Unesco, l’opera lirica italiana è candidata a patrimonio immateriale dell’Umanità. Nulla da fare invece per il caffè espresso

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Non con il caffè espresso ma con l’opera lirica: così la Commissione Nazionale per l’Unesco ha deciso di rappresentare l’Italia al Comitato intergovernativo per il ciclo 2023, come parte del patrimonio culturale immateriale.


La decisione è stata presa analizzando diverse candidature, tra cui quella del caffè espresso il cui dossier è stato apprezzato ma comunque non prescelto. Il sì all’opera lirica è giunto sottolineando come questa abbia svolto nei secoli una funzione di aggregazione sociale attraverso la condivisione di competenze e capacità musicali e letterarie che non necessitano strumenti tecnologici.

“The Art of Italian Opera Singing” è nata dall’evoluzione del linguaggio italiano nel 17mo secolo nell’Italia Centrale – si legge inoltre sul sito della Commissione Nazionale per l’Unesco – per poi espandersi in tutta la penisola e successivamente all’estero, grazie all’emigrazione di cantanti lirici e di produttori teatrali

Il Consiglio Direttivo, dunque, sotto la presidenza di Franco Bernabè, ha ritenuto che l’opera lirica fosse il candidato italiano più adeguato in campo internazionale, anche per la sua funzione di “esportazione” della cultura italiana nel mondo.

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Fonte: Commissione Nazionale per l’Unesco

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