Esplode una raffineria di petrolio illegale, 110 morti: terribile tragedia ambientale e umana in Nigeria

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Nel silenzio generale in Nigeria donne, uomini e persino bambini muoiono per estrarre il petrolio esportato in tutto il mondo. L’ultima tragedia è avvenuta lo scorso venerdì, quando è esplosa una raffineria clandestina nel sud del Paese, nel cuore della foresta Abaezi, al confine fra gli Stati di Imo e Rivers.


A perdere la vita ben 110 persone, come riferito dalla National Emergency Management Agency: i loro corpi sono stati ritrovati carbonizzati insieme a diversi veicoli e i pochi sopravvissuti sono morti qualche ora dopo l’incidente a seguito delle gravi ustioni riportate. Mentre i danni per il delicato ecosistema della foresta sono incalcolabili.

L’ennesima tragedia annunciata in Nigeria

Il presidente nigeriano Muhammadu Buhari ha descritto l’incendio come una “catastrofe e un disastro nazionale”, ma in realtà la popolazione della Nigeria è ormai abituata a drammi come questo. Si tratta dell’ennesima tragedia annunciata in una delle numerose raffinerie illegali del Paese. Alla luce della nuova strage, Buhari ha promesso che intensificherà la repressione nei confronti delle pericolose raffinerie illegali.

La Nigeria rappresenta il principale produttore ed esportatore di greggio del continente africano e l’alto tasso di povertà della nazione ha portato negli ultimi anni ad una proliferazione incontrollata di raffinerie clandestine, dove spesso perdono la vita anche minorenni.

Il petrolio greggio viene prelevato da una rete di oleodotti di proprietà delle principali compagnie petrolifere e raffinato in serbatoi improvvisati. E molto spesso queste operazioni, portate avanti senza rispettare alcuno standard di sicurezza, si rivelando fatali in caso di incendi o altri incidenti. Secondo il governo nigeriano, ogni giorno vengono sottratti illegalmente 200mila barili di petrolio (pari al 10% della produzione nazionale).

La peggiore esplosione di un gasdotto in Nigeria è avvenuta nella città Jesse nell’ottobre 1998. Una catastrofe che è costata la vita a ben 1000 persone. Ma lo sfruttamento del petrolio non si rivela fatale soltanto per gli esseri umani. I continui incidenti stanno devastando il ricco ecosistema nigeriano, avvelenando fiumi, laghi e terreni.

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Fonti: Reuters/NEMA Nigeria

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