Tajani “Lavorare affinchè il diritto allo sport riguardi tutti”

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Tempo di Lettura: 2 minuti“L’inserimento dello sport in Costituzione rappresenta una vera e propria rivoluzione”

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ROMA (ITALPRESS) – Dopo 75 anni lo sport è entrato nella Costituzione con l’articolo 33. Una modifica che rappresenta un vero e proprio riconoscimento per chi pratica lo sport, il problema ora è far diventare lo sport un diritto per tutti. E’ il tema al centro del convegno “Il diritto allo sport, attuare l’articolo 33 della Costituzione”. Evento promosso, tra gli altri, da Giuseppe Incocciati, consigliere del vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani: “Oggi parlare di sport è importante, gli ultimi per lo sport italiano sono stati anni record, l’inno nazionale si è sentito spesso negli eventi internazionali, nonostante ciò la popolazione tende più a guardare che praticare lo sport. Il 60 per cento degli impianti sportivi è obsoleto, circa un bambino su 4, tra i 5 e 17 anni, in Italia non pratica sport. Servono misure serie, l’inserimento dello sport in Costituzione rappresenta una vera e propria rivoluzione, il nostro compito ora è riempire la scatola che il legislatore ci ha messo a disposizione”.
Per il ministro Tajani “la carenza di partecipazione di giovani all’attività fisica è un problema soprattutto per la nostra salute, l’attività sportiva contribuisce alla formazione della persona, ti insegna a conoscere i tuoi limiti e le tue potenzialità, ti insegna a vincere e a perdere, non è soltanto questione di muscoli, ma di cervello e formazione. Nelle nostre scuole non ci sono impianti sufficienti o adeguati per fare educazione fisica e quindi il diritto non c’è per lo sport di base, l’educazione fisica è una materia importante. Dobbiamo lavorare affinchè il diritto allo sport riguardi tutti quanti, noi ce la metteremo tutta”. Luca Pancalli, pesidente del Comitato Italiano Paralimpico, ritiene “che oggi non si possa parlare, nel nostro paese, di diritto allo sport o costruiamo questo percorso o sarà difficile. Abbiamo dato valore allo sport per quello che rappresenta ma parlare di diritto è altra cosa, oggi si deve costruire l’esigibilità di questo diritto. Per attuare l’articolo 33 serve la responsabilità di tutti dalla politica ai soggetti coinvolti, e dobbiamo partite dalla stato di salute dello sport italiano, che segna anche una frattura tra nord e sud”.
Pancalli ha ricordato che “solo 4 scuole su 10 hanno una palestra e spesso non accessibile a tutti, da qui dobbiamo partire”. Il ministro per lo Sport, Andrea Abodi ha promesso l’impegno da parte del governo per dare allo sport l’attenzione che merita: “se più di una scuola su due non ha una palestra c’è un problema, se la scuola e lo sport non sono alleati c’è un problema, se ancora manca questo patto il diritto allo sport non esiste. A mancare non sono solo i soldi, sono le idee, la visone, la perseveranza, manca poi un coordinamento tra i vari livelli, ho chiesto ai presidenti delle Regioni di sedersi intorno ad un tavolo, c’è poi il tema dell’accessibilità, dell’efficientamento energetico. Siamo sul podio per quanto riguarda le medaglie ma siamo in retrocessione per quanto riguarda lo sviluppo della cultura del movimento, dello sport. Si deve lavorare affinchè lo sport sia sempre più praticato e diffuso”.
– Foto xc3/Italpress –
(ITALPRESS).

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