Palermo, laurea honoris causa a Lo Monaco per impegno contro la mafia

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Tempo di Lettura: 2 minuti PALERMO (ITALPRESS) – Un impegno contro la mafia che lo ha accompagnato per tutta l’esistenza, cercando di fornire alle generazioni più giovani gli strumenti per combatterla: il lavoro tenace e ininterrotto di Vito Lo Monaco, presidente onorario del Centro di studi e iniziative culturali Pio La Torre (che lui stesso ha guidato dal 2004 al […]

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PALERMO (ITALPRESS) – Un impegno contro la mafia che lo ha accompagnato per tutta l’esistenza, cercando di fornire alle generazioni più giovani gli strumenti per combatterla: il lavoro tenace e ininterrotto di Vito Lo Monaco, presidente onorario del Centro di studi e iniziative culturali Pio La Torre (che lui stesso ha guidato dal 2004 al 2022), gli è valso il conferimento della laurea honoris causa in Scienze della comunicazione pubblica, d’impresa e pubblicità. La cerimonia si è tenuta a Palazzo Steri alla presenza del rettore Massimo Midiri, il quale ha evidenziato come “Lo Monaco si è sempre rivolto a una popolazione di giovani: il vero messaggio dell’antimafia sociale, di cui è stato il fondatore attraverso il centro Pio La Torre, è quello di cominciare da piccoli a creare una cultura che vada contro Cosa nostra. Il nostro ateneo si basa su parametri legati ad antimafia e legalità: Lo Monaco in questi anni è stato un nostro alfiere indiretto, ora è arrivato il momento di riconoscerne il valore storico e dire alla comunità accademica che lui fa parte di noi”.
Tale attività di alfiere, prosegue Midiri, si basa sulla testimonianza diretta di un passato superato attraverso dolore e sacrifici: “I ragazzi oggi hanno un problema di ideali: non conoscono quello che è successo trent’anni fa, ma ne hanno solo vaghi ricordi o racconti indiretti. Sentire qualcuno che racconta da dove siamo partiti e cosa siamo oggi è fondamentale: in questo senso Lo Monaco è testimone di racconti, di coscienza e di guida per non ricadere nei soliti meccanismi. Quando non c’è cultura inevitabilmente prevalgono l’illegalità e il non riconoscimento dei diritti altrui”. Nella laudatio, pronunciata dalla docente Alessandra Dino, si legge come Lo Monaco venga considerato “autentico militante della difesa dei più deboli, alla perenne ricerca dell’equità sociale, politica ed economica, unica garanzia per la costruzione di una democrazia partecipata, ispirata ai valori dell’inclusione e del rispetto dell’ecosistema del nostro pianeta. Desidero ricordare la costante collaborazione con il nostro Ateneo realizzatasi in molteplici attività, tra le quali i tanti momenti di riflessione comune e i convegni sul tema delle mafie”.
La cerimonia si è chiusa con la lectio magistralis di Lo Monaco, intitolata ‘La coscienza civile è necessaria per sconfiggere le mafie: la scuola ha il dovere di formare cittadini onesti e solidalì. Il fenomeno mafioso, spiega il presidente onorario del centro Pio La Torre, è “complesso e articolato: non è rappresentato solo da chi spara, ma è il braccio armato di una parte di classe dirigente. Senza protezione politica la mafia non esisterebbe, ma sarebbe un’organizzazione criminale qualunque: è importante spiegare ai ragazzi, siano essi bambini o universitari, che la si sconfigge con le misure di prevenzione culturale”. Lo Monaco torna poi su una sua recente dichiarazione, in cui criticava l’antimafia ‘fatta con esibizioni e anniversari retoricì: “La coscienza contro Cosa nostra nel paese è cresciuta perchè è cresciuto il lavoro delle associazioni antimafia vere, che non si fanno vive solo per gli anniversari nè usano le etichette di antimafia per fare carriera”. Infine una riflessione più generale sul disagio giovanile, reso ancor più evidente dall’aumento di episodi di criminalità che vedono come protagonisti i ragazzi: “C’è una trasformazione sociale che la crisi pandemica ha messo in evidenza: noi siamo cresciuti in una fase storica di boom economico, mentre questi ragazzi crescono in un momento storico di violenze e guerre. L’individualismo predicato e praticato porta solo isolamento e crisi, il lavoro della scuola è fondamentale contro tutto questo”, commenta Lo Monaco.


foto: ufficio stampa Università di Palermo

(ITALPRESS)

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