I libri del mese scelti dalla Dire

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Tempo di Lettura: 3 minuti

A maggio abbiamo letto Philippe Forest, Nadia Terranova, Antonio Scurati, Francesco Guglieri e Vanni Santoni Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print


Philippe Forest – L’oblio (Fandango)

C’è sempre l’esperienza della perdita al centro della nuova opera di Philippe Forest. In questo caso è una parola a mancare. Un uomo si sveglia convinto di averne perso una nel sonno, senza sapere bene quale. Da quel momento un’ossessione si impadronisce di lui: che una alla volta tutte le parole lo abbandoneranno e che, perdendo il linguaggio, la sua vita si svuoterà. Com’è scritto il libro lo dice lo stesso protagonista: “Dal vuoto sembrano uscire frammenti di frase che producono delle immagini e quelle immagini, anche se non lo si vuole, si assemblano in inizi di racconti che a loro volta non tardano a genere una vaga letteratura”.

Nadia Terranova – Come una storia d’amore (Giulio Perrone editore)

Come “una principessa esule su questa terra senza anima” – per citare la troppo spesso dimenticata Mariateresa Di Lascia posta in esergo – Nadia Terranova racconta Roma e la sua vita brulicante nei quartieri di mezzo, quelli della piccola borghesia, incistati tra il centro e la periferia, dove la socialità, la solidarietà, ma anche il degrado la fanno da padroni. Nei dieci racconti che compongono il libro, scritti nell’arco di quindici anni, la scrittrice riesce a cogliere lo spirito del tempo, superando le stucchevoli narrazioni sulla Capitale in cui capita di imbattersi in romanzi e articoli di giornale. Questa in fondo è una lettera d’amore, che necessita un linguaggio privato. Ammirevole il ricordo di Andrea Olivero, la trans uccisa nel 2013 alla stazione Termini.

Antonio Scurati – Il tempo migliore della nostra vita (Bompiani)

Bene ha fatto la casa editrice Bompiani a ripubblicare ‘Il tempo migliore della nostra vita’, uscito nel 2015, vincitore del Premio Viareggio e del Premio Selezione Campiello. In questo libro Antonio Scurati, in modo magistrale, narra la vita di Leone Ginzburg a partire dal suo rifiuto di giurare fedeltà al fascismo l’8 gennaio 1934, fino alla morte in carcere il 5 febbraio 1944. Mentre l’Europa è travolta dai fascismi, Ginzburg fonda la casa editrice Einaudi, organizza la dissidenza e costruisce una famiglia. Accanto a lui scorrono le vite degli Scurati e dei Ferrieri, ascendenti dello scrittore. Leggendo si formerà una domanda, la stessa che si pone Scurati: “Dove sono io in quella corrente? Cosa avrei fatto io al loro posto?”.

Francesco Guglieri – Leggere la terra e il cielo (Laterza)

“Ci sono libri che all’interno della loro rotonda compiutezza nascondono l’arte saggia e fragile della flanerie” scrive Francesco Guglieri per introdurre il capitolo su Carlo Rovelli, autore del libro ‘L’ordine del tempo’. La stessa medesima definizione, però, si può utilizzare per parlare di questo libro e del suo autore, capace di raccontare con un linguaggio semplice e funzionale, quei concetti scientifici da cui spesso rifuggiamo per la loro complessità. Guglieri prende per mano il lettore e, mentre lo affascina narrandogli diciannove libri di autori celebri come Stephen Hawking, Oliver Sacks, kip Thorne, Desmond Morris o Amitav Ghosh, gli insegna a non avere paura di pensare la complessità. Mettetevi in ascolto, ne sentirete delle belle.

Vanni Santoni – La scrittura non si insegna (Minimum Fax)

Chi aspira a diventare scrittore, lasci perdere i manuali su come impostare la trama, sviluppare i personaggi o costruire i dialoghi, e acquisti questo schietto, accurato e divertente pamphlet. Ci troverà gli unici due consigli imprescindibili per diventare scrittori: leggere una lista di libri (“Solo nutrendosi di buoni libri si può pensare di produrne uno decoroso”) e scrivere tutti i giorni (“almeno duemila battute al giorno”). E basta? Sì, è tutto. “Se ti dicono che c’è altro che potrei insegnarti – scrive Vanni Santoni – ti stanno mentendo. La scrittura non si insegna. Ci sono però delle cose da cui puoi guardarti”. Mai cadere nei cliché (acre odore ti ricorda qualcosa?), scrivere cose noiose, non revisionare abbastanza, non confrontarsi. Aspiranti scrittori, a voi.

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