Gli AirTag sono soltanto l’ultimo prodotto di Apple ad andare a ruba. Dal lancio ufficiale di venerdì 30 aprile, i nuovi localizzatori della Mela hanno registrato ottimi volumi di vendite in tutto il mondo, dimostrando che l’azienda di Cupertino ha fatto centro un’altra volta. Come abbiamo constatato anche nella nostra prova, i nuovi gadget sono semplici da usare, comodi e precisissimi, puntando a dare una svolta ad un settore che sembrava fermo ai classici localizzatori GPS. L’utilizzo della tecnologia Ultra Wideband può trasformare l’iPhone in un segugio che trova le chiavi sotto al divano o il portafoglio caduto dietro al letto, permettendoci di risparmiare tempo e fatica nella ricerca. Permettendoti di sbizzarrirti a tuo piacimento: c’è chi ha provato a rintracciare il gatto mettendo un AirTag nel collare, o chi si è scontrato con le rigide barriere a garanzia della privacy qualora qualcuno tenti di localizzarti nascondendotene uno nello zaino. Quel che è certo è che l’utilizzo più pratico e immediato è quello di portachiavi. Anche se c’è una mancanza fondamentale: rispetto alla concorrenza, manca un foro per poterlo agganciare all’anello di metallo delle chiavi, un tassello importante che ha fatto storcere il naso a molti.


L'ha dimenticato Apple? Ovviamente no, è tutta una questione di marketing. La mancanza del foro è voluta per cercare di spingere il mercato parallelo di accessori, ganci e porta-AirTag da mettere sopra borse, zaini e trolley da viaggio: si va dai 13,95 euro del Secure Holder di Belkin ai 449 euro per la versione di lusso firmata Hermes. Insomma, bisogna mettere in conto di spendere almeno 48,95 euro (35 euro per l’AirTag più l’accessorio per il trasporto) per utilizzarli nella maniera più comoda. L’alternativa? Trapanare il dispositivo e fare un buco fai-da-te. Il primo a provarci è stato l’utente smythey di MacRumors che ha voluto forare il suo AirTag per non spendere quei 14 euro in più per l’accessorio: «Taccagno 1 – Apple 0» ha commentato orgoglioso quando ha capito che la sua iniziativa poteva funzionare davvero.

Inutile dire che trapanare l’AirTag rischia di danneggiarlo irrimediabilmente e ti fa perdere la garanzia di due anni sul dispositivo. Ma tant’è, chi vuole provare, può seguire la guida di iFixit, uno dei più importanti blog che si occupa di riparazione e guide sullo smontaggio dei vari dispositivi, che ha dimostrato come si possa bucare il localizzatore senza danneggiarlo. È necessario rimuovere prima la batteria all'interno ed essere esperti e avere maneggevolezza con il trapano perché si tratta di un’operazione della massima precisione. Il risultato estetico non è il massimo e vai a perdere anche la resistenza all’acqua e alla polvere che potrebbero danneggiare il localizzatore: vale la pena tutto questo per risparmiare 14 euro? E rischiare di spenderne altri 35 per sostituire l’AirTag “bucato”? Non sembra un affare ma siamo sicuri che questo non frenerà la voglia di risparmio degli utenti

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