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Roma, accordo ICS-EUR Spa per la valorizzazione del patrimonio immobiliare sportivo e culturale

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Tempo di Lettura: 4 minuti Erika Primavera

12/11/2020

Lazio, Roma

e.primavera@agenziadire.com

Parte dall'ex Velodromo il progetto di valorizzazione del patrimonio immobiliare sportivo e culturale fulcro dell'accordo triennale tra Eur Spa e Istituto per il Credito Sportivo

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ROMA – EUR Spa (90% Ministero Economia e Finanze; 10% Roma Capitale) società attiva nella gestione, nello sviluppo e nella valorizzazione immobiliare del patrimonio storico, artistico e paesaggistico dell’Eur, e l’Istituto per il Credito Sportivo, banca sociale per lo sviluppo sostenibile dello Sport e della Cultura, hanno siglato oggi un importante accordo per la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico a uso sportivo o destinato ad attività culturali. La Convenzione ha una durata triennale e prevede, tra l’altro, lo stanziamento da parte del Credito Sportivo di un primo importante plafond che sarà ulteriormente incrementato, finalizzato alla concessione di mutui a favore della EUR Spa per la riqualificazione di infrastrutture e aree destinate ad uso sportivo e degli immobili storici vincolati o destinati ad attività culturali, nonché di restauro di opere d’arte e materiale fotografico oggetto di tutela e valorizzazione ai sensi del D.lgs. 42/2004. La Convenzione prevede anche una collaborazione dedicata all’eventuale realizzazione di nuove opere, attraverso lo sviluppo di piani di fattibilità e progetti di valorizzazione, aperti alla partecipazione anche di soggetti privati.
“Siamo davvero soddisfatti- ha dichiarato l’amministratore delegato di Eur Spa Antonio Rosati– di firmare questa convenzione con l’Istituto del Credito Sportivo, per cui ringrazio il presidente Andrea Abodi per il supporto fornitoci. Una collaborazione che ci permetterà di realizzare alcuni possibili interventi nell’area dell’ex Velodromo, pensando soprattutto ai più giovani. Continuiamo a lavorare per affermare una nuova identità per l’Eur: luoghi aperti e vivi per tutti i cittadini. Guardiamo con fiducia alla primavera, nell’auspicio che sia un periodo di sviluppo e di rinascita”.
“La Convenzione con EUR Spa- ha dichiarato il Presidente del Credito Sportivo Andrea Abodi– rappresenta per ICS una grande opportunità di contribuire al rilancio di un affascinante luogo di fondazione che impreziosisce la città di Roma, attraverso il miglioramento degli spazi dedicati allo Sport e alla Cultura, valorizzando il patrimonio presente e anticipando l’appuntamento con quello futuro, oltre a sollecitare una creatività rispettosa del contesto e a mobilitare risorse finanziarie pubbliche e private anche tramite l’utilizzo di nuovi strumenti. Consideriamo questo accordo uno degli strumenti anticiclici per rispondere alle difficoltà di questa complessa stagione, che si rafforza di significati simbolici nel sessantesimo anniversario della meravigliosa Olimpiade del 1960, della quale l’EUR fu uno dei luoghi simbolo”.

ROSATI (EUR SPA): “IN EX VELODROMO AREA VERDE PER SPORT E FAMIGLIE”Restituire a un’area verde il suo splendore mantenendone l’antica vocazione sportiva, ma al tempo stesso ricreare le condizioni a Roma per un nuovo sviluppo urbanistico sostenibile e attento al sociale. Parte dall’ex Velodromo il progetto di valorizzazione del patrimonio immobiliare sportivo e culturale fulcro dell’accordo triennale tra Eur Spa e Istituto per il Credito Sportivo. I 7 ettari che affacciano su viale dell’Oceano Pacifico una volta ospitavano “il famoso e antico impianto costruito per le Olimpiadi del 1960”, come racconta l’amministratore delegato di Eur Spa, Antonio Rosati, ma che fu poi demolito nel 2008. Ecco, “su questa bellissima area al centro del quartiere abbiamo pensato a un’area verde con la possibilità di fare sport per i giovani della zona, ma non solo. Grazie all’accordo- sottolinea Rosati con l’agenzia Dire- l’Ics può aiutarci a costruire un quartiere più efficiente e bello in una zona particolarmente delicata”.
Dopo “la Nuvola e la riapertura del Giardino delle Cascate”, si aggiunge dunque un altro tassello per completare l’opera di riqualificazione dell’intero quartiere. E stavolta è lo sport a essere protagonista: tante le idee per far tornare a vivere l’area dell’ex Velodromo. “Stiamo ancora ragionando e vogliamo assolutamente coinvolgere i cittadini e le associazioni di quartiere, oltre che procedere in accordo con l’Amministrazione comunale- spiega Rosati- ma alcune ipotesi possono essere una parete per l’arrampicata, un percorso per il parkour, un grande centro per lo skateboard, in cui tanti giovani possono ritrovarsi, divertirsi e stare insieme. Naturalmente quando questa pandemia sarà vinta: ecco perché si tratta di un grande gesto di fiducia e speranza che abbiamo voluto inaugurare con questa convenzione”.
Non è un caso l’accenno ai disastri del Covid. “Ci deve essere una nuova idea di gestione delle città. In fondo Eur Spa si candida anche a essere una grande società di gestione della rigenerazione urbana, con al centro momenti collettivi di giovialità e benessere, abitazioni altamente sostenibili, spazi verdi, attrezzati e curati dove le persone possano stare in famiglia, giocare e divertirsi”. Un desiderio, racconta Rosati, che lo ha posto subito in sintonia con il numero uno dell’Istituto per il Credito Sportivo, Andrea Abodi. “Entrambi abbiamo l’obiettivo di ricreare momenti e occasioni di socialità, di comunità e dello stare insieme. In fondo ciò che questa grande, incredibile esperienza ci consegna è che molte persone hanno un grande desiderio di incontrarsi e di non stare sole: dal momento che Roma, come tutte le grandi aree urbane, ha sullo sfondo un senso di paura e solitudine, ci siamo trovati insieme per dare un segno di accoglienza, contro la solitudine, in tempi che vogliamo non siano troppo lunghi”. Con l’Ics l’intesa è stata dunque piena e in tempi rapidi, come tiene a precisare lo stesso Rosati. “Su tutto questo abbiamo ragionato insieme poco più di un mese fa e oggi abbiamo già firmato questa convenzione triennale con una linea di crediro a interessi zero”. Un accordo che nello specifico prevede lo stanziamento da parte del Credito Sportivo di un primo importante plafond che sarà ulteriormente incrementato, finalizzato alla concessione di mutui a favore di Eur Spa per la riqualificazione di infrastrutture e aree destinate ad uso sportivo e degli immobili storici vincolati o destinati ad attività culturali, ma anche una collaborazione dedicata all’eventuale realizzazione di nuove opere, attraverso lo sviluppo di piani di fattibilità e progetti di valorizzazione, aperti alla partecipazione anche di soggetti privati. Se si parla di Eur e di sport, è impossibile non richiamare alla mente le immagini di Roma 1960, la grande Olimpiade italiana di cui quest’anno è stato celebrato il sessantesimo anniversario. “sicuramente la vocazione dell’area ha influito sui progetti a carattere sportivo. L’Italia è un grande Paese legato al ciclismo con intere generazioni e quello rappresenta senza dubbio un luogo di fascino. Ecco perché- conclude Rosati- probabilmente potremo immaginare a una realtà che possa servire anche al Coni o come Centro federale, sempre mantenendo l’idea di sport popolare”.

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VIDEO | Endometriosi, Ceccaroni (Irccs Don Calabria): “La vera avanguardia è non operare mai la paziente”

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Tempo di Lettura: 4 minuti Michela Coluzzi

12/11/2020

Donne, Sanità, Veneto

m.coluzzi@agenziadire.com

ROMA – L’endometriosi è una delle malattie che colpisce le donne in età fertile. I sintomi possono essere diversi, ma la caratteristica fondamentale è che questi sono ricorrenti. Resta ancora oggi in gran parte sconosciuta e troppo spesso si arriva tardi ad una diagnosi con conseguenze importanti sulla qualità e sullo stato di salute della donna. Ma quali sono i sintomi che devono far scattare l’allarme? E quali sono i trattamenti medici e chirurgici previsti? Ne parla in un’intervista all’agenzia Dire Marcello Ceccaroni, direttore UO Ginecologia e Ostetricia dell’Irccs Ospedale ‘Sacro Cuore Don Calabria di Negrar’ a Verona, uno dei centri a livello internazionale di riferimento per la cura e il trattamento della patologia.
– Che cos’è l’endometriosi e quali sono le cause di questa patologia?
“L’endometriosi è una localizzazione ectopica, ossia al di fuori del posto dove normalmente dovrebbe essere, dell’endometrio che è il tessuto interno dell’utero ed è quello che normalmente si sfalda durante le mestruazioni. Queste isole di endometrio fuori dall’utero si localizzano all’interno della pelvi o dell’addome ed è come se fossero dei ‘micro uteri’ che ogni mese sanguinano e cicatrizzano. Le cause sono molto discusse. La prima ipotesi fu formulata nel 1926 da Sampson e risulta quella più attuale e cioè che la mestruazione retrograda, che ‘risale’ attraverso le tube dentro l’addome, crea delle isole. Questo succede a tutte le donne, ma in talune queste attecchiscono e trovano un ambiente confortevole per sopravvivere. A permettere questo è una risposta immunitaria non adeguata per combattere l’attecchimento di queste isole di endometrio”.
– Ci sono dei sintomi che devono mettere la paziente in allarme e spingerla a consultare uno specialista?
“I sintomi sono vari e molti dipendono dalla localizzazione dell’organo nel quale l’endometriosi si annida. Quelli più comuni sono la dismenorrea, ovvero dolore al ciclo mestruale, spesso ingravescente nel tempo. Circa il 50% delle donne affette da endometriosi profonda riferisce una dispareunia, cioè un dolore durante la penetrazione nei rapporti sessuali che cambia con le posizioni e durante il mese mestruale e periovulatorio. I dolori possono essere avvertiti anche all’atto dell’urinare soprattutto perché l’utero, malato, a volte poggia sulla vescica o perché vi sono dei noduli nella vescica. Il fattore caratterizzante questi sintomi è che sono ciclici e correlati alla mestruazione, mentre altri si caratterizzano nel periodo ovulatorio”.
– Quali sono i trattamenti chirurgici e medici previsti?
“La vera avanguardia terapeutica dell’endometriosi è quella di non operare mai la paziente. Questa è la vera e propria sfida. Il discorso è complesso perché per arrivare a questo obiettivo bisognerebbe avere una diagnosi quanto più precoce, cosa che purtroppo nei Paesi come Europa e America non accade. Si è evidenziato che il tempo medio di ritardo diagnostico è pari a circa 7 anni, e quindi la patologia ha questo tempo per agire indisturbata. Una diagnosi precoce, una cultura maggiore sull’endometriosi tra i ginecologi, i gastroenterologi che sono i prima dai quali le donne vanno lamentando il mal di pancia, i medici di famiglia sono un filtro davvero importante ed un’ educazione fatta alle stesse donne sin dalle scuole porterebbe davvero aiutare ad avere diagnosi precoci che permetterebbero alla malattia di essere trattata farmacologicamente. Le frontiere in tal senso sono le terapie ormonali volgarmente riassunte sotto il nome di ‘pillola’ alcune a basso dosaggio che vanno bene sia per l’endometriosi che per la adenomiosi. La pillola è un buon rimedio per curare e tenere a freno questa malattia. Questo protocollo andrebbe associato all’uso di integratori e all’adesione a corretti stili di vita. Un ruolo importante svolge la nutrizione, in particolare oggi si parla di diete antinfiammatorie. Gli interventi chirurgici sono invece obbligatori quando si rischia il danno d’organo cioè quando la patologia s’infiltra negli organi vitali. Il mio centro è uno dei primi al mondo per interventi di chirurgia per endometriosi e qui osserviamo casi molto severi ad esempio quando l’endometriosi si infiltra negli organi vitali. Ma ripeto la chirurgia deve essere presa in considerazione solo quando c’è il fallimento della terapia medica che deve rimanere la prima chance. Questo perché le chirurgie a volte possono essere molto invasive e mutilanti per una donna”.
– Una delle conseguenze più gravi dell’endometriosi per una donna che segue il sogno della maternità è l’infertilità. E’ possibile avere un figlio comunque per vie naturali o la strada da percorrere, a seguito della diagnosi, è la PMA?
“Io capovolgerei il bicchiere che può sembrare mezzo vuoto. Direi che solo il 30% delle pazienti con endometriosi è infertile quindi il 70% delle pazienti con questa patologia è in grado di avere gravidanze. Molto spesso si abbina ad una diagnosi di endometriosi l’infertilità quasi come un patibolo inesorabile. Non è detto. La chirurgia ha un ruolo fondamentale se ci sono affezioni ad organi, infatti attraverso un’ operazione è possibile restituire la giusta silhouette alle tube, riaprirle ed eliminare sostanze che possono pregiudicare la qualità quantità e lo stesso annidamento dell’ovulo fecondato. I dati del nostro centro, ma anche a livello internazionale, ci dicono che dopo una chirurgia la fertilità di queste donne aumenta del 60-70%. Ma a rendere necessarie le tecniche di Pma sono piuttosto le diagnosi tardive di endometriosi, multiple chirurgie e poi va calcolato che tra le cause d’infertilità incidono anche l’età anagrafica della paziente sempre più crescente e anche il fattore maschile. Diciamo comunque che la ricerca spontanea di gravidanza come tasso di successo aumenta fortemente dopo la chirurgia”.

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Regionali Sicilia, Cancelleri: “Mi ricandido alle prossime elezioni”

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Tempo di Lettura: < 1 minuto Salvo Cataldo

12/11/2020

Sicilia

s.cataldo@agenziadire.com

“Amo la mia terra e vorrei davvero fare il massimo per poterla trasformare in meglio” ha dichiarato il viceministro per le Infrastrutture

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PALERMO – “Se mi ricandido alla presidenza della Regione Siciliana? Sì, perché io amo la mia terra e vorrei davvero potere fare il massimo per poterla trasformare in meglio”. Lo ha detto il viceministro per le Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri, ospite di ‘Casa Minutella’, programma su BlogSicilia.it.

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Coronavirus, Dg Cardarelli: “Video deplorevole, indagine in corso”

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Tempo di Lettura: 2 minuti Elisa Manacorda

12/11/2020

Campania

e.manacorda@agenziadire.com

Lo dice il direttore generale dell'azienda ospedaliera Cardarelli di Napoli Giuseppe Longo commentando il decesso di un paziente nel bagno del pronto soccorso del nosocomio e il video nel quale viene ripreso il corpo senza vita dell'uomo accasciato a terra.

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ROMA – “La cosa più deplorevole è probabilmente il video che ieri è passato su tutti i canali di informazione. Che un decesso avvenga in un bagno è una notizia che probabilmente deve essere diffusa, è giusto sapere determinate notizie. Ma è deplorevole la modalità con cui è stata data la comunicazione. In modo particolare è deplorevole aver registrato e diffuso il video su tutti i canali. Per la nostra azienda la vita è sacra dall’inizio alla fine. La persona per noi è al centro del nostro sistema di assistenza”. Lo dice il direttore generale dell’azienda ospedaliera Cardarelli di Napoli Giuseppe Longo commentando, in un videomessaggio diffuso ai media, il decesso di un paziente nel bagno del pronto soccorso del nosocomio e il video nel quale viene ripreso il corpo senza vita dell’uomo accasciato a terra.
LEGGI ANCHE: Coronavirus, parla l’autore del video choc al Cardarelli di Napoli: “Mostro che i vecchi sono destinati a morire”
“Ieri – aggiunge il dg – ho disposto che la direzione sanitaria eseguisse un’indagine interna, che è già partita e a breve si concluderà, per poter accertare tutto e raccogliere informazioni su chi possa avere ripreso il paziente ormai deceduto. È chiaro che gli esiti dell’indagine saranno trasmessi alle autorità competenti per il seguito della loro azione”.

DG CARDARELLI: SFORZO OPERATORI È DA ELOGIARE“Il paziente, autonomamente, dall’area sospetti dove era ricoverato, è andato in bagno e lì ha trovato purtroppo la morte. È da elogiare – continua – il grande sforzo che tutti gli operatori, medici, infermieri, tecnici e operatori socio-sanitari, stanno fornendo in questo momento con turni massacranti. I nostri operatori salvano continuamente vite umane“.
Longo esprime, quindi, “vicinanza alla famiglia per questo grave dolore che l’ha colpita. Già ieri abbiamo contattato la famiglia e restiamo disponibili a fornire qualsiasi chiarimento”.
DG CARDARELLI: FORTE AFFLUSSO PS NON SIGNIFICA ABBANDONO“Il Pronto soccorso del Cardarelli- aggiunge- da sempre, e quindi anche in questo periodo di pandemia, gestisce i maggiori afflussi di pazienti. È chiaro che in un periodo di pandemia gli afflussi sono particolarmente sostenuti anche perché il Cardarelli ha sempre rappresentato per la Campania l’ospedale di riferimento. I pazienti vengono sia con i mezzi del 118 ma, per la maggior parte, con mezzi propri e questo esprime proprio la volontà dei cittadini di individuare il Cardarelli come ospedale di riferimento”.
“L’afflusso notevole di pazienti nel pronto soccorso – aggiunge – ha diversi significati. Da una parte c’è questa grande disponibilità del pronto soccorso nell’accogliere e assistere chiunque vi accede ma, dall’altra parte, non significa per nulla un abbandono dei nostri pazienti che, sin dall’ingresso, vengono seguiti, valutati, sottoposti a esami diagnostici e terapie“.

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L’appello della casa di riposo: “Mandateci una cartolina, ci fa sentire meno soli”

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Tempo di Lettura: 3 minuti Redazione

12/11/2020

Costume e Società, Lombardia

redazioneweb@agenziadire.com

Una rsa del comasco lancia l'idea su Facebook: in due giorni già le prime lettere

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COMO – “Ciao a tutti, siamo i residenti della Rsa Casa Sacro Cuore di Pianello del Lario, alto Lago di Como. La nostra età media si aggira sui 90 anni e il ricevere una cartolina ci fa molto piacere”. Questo il tenero appello con cui gli ospiti della casa di riposo del comasco hanno invitato su Facebook scrittori e viaggiatori ad inviare loro un pensiero. “Possiamo chiedervi di riempirci le giornate con qualche messaggio dal mare, dalla montagna, dalla pianura, dalla campagna e farci sentire un po’ meno isolati in questo periodo un po’ particolare per noi? Ringraziamo in anticipo chi vorrà dedicarci un attimo del sul tempo e assicuriamo tanti bei pensieri per tutti voi. Un virtuale forte abbraccio”.
DOPO DUE GIORNI, ECCO ARRIVARE LE PRIME LETTEREIl messaggio, scritto su una cartolina virtuale, è apparso sui social tra domenica e lunedì, e già martedì mattina le prime lettere erano nella casella di posta elettronica della segreteria della rsa, per la gioia degli ospiti. “I primi tre messaggi sono arrivati da Milano, Rivalta di Torino e Rapallo – racconta l’educatrice Fosca Bottiga -. Le abbiamo lette a cena: i mittenti avevano speso parole bellissime per i nostri ospiti, che sono rimasti colpiti. Le aspettavano, erano molto emozionati“. L’idea è venuta proprio all’operatrice della rsa, che nel marzo scorso si era ammalata di Covid, ma aveva deciso di scrivere lettere ad alcune ospiti per salutarle a distanza. “Ancora oggi ogni tanto me le tirano fuori dalla borsetta, mi dicono ‘ce l’ho ancora sai?’. Le hanno custodite gelosamente”.
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“Quest’anno, purtroppo, gli ospiti hanno avuto un forte calo delle capacità sia fisiche sia, soprattutto, cognitive: la presenza dei familiari manca tanto – spiega Bottiga -. Ho pensato che una cartolina, magari di un posto a loro caro, potesse risvegliare qualche ricordo sopito. Una delle prime lettere veniva da Rapallo, dove una nostra ospite aveva una volta passato le vacanze. È stata una bella sorpresa, per lei e per noi”.
DALLE ZONE ROSSE MANDANO E-MAILSuor Bianca, la Superiora, si è subito convinta della bontà dell’iniziativa, lanciata via social per accelerare i tempi di reazione: “Vedo il decadimento che avanza veloce. I nostri ospiti hanno bisogno subito di stimoli”. Chiunque può partecipare all’iniziativa: l’indirizzo della rsa è via Calozzo 126, 22010 Pianello del Lario. Oppure si può mandare una mail a educatori.pianello@gmail.com. “Appena pubblicato l’appello mi hanno scritto persone dalle zone rosse chiedendomi una mail – racconta la Superiora -, non potendo uscire di casa per comprare e imbucare una cartolina. E noi siamo felici di avere anche quest’altra opportunità”.
IL PROGETTO ‘I NIPOTI DI BABBO NATALE’Casa Sacro Cuore, quest’anno, aveva già deciso di aderire al progetto “I Nipoti di Babbo Natale” dell’associazione comasca ‘Un sorriso in più’ per stare vicino agli ospiti delle case di riposo. L’iniziativa consiste nel raccogliere tutti i desideri espressi dagli anziani residenti della struttura, postarli su un apposito portale e lasciare che i volontari possa scegliere il desiderio da esaudire, cercare il regalo perfetto ed eventualmente accompagnarlo con un messaggio, un augurio. Il momento della consegna diventa magico per entrambi: due sconosciuti si incontrano, seppure virtualmente, e donano l’uno all’altro affetto e calore. “Nipoti di Babbo Natale funziona anche se tutto si ferma, anche se siamo bloccati – spiega Marco Trabucchi, direttore scientifico del gruppo di ricerca Geriatrica di Brescia e presidente dell’Associazione italiana di Psicogeriatria -. A Natale sarà presente: farà ricordare a chi è all’interno delle case di riposo la generosità di chi sta fuori, farà sentire agli anziani che anche per loro c’è uno spazio di Natale, uno spazio di amore, di affetti e di vicinanza”.
Durante l’edizione dello scorso anno, 91 case di riposo di tutta Italia (di cui 46 lombarde) hanno raccolto 2.550 desideri che sono stati tutti realizzati grazie al grande coinvolgimento e alla partecipazione dei 2013 generosi nipoti di Babbo Natale che, di fatto, sarebbero stati pronti a esaudirne molti di più.

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Coronavirus, nuovo record di decessi: sono 636. I contagiati sono 37.978 su 234mila tamponi

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Tempo di Lettura: < 1 minuto Redazione

12/11/2020

Sanità

redazioneweb@agenziadire.com

Un dato positivo arriva dalle terapie intensive: con 89 nuovi ingressi, è il dato più basso registrato nell'ultima settimana

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ROMA – Sono 37.978, con 234.672 tamponi effettuati, i nuovi casi da coronavirus registrati in Italia nelle ultime ventiquattro ore. L’indice al 16,1% torna quindi a salire dopo il 14,6% registrato ieri.
Continua a salire il numero dei decessi giornalieri in Italia per il coronavirus. Le vittime di oggi sono 636, dopo i 623 di ieri. Per il terzo giorno consecutivo è il record di decessi della seconda ondata.

Un dato positivo arriva dalle terapie intensive. Sono 89 i nuovi ingressi registrati in Italia causa coronavirus nelle ultime ventiquattro ore, è il dato più basso registrato nell’ultima settimana: ieri +110, martedì +122, lunedì +100, domenica +115, sabato +119, venerdì +124.

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VIDEO | Ferrieri: “Premio Angi per gli innovatori, il motore dell’Italia”

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Tempo di Lettura: 2 minuti Federico Sorrentino

12/11/2020

Dire Futuro, Giovani, Politica

f.sorrentino@agenziadire.com

ROMA – Il 4 dicembre sapremo i nomi dei vincitori della terza edizione del premio Angi, l’Associazione Nazionale Giovani Innovatori, che ogni anno dà riconoscimenti a quanti si sono distinti nell’ambito della trasformazione tecnologica e digitale. “Da sempre siamo al loro fianco- spiega il presidente Gabriele Ferrieri- anche in un anno caratterizzato dal covid e questa terza edizione sarà inevitabilmente legata al virus”.
“Quest’anno- sottolinea- saranno premiate tutte quelle imprese che hanno dato un contributo al ministero della Salute e alla Protezione Civile sul fronte delle tecnologie per la sanificazione, le mascherine e i test salivari e sierologici. Ma anche altre aziende che si sono reinventate in un’ottica 3.0 per rispondere alle nuove esigenze di mercato per quanto riguarda il monitoraggio della salute dei cittadini, la creazione di portali web per la vendita online, le attività di assistenza. Angi vuole essere punto di riferimento di questo risorgimento digitale italiano”.
Il primo dicembre ci sarà la conferenza stampa di presentazione del premio, che negli anni scorsi ha visto le testimonianze di Bebe Vio e Valeria Cagnina, poi tre giorni dopo la consegna dei premi. “Sarà un evento ibrido- premette il presidente Angi- alcuni relatori saranno in presenza e altri in collegamento. La premiazione è per noi un appuntamento importantissimo a cui vogliamo dare continuità, è un modo per far vedere che anche quest’anno, nonostante il covid, siamo cresciuti al fianco delle istituzioni e dei giovani, che attraverso la digitalizzazione devono essere il motore trainante del Paese”.
Ora in arrivo ci sono anche le molte risorse europee… “Il recovery Fund è un’opportunità- conferma Ferrieri- bisogna ripartire dai giovani arginando le fughe all’estero e permettendo loro un futuro qui. I soldi in arrivo dall’Europa saranno fondamentali per portare avanti un processo di trasformazione tecnologica e digitale e arrivare ad un’Italia come quella chiesta da Mattarella: più innovativa, digitale e inclusiva”, conclude.

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Tg Cultura, edizione del 12 novembre 2020

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Tempo di Lettura: 2 minuti Nicoletta Di Placido

12/11/2020

TG-Cultura

n.diplacido@agenziadire.com

– ZADIE SMITH APRE BOOKCITY, FINO A DOMENICA EVENTI IN STREAMINGLa scrittrice britannica Zadie Smith ha inaugurato la nona edizione di Bookcity Milano, la manifestazione dedicata al libro e alla lettura che quest’anno, a causa della pandemia, si svolge in streaming sul sito bookcitymilano.it fino a domenica 15 novembre. Oltre 500 gli eventi in programma, incentrati sul tema ‘Terra Nostra’, ideato per promuovere una riflessione intorno a quattro parole chiave: ambiente, pandemia, inclusione, cambiamento. Tra gli scrittori internazionali attesi la vincitrice del Man Booker Prize, Bernardine Evaristo, ma anche Jonathan Safran Foer, Clara Sanchez, Joel Dicker ed Edgar Morin. Tra gli italiani Susanna Tamaro, Telmo Pievani e gli omaggi a Giulio Giorello e Philippe Daverio, recentemente scomparsi.
– ‘LOCKDOWN’ È LA PAROLA DELL’ANNO PER IL DIZIONARIO COLLINSBrutto o bello che sia, il ‘lockdown’ è un’esperienza che ha unito quasi l’intero genere umano durante questo 2020 segnato dalla pandemia, ed è per questo che il Collins English Dictionary ha deciso di riconoscerlo come “parola dell’anno”. I lessicografi del Collins – pietra miliare della lingua inglese dal 1979, giunto alla tredicesima edizione – hanno premiato anche ‘Black Lives Matter’, un altro termine che riporta all’attualità: si tratta del movimento antirazzista e per i diritti civili degli afroamericani che da maggio, dagli Stati Uniti, ha ottenuto adesioni a livello globale, con manifestazioni e iniziative in più Paesi.
– DALLA QUADRIENNALE AL GIALLO FESTIVAL, LA CULTURA TORNA ONLINECon una diversificata offerta digital, fatta di podcast, video, visite guidate, performance, playlist musicali, gallerie fotografiche, rubriche di approfondimento, la Quadriennale d’arte 2020 Fuori prosegue online, sul sito internet, sui canali social e su youtube. Insieme alla grande mostra d’arte, anche il Maxxi ha deciso di arricchire la sua offerta culturale online con dirette, contenuti speciali, approfondimenti e incontri. E poi c’è il Giallo Festival, che quest’anno si terrà in versione completamente online e fino a domenica si torna infatti a parlare di letteratura, cinema, giornalismo legati al mistero coi principali esponenti della scuola emiliana, da Loriano Macchiavelli a Carlo Lucarelli, da Valerio Varesi a Grazia Verasani.
– CONTINUA LA MOBILITAZIONE DELLA CULTURA, MERCOLEDI’ A ROMAIl settore della cultura continua la sua mobilitazione per chiedere al Governo di intervenire contro la crisi causata dal Covid-19. È prevista per il 18 novembre la manifestazione organizzata a Roma dall’Ente nazionale attività culturali insieme ad altre realtà in difesa dell’associazionismo di base impegnato nel campo della cultura e del sociale. A lanciare un appello al ministero dei Beni culturali sono anche i Fonografici italiani, che scrivono una lettera al Mibact affinché vengano al più presto adottate misure di sostegno urgenti e dirette al comparto dell’industria musicale.

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Fermare il virus: nuove chiusure in arrivo, e i banchieri propongono una tassa per chi lavora da casa

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Tempo di Lettura: 3 minuti Nicola Perrone

12/11/2020

Dal Direttore

segreteria.direzione@dire.it

L'editoriale del direttore Nico Perrone per DireOggi

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ROMA – Già nelle prossime ore scatteranno nuove chiusure in Emilia-Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia. In attesa dei nuovi dati che arriveranno nel fine settimana, e in base ai quali poi si decideranno nuove strette su tutto il territorio nazionale, le tre regioni hanno deciso di correre subito ai ripari con proprie ordinanze.
In particolare, dal 14 novembre e fino al 3 dicembre, non è permesso passeggiare nelle strade e nelle piazze dei centri storici delle città e nelle aree affollate, mentre i ristoranti e i bar possono essere aperti dalle 15 alle 18 solo con una consumazione da seduti. Il sabato i grandi esercizi, gli outlet e i centri commerciali sono chiusi al pubblico. La domenica sono chiusi tutti i negozi ad eccezione di farmacie, edicole e alimentari. Non ci sarà, però, alcun blocco della mobilità tra Comuni.
Lo scopo, hanno spiegato i tre Governatori, è di limitare ulteriormente situazioni a rischio, gli spostamenti e, soprattutto, “gli assembramenti e la concentrazione di persone che si sono visti anche lo scorso fine settimana”.
Intanto infuria la battaglia sulla Campania, che per molti tra poche ore diventerà zona ‘rossa’ visto quello che sta accadendo negli ospedali di Napoli e della regione.

Per quanto riguarda la rivoluzione che l’epidemia ha determinato nel mondo del lavoro ha suscitato scalpore, e se ne sta discutendo, la proposta lanciata dalla tedesca Deutsche Bank di mettere una tassa del 5% sullo stipendi di quanti lavorano da casa (smart working).
“Cosa dobbiamo fare per ricostruire” dopo la catastrofe Covid, questo il titolo del report a firma Luke Templeman, secondo il quale chi sceglierà di lavorare da casa pur potendosi recare in ufficio dovrebbe pagare di tasca sua una tassa pari al 5% dello stipendio giornaliero. Se l’azienda invece non fosse in grado di fornire una postazione di telelavoro, toccherà a lei farsi carico del versamento.
Per la banca tedesca, infatti, “il passaggio improvviso al telelavoro significa che, per la prima volta nella storia, una grossa fetta di persone si è disconessa dal rapporto faccia a faccia con il resto del mondo, ma conduce comunque una vita economica completa. Questo significa che i lavoratori a distanza stanno contribuendo meno alle infrastrutture dell’economia, mentre continuano a riceverne i benefici”. Questa nuova tassa proposta da DB, si legge nella ricerca, non avrebbe grande impatto sulle tasche del telelavoratore perché già risparmia sui costi di abbigliamento, pendolarismo e non è costretto a mangiare fuori.

Secondo i calcoli di Templeman, la proposta potrebbe aiutare a recuperare fino a 15,9 miliardi di euro in Germania e 6,9 miliardi di sterline nel Regno Unito. Con i risparmi si potrebbe aumentare l’assistenza a quanti perdono il lavoro. Questa tassa, si precisa, si applicherebbe solamente in periodi ordinari, non durante pandemie quando sono i governi a chiedere ai lavoratori di restare a casa, e riguarderebbe solamente i lavoratori dipendenti.
LEGGI DIREOGGI, EDIZIONE DEL 12 NOVEMBRE

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Covid, Di Maio: “Campania al collasso. Zona rossa se ospedali fuori controllo”

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Tempo di Lettura: < 1 minuto Federico Sorrentino

12/11/2020

Campania

f.sorrentino@agenziadire.com

“Come governo dovremo prendere delle decisioni” sostiene Luigi Di Maio in una diretta Facebook

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ROMA – “Come governo dovremo prendere delle decisioni, fare zone rosse dove gli ospedali sono fuori controllo. La Campania è al collasso, abbiamo visto numeri e immagini che ci preoccupano”.

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DI MAIO: “MEDICI ESERCITO E DPC RINFORZINO I PRONTO SOCCORSO”
“Se ora i pronto soccorso non stanno funzionando penso che i medici dell’Esercito e della Protezione Civile dovrebbero andare in rinforzo dei nostri medici che sono allo stremo”.

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Feti sepolti, quel ‘chi per essi’ che viola i diritti delle donne

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Tempo di Lettura: 4 minuti Annalisa Ramundo

12/11/2020

Donne, Roma

a.ramundo@agenziadire.com

A quasi due mesi dallo scandalo dei feti sepolti al cimitero Flaminio si stringe il cerchio attorno a una modifica del Regolamento di Polizia Cimiteriale del Comune di Roma

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ROMA – A quasi due mesi dallo scandalo dei feti sepolti al cimitero Flaminio senza consenso e coi nomi delle madri esposti su uno stuolo di croci bianche, si stringe il cerchio attorno a una modifica del Regolamento di Polizia Cimiteriale del Comune di Roma relativamente a questa specifica materia. Dalla Commissione Pari Opportunità capitolina di stamattina, infatti, è emersa la determinazione a fare in fretta e, a partire da una proposta della consigliera Pd Valeria Baglio poi ampliata dalla presidente Gemma Guerrini, sarà convocata in tempi brevi una congiunta con la Commissione Ambiente a cui saranno chiamati a partecipare il Dipartimento e l’assessora all’Ambiente, Laura Fiorini, e Ama, che a Roma gestisce i servizi cimiteriali.
L’obiettivo, spiega Baglio, è “capire qual è il modo più rapido per intervenire sulla modifica del Regolamento” e solo successivamente procedere con un’eventuale mozione, la cui bozza era oggi in discussione all’odg della Commissione. Intento condiviso dalla presidente Guerrini e dagli altri consiglieri, unanimi nel condannare la vicenda come una violazione delle norme e dei diritti delle donne.
“Quello che a me preme dire- osserva Marta Loi, la donna che per prima, dopo aver trovato il suo nome su una delle croci del Flaminio, ha denunciato sui social l’abuso- è che va assolutamente studiata una proposta di modifica della 285/90 (Regolamento di Polizia Mortuaria, Dpr del 10 settembre 1990 n. 285, ndr)”. Quel regolamento “specifica bene che la madre o i genitori hanno 24 ore di tempo per richiedere il seppellimento del feto– sottolinea- ma all’interno si inserisce l’espressione ‘chi per essi’, che a mio avviso è molto pericolosa perchè è lì che vanno a inserirsi delle associazioni, cattoliche nella maggior parte dei casi, che, a seguito di un diniego dei genitori, vanno a prelevare feti e prodotti del concepimento e li vanno a sappellire con rito cattolico. A Civitavecchia è stata bloccata proprio questa proposta, mentre invece in molte città del Nord, soprattutto con l’associazione ‘Difendere la Vita con Maria’, questa pratica aberrante va avanti”.
“Temo che la semplice rimozione dei nomi apposti delle lapidi non sia sufficiente e che si possa continuare a ripetere questo modus operandi nelle sepolture dei feti”, dichiara la consigliera del M5S Simona Ficcardi, che aveva presentato una richiesta di accesso agli atti ad Ama: “Ama ha risposto che queste sepolture avvengono su esplicita richiesta dei genitori, su autorizzazione della Asl e soprattutto su pagamento dell’inumazione. Pertanto rimango perplessa e basita su qual è lo svolgimento che porta a procedere con la sepoltura di questi feti- aggiunge la pentastellata, che solleva anche la questione religiosa- Qui mancano le richieste dei genitori, eppure qualcuno ha pagato le inumazioni– dice- e mancano le autorizzazioni al consenso per apporre questi dati sensibili. Tutte le procedure che non hanno seguito queste autorizzazioni sono illegittime”.
Il problema però, secondo l’assessora alle Politiche di Genere dell’VIII Municipio, Michela Cicculli, intervenuta in Commissione, “non è la privacy nè il pagamento dell’inumazione, il cui costo è coperto dalla Tari. C’è un problema di violazione della libertà e del diritto di scelta delle donne- osserva- È un diritto scegliere di seppellire un feto così come è un diritto scegliere di non farlo. Credo sia gravissimo che qualcuno si infili nello spazio normativo del ‘chi per essi’. E credo sia una responsabilità del Comune di Roma evitare che ci sia una violazione dei diritti di tutte quelle donne che scelgono di non procedere alla sepoltura. Nessun altro ha diritto di farlo in nome loro, tanto meno con una croce sopra”.
“Anche noi come Municipio abbiamo votato il 22 ottobre un odg rivolto alla sindaca, all’assessore competente e alla Giunta regionale per chiedere due cose- spiega Habdank Nastassja, consigliera e presidente della Commissione Pari Opportunità del Municipio III- Da un lato chiediamo che vengano cancellati tutti i nomi già presenti sulle croci presso il cimitero Flaminio, dall’altro che questa pratica finisca, perché è una gravissima violazione della privacy e della sensibilità delle donne, e che la Regione avvii un processo per creare un regolamento rispettoso della loro dignità e volontà“.
È sugli articoli 4 e 5 del regolamento di Polizia Cimiteriale capitolino che, secondo Baglio, occorre intervenire, ma “con una delibera specifica ad hoc del Dipartimento Ambiente su indicazione dell’assessora Fiorini o della Giunta, per fare in modo che l’articolo venga modificato e che questa modifica passi poi in aula consiliare per la relativa votazione- chiarisce la consigliera dem- Se serve un’indicazione di Consiglio ben venga la mozione, ma è evidente che con la mozione non riusciamo a modificare questa procedura“.

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