Sala “Inter e Milan non vogliono più stare a San Siro”

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Tempo di Lettura: 3 minuti “Mi impegnero’ per trovare una soluzione alternativa nel Comune di Milano”

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MILANO (ITALPRESS) – “Credo che questa lunga e ancora non definita storia abbia una sola grande certezza: le due squadre non vogliono più stare a San Siro. E nessuno può costringerle a ristrutturarlo. Per me è quindi doveroso impegnarmi fino in fondo perchè si trovi una soluzione alternativa nel Comune di Milano. Se poi per qualsiasi motivo questo non accadrà, voglio essere tranquillo nel pensare che ho fatto davvero tutto il possibile perchè ciò avvenisse con buona pace di chi in questo momento commenta a volte a sproposito e soprattutto senza proporre una soluzione”. Con queste conclusioni il sindaco Giuseppe Sala, nella puntata odierna del suo podcast “Buongiorno Milano”, cerca di fare un bilancio della discussione tra i due club in merito al futuro dello stadio Meazza. “Sono finiti i tempi gloriosi di Berlusconi e Moratti, anche se magari noi tifosi ne abbiamo un pò di nostalgia. Inter e Milan hanno purtroppo bilanci ancora in perdita e non sono enti filantropici. Dobbiamo raggiungere una soluzione che tuteli i loro interessi e al tempo stesso quelli della città”. Il primo cittadino ha voluto spiegare l’intera vicenda dal principio. “Questa è una lunga storia che semplificando inizia con il cambio di proprietà di Milan e Inter. Le proprietà precedenti erano state decisamente longeve (una ventina di anni Berlusconi e 16 anni Moratti) e più disponibili a sobbarcarsi i gravosi oneri connessi alle gestioni di club del genere – racconta Sala – Per le nuove proprietà, l’attenzione ai bilanci si è fatta più stringente e nella loro testa la questione nuovo stadio significa due cose fondamentali: la possibilità di aumentare i ricavi e la consapevolezza che un club calcistico lo puoi cedere quando è il momento più facilmente se questo club ha uno stadio di proprietà o almeno un progetto approvato dal Comune per realizzarne uno nuovo”. “Quando Inter e Milan sono venuti da me per cominciare a parlare di stadio, io ho subito proposto loro di avviare una grande ristrutturazione di San Siro essendo assolutamente disponibile a cedere loro la proprietà dello stadio. Però devo dare atto alle squadre che, in maniera molto netta, mi hanno detto che non era un’opzione che non potevano nemmeno considerare” afferma senza equivoci il sindaco. “Poi è innegabile che il percorso ha preso molto tempo: da una lato per la procedura amministrativa e le verifiche tecniche e i pareri da acquisire e dall’altro lato perchè all’inizio le squadre avevano chiesto diritti volumetrici (ergo la possibilità di costruire hotel, uffici, centri commerciali) non compatibili con le regole del Comune”, prosegue. “Ad essere onesti non possiamo ignorare che una parte del Consiglio Comunale, anche dalla mia parte politica, non ha mai veramente voluto il nuovo stadio soprattutto se la cosa dovesse comportare il sacrificio del vecchio stadio. Una volta la questione era che il vecchio San Siro non doveva essere abbattuto, poi continue richieste alle squadre di miglioramento del progetto (dalla distanze dalle case alla capienza) frutto del dibattito pubblico e delle delibere del Consiglio Comunale e così via. E anche questa è una verità storica”. Nella seconda parte del podcast, il sindaco ha illustrato le nuove strade che potrebbero essere intraprese dai due club: “è una verità il fatto che le squadre ad oggi non ci hanno formalmente comunicato le rinunce al progetto su cui hanno lavorato insieme nell’ultimo periodo, cioè un nuovo stadio nell’area di San Siro che per questioni di spazi prevederebbe comunque l’abbattimento del vecchio San Siro. La procedura è ancora in atto e le squadre devono risponderci formalmente”. “Nel frattempo il Milan ha fatto un passo preciso: pur in maniera informale, ci ha comunicato che sta valutando una nuova opzione sita nell’area chiamata la Maura. Questa nuova ipotesi di localizzazione significa due cose: andare a costruire su un altro terreno privato e non pubblico e sganciarsi dall’Inter”. “La proprietà – ha detto ancora Sala – mi ha comunicato che ha bisogno di 3 settimane per studiare un master plan che definisca l’intervento e che, da quanto capisco ad oggi, riguarderebbe solo lo stadio e Casa Milan, non altre costruzioni – continua Sala – E l’Inter cosa farà? Si fa filtrare un’ipotesi di localizzazione fuori Milano, ma io non ho avuto nessuna conferma in proposito”.
“Quello che vorrei fosse chiaro è che nessuno li manda via da San Siro, però non posso certo sostituirmi a loro nelle decisioni che riguardano il loro futuro”, conclude.
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(ITALPRESS).

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