Zafferana Etnea e Nicosia, le ultime due tappe del concorso Morgantìnon

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Grande successo per il “tour” degli oli extravergini d’oliva siciliani. Dopo Monreale l’iniziativa si è spostata nella Sicilia orientale, più precisamente a Zafferana Etnea nel ristorante Sabir dello chef Seby Sorbello. Il “tour” nei ristoranti mira, da un lato a far conoscere la ricca varietà di oli siciliani e dall’altro a fare cultura alimentare. L’iniziativa, promossa dall’Ente Sviluppo Agricolo, è realizzata in collaborazione con l’Unione regionale cuochi siciliani.
Si tratta di un percorso sensoriale-gastronomico, formativo e informativo, con la presenza di giornalisti specializzati in enogastronomia, addetti ai lavori e produttori.
Per la preparazione dei piatti sono stati otto gli oli utilizzati, su indicazione dello chef, sulla base della graduatoria 2023, e prodotti nella Sicilia orientale. Il concorso Morgantìnon, giunto quest’anno all’11^ edizione, è organizzato dall’Ente di sviluppo agricolo della Regione Siciliana, attraverso la Sopat, Sezione operativa periferica di assistenza tecnica dell’Esa di Valguarnera, e con la collaborazione del Libero consorzio comunale di Enna, il Comune di Aidone e il Servizio Ispettorato agricoltura di Catania. Ad accogliere giornalisti, produttori e addetti ai lavori è stato Dario D’Angelo, responsabile della Sopat, da anni ormai alla guida del concorso Morgantìnon che cresce sempre più e diventa strumento per la promozione e conoscenza dell’olio extravergine siciliano. Il coinvolgimento dei ristoratori, attraverso i percorsi sensoriali-gastronomici, è un modo per far conoscere gli oli della nostra terra e nel contempo educare i consumatori a compiere scelte alimentari più sane e consapevoli.

Tappa di Zafferana Etnea


“Con i miei piatti – ha spiegato Sorbelloho voluto raccontare il territorio etneo e siciliano: dalla scarpetta con olio e pane di Tumminia al classico pane cunzato con le erbe spontanee dell’Etna. Un percorso sensoriale-gastronomico il cui filo conduttore è stato l’olio extravergine siciliano: il crudo di pesce, la semplice pasta e finocchietto, il gambero rosso di Mazara con dadolata di ortaggi al timo e fonduta di Ragusano Dop al tartufo, il dentice alle erbe con salsa champagne e patate alla salvia e, infine, il dolce salato con la mandorla pizzuta di Avola. In tutti i piatti l’olio extravergine di oliva è stato il grande protagonista. Nella mia cucina – conclude Sorbello – ha sempre un ruolo primario. L’olio Evo per me è fonte di vita!”


A spiegare le procedure di valutazione degli oli sono stati i capi panel del gruppo di assaggiatori del servizio ispettorato agrario di Catania, Giuseppe Pennino ed Euplio Vitello, accompagnati dagli esperti assaggiatori Giuseppe Città e Angela Longo. Presenti anche alcuni produttori degli oli che hanno illustrato caratteristiche e qualità delle loro produzioni.
La tappa è stata a Nicosia, in provincia di Enna, ed ha chiuso le iniziative collaterali del premio di quest’anno. Ad ospitare il percorso sensoriale-gastronomico è stato il ristorante Al Pilèr dello chef Hermes Picone.

Per la preparazione dei piatti sono stati utilizzati cinque oli, su indicazione dello chef Picone, sulla base della graduatoria 2023, e prodotti nella Sicilia centrale. Le pietanze sono state scelte per esaltare le caratteristiche deli oli. Ad illustrare le procedure di valutazione del concorso sono stati i capi panel del gruppo di assaggiatori del servizio ispettorato agrario di Catania, Giuseppe Pennino ed Euplio Vitello, i quali hanno anche spiegato le caratteristiche e le qualità peculiari.

“Nella mia cucina – ha spiegato Hermes Piconel’olio d’oliva siciliano è l’ingrediente principale. Assieme al mio staff, il cui supporto per questa iniziativa è stato assai prezioso, lo abbiamo, da sempre, considerato un importante alleato. Oggi è, chiaramente, il protagonista principale”. I piatti preparati dallo chef Picone: tartara di manzo con colatura di alici, carnaroli con vellutata di zucca, salsa di caffè e nocciole tostate, variazione di quaglia con salsa ai frutti rossi e sfumature di ortaggi di stagione, spumone di ricotta di bufala con croccante di cialda e frutta candita. Tutto accompagnato dagli oli extravergini d’oliva. Proposto anche un piatto di pesce, creativo e gustoso, denominato ‘Umami’, già vincitore a pari merito della sezione ‘Miglior olio a tavola’.

“La mia – conclude Piconeè una cucina moderna, innovativa, che guarda, però, alla tradizione. C’è molta creatività, ma soprattutto ci sono buoni prodotti. E l’olio siciliano non manca mai. Oggi assieme a me hanno lavorato altri chef provenienti da diversi comuni della provincia a sottolineare l’importanza di un lavoro di equipe”.

“Il concorso – spiega il commissario straordinario dell’Esa, Carlo Turricianosvolge un ruolo importante: aiuta i produttori, attraverso le schede delle analisi effettuate, a migliorare costantemente la qualità dell’olio e i consumatori a compiere scelte consapevoli. Il premio ha anche una funzione promozionale. E già dal prossimo anno puntiamo ad estendere in Italia e all’estero alcune attività di comunicazione e promozione con l’obiettivo di far conoscere gli oli siciliani. Sempre il prossimo anno realizzeremo anche una carta degli oli. Una speciale pubblicazione con le schede degli oli premiati che, con la collaborazione dell’Unione regionale Cuochi Siciliani, distribuiremo nei ristoranti per sensibilizzare gli chef a valorizzare sempre più gli extravergini di oliva, offrendo ai propri clienti uno strumento per scelte più consapevoli. Insomma: l’Esa, con il sostegno importante dell’assessorato regionale all’Agricoltura, guidato da Luca Sammartino, mira a far crescere il concorso, tra i pochi in Italia in cui la partecipazione è gratuita, e aiutare un settore importante dell’economia della nostra terra”.

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