È in arrivo la Super Champions targata Uefa. L'esecutivo Uefa è ormai pronto a dare il via libera in queste ore al nuovo formato di Champions League con più squadre, con taglio del nastro fissato al 2024. Le indiscrezioni della vigilia dicono che si passerà da 32 a 36 squadre, con la garanzia di giocare almeno 10 partite nella prima fase (ora sono 6) prima delle sfide a eliminazione diretta. Le partite totali passerebbero così dalle attuali 125 a 225 con un ricco piatto di denari da suddividere. Ma l'annuncio nella notte della nuova Super League rischia di cambiare radicalmente le carte in tavola.  


La nuova Super Champions

Di Super Champions si parla fin dal 2019. Tra i primi fautori del progetto, Andrea Agnelli, da qualche ora ormai ex-presidente dell'Eca, l'associazione dei club europei. Il progetto è stato poi elaborato assieme a un gruppo di lavoro dell'Uefa varato dal presidente Aleksander Ceferin. Negli incontri tra i rappresentanti Eca e Uefa è stata data forma all'idea – che ha ottenuto l'assenso della Fifa di Gianni Infantino – riguardo diversi aspetti, dal governo al modello di business, dalla struttura agli introiti e calendario, quest'ultimo destinato a prendersi il suo spazio sulle competizioni nazionali: le coppe – quindi anche la Coppa Italia – dovranno ridurre fortemente il loro programma e i campionati potrebbero esser disputati da 16-18 squadre. 

Come funzionerà

La nuova Champions League di cui si parlerà nella riunione Uefa in programma il 19 aprile a Montreaux (Svizzera) prevede di crescere da 32 a 36 squadre, con la fine della divisione per gruppi. I club verrebbero divisi in quattro fasce in base al ranking Uefa e ognuno avrebbe da disputare dieci gare contro avversari da definire (due della stessa fascia, e otto contro quelli di fasce diverse). Al termine di questa fase, verrà fatta una classifica generale: le otto prime squadre saranno qualificate direttamente agli ottavi di finale, quelle classificate dall'ottavo al 24° posto dovranno disputare spareggi per accedere alla fase ad eliminazione diretta. Così, mentre fino al 2024 la vincente della Champions giocherà 13 partite, le gare saliranno a 17 o anche 19 nel caso si passasse tramite spareggi.

In tutto si giocheranno 225 partite, 100 in più di adesso, un dettaglio non da poco, visto che questo aumento di impegni potrebbe letteralmente ingolfare i calendari. Questa riforma avrà quindi ripercussioni anche sulle altre due competizioni per club dell'Uefa, l'Europa League e la Conference League, che nascerà la prossima stagione. Il format di queste due manifestazioni dovrebbe anch'esso essere rivisitato. Fra gli altri punti all'ordine del giorno della riunione del comitato esecutivo, la distribuzione degli introiti derivanti dalle coppe europee per il prossimo triennio (2021-2024). In prospettiva, ci sono tanti soldi in Europa, con la possibilità che la Serie A si riduca a 18 squadre per fare spazio alle competizioni europee. Le squadre medio-piccole non esultano.

La minaccia della Super League

La sollecitazione derivante dalla SuperLega ha accelerato il progetto della nuova Champions creando un progressivo consenso. Contro l'idea di questa nuova Super League si sono espressi Uefa, Federcalcio inglese e Premier League, Federcalcio spagnola reale (Rfef) e LaLiga, Federcalcio italiana (Figc) e la Lega Serie A. L'Eca ha precisato in una nota: «Alla luce dei report relativi alla cosiddetta Lega dei separatisti, l'Eca in qualità di associazione rappresentante 246 club in giro per l'Europa ribadisce il proprio impegno a lavorare sullo sviluppo delle competizioni per club assieme alla Uefa per il ciclo che inizierà nel 2024 e che un modello di Superlega chiuso sarebbe fortemente ostacolato dall'Eca. L'Eca fa riferimento alla posizione adottata dal suo comitato esecutivo nella riunione dello scorso venerdì 16 aprile, vale a dire che sostiene l'impegno di lavorare con l'Uefa su una struttura rinnovata per il calcio europeo nel suo complesso dopo il 2024, comprese le modifiche proposte per le competizioni Uefa dopo il 2024. Con il sostegno dell'Eca, il Comitato Esecutivo dell'Uefa è stato invitato a sottoscrivere questi impegni nella riunione del 19 aprile e a proseguire gli sforzi per raggiungere un accordo sulle future relazioni tra l'Eca e l'Uefa. Il Comitato esecutivo della Corte dei conti si riunirà nei prossimi giorni per prendere le opportune decisioni alla luce di eventuali ulteriori sviluppi». 

Reazioni si sono avute anche ai massimi livelli politici, a cominciare dal premier britannico Boris Johnson che condanna l'ipotesi della SuperLega europea: «Sarebbe molto dannosa per il calcio. I club coinvolti devono rispondere ai loro tifosi e alla più ampia comunità del calcio prima di fare nuovi passi». Anche il presidente francese Emmanuel Macron «sostiene la posizione dei club francesi, che si sono rifiutati di partecipare al progetto che mette a repentaglio il principio di solidarietà e di meritocrazia nello sport». Tuttavia il dado sembra ormai tratto: come si può leggere anche sul sito del Manchester United, 12 grandi club europei hanno «concordato di fissare una nuova competizione infrasettimanale, la Super League, governata dai Founding Clubs: AC Milan, Arsenal FC, Atletico Madrid, Chelsea FC, FC Barcelona, FC Internazionale Milano, Juventus FC, Liverpool FC, Manchester City, Manchester United, Real Madrid CF e Tottenham Hotspur fanno tutti parte dei Founding Clubs. Si anticipa che altri tre club si uniranno prima della stagione inaugurale che si intende inizi quanto prima praticabile». 

La riapertura degli stadi

Intanto, c'è da riaprire gli stadi perché a conti fatti un'intera stagione di mancati introiti al botteghino pesa enormemente sui bilanci dei club calcistici. Il campionato europeo col pubblico sugli spalti prefigura quello che accadrà quantomeno nella prossima stagione: col campionato di Serie A che partirà il 22 agosto, e l'emergenza presumibilmente ormai alle spalle anche in Italia, gli stadi dovrebbero tornare ad ospitare il pubblico anche se forse con capienza ridotta.

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