbiamo tornare a formare i quadri artistici dando una prospettiva di lavoro. Perchè devi spendere milioni di euro per fare un allestimento che devasta l’opera e non hai i soldi da dare a un’orchestra di giovani del Mezzogiorno italiano? Dobbiamo tornare ai fondamentali. Penso che questo governo guidato da Giorgia Meloni – ha detto – sia un governo che finalmente fa andare il Paese dalla parte giusta perchè non va verso un’ideologizzazione”.
Sul piano politico, Veronesi è un sostenitore di Fratelli d’Italia. “Sono anche iscritto al partito”, ha detto. Però ha anche un passato con il Partito Democratico. “Qualcuno – ha evidenziato – mi ha accusato che seguo il potere. E’ il potere che ha seguito me perchè sono passato a destra quando la sinistra stravinceva dappertutto”.
“Da un punto di vista generale – ha poi affermato – oggi è il centrodestra che porta avanti le istanze dei lavoratori, delle masse, del benessere. La sinistra ormai è elitaria e pensa solo ai diritti dei gay: difende diritti dei gay che ci sono già, è contro il fascismo che non c’è”, ha aggiunto ricordando il loggionista che ha gridato “Viva l’Italia antifascista” al teatro alla Scala. “Quali sono le tue battaglie? Battaglie che non esistono: difendi diritti che già ci sono e sei contro qualcosa che non c’è”, ha affermato.
Nel Paese è in corso una trasformazione culturale. “Quello che sta succedendo adesso è un cambiamento graduale della classe dirigente culturale”, ha detto Veronesi, parlando anche di “rivoluzione del merito”. “E’ una cosa che prenderà un pò di tempo – ha aggiunto – ma che Sangiuliano sta realizzando in maniera determinata. Questo è il futuro di speranza per i tantissimi in Italia che hanno merito, sono bravissimi e hanno grande talento ma non hanno spazio”.
Quali sono gli obiettivi per il prossimo anno? “Ho una tournèe in Giappone – ha spiegato – dove dirigerò La traviata con artisti molto validi. Poi ho una tournèe in Cina dove ci saranno concerti sinfonici incentrati sulla lirica e altri progetti – ha concluso – che riguardano alcune orchestre italiane”.


– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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