VIDEO | Niente fantacalcio, giovani studiosi creano la pagina CoronaVerus

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Ogni sera un'analisi statistica dei dati forniti dalla protezione civile sull'epidemia di Covid-19 in Italia attraverso un linguaggio alla portata di tutti Condividi su facebook Condividi su twitter Condividi su whatsapp Condividi su email Condividi su print NAPOLI – “La pagina CoronaVerus nasce sulla chat del Fantacalcio di un gruppo di amici che per la maggior parte studiava Fisica alla Federico II di Napoli. All’improvviso tutti noi ci siamo trovati chiusi in casa, fuori l’epidemia e la Serie A sospesa: indipendentemente l’uno dall’altro ci siamo trovati a condividere prima notizie e poi a fare delle lunghissime videochiamate commentando i dati della protezione civile che possono essere di difficile interpretazione. Abbiamo così iniziato a immaginare i primi modelli, disegnare i primi grafici e, dopo pochi giorni, abbiamo capito che tutto questo poteva essere utile a chiunque per navigare tra le fake news che si leggono un po’ ovunque”. Lo racconta alla Dire l’ingegnere Dario De Natale che fa parte della squadra di CoronaVerus insieme ai fisici Gabriele De Luca, Giovanni Di Meglio, Antonio Ferragamo, Andrea Piccolo, Valerio Ricciardi e Antonio Scala, al medico Emanuele Spina, e al videomaker Antonio Esposito. Su Facebook viene proposta ogni sera un’analisi statistica dei dati forniti dalla protezione civile sull’epidemia di Covid-19 in Italia e l’obiettivo dei nove giovani studiosi è quello di diffondere questa conoscenza attraverso un linguaggio alla portata di tutti. “Il dato dei decessi di stasera (ieri, ndr) – evidenzia Di Meglio – è in calo e considerando gli ultimi quattro giorni si mantiene con un trend quasi costante. Questa è una notizia positiva perché ci dice che siamo nella fase lineare della logistica, e cioè la curva che descrive l’andamento delle grandezze cumulate in un fenomeno epidemico. Essere nella fase lineare – avverte – significa essere prossimi al picco, definito come il momento in cui le grandezze cumulate hanno il valore massimo: si avrà il massimo dei decessi per poi iniziare a decrescere”. Sono tanti quelli che hanno provato, spiega il fisico, “a dare una stima di picco, qualcuno azzardava il fine settimana, qualcuno la settimana prossima. Noi sulla pagina abbiamo proposto una nostra analisi di picco concentrandoci, però, sull’aspetto locale ricordando, cioè, che l’epidemia italiana ha avuto partenze diverse nelle varie regioni per cui osservare il fenomeno nella sua globalità potrebbe far perdere informazioni per le regioni ancora in fase di crescita”. Di Meglio osserva come “l’andamento complessivo per l’Italia è chiaramente dominato dal comportamento della Lombardia che paga il più alto prezzo in termini di vite umane”. E proprio la Lombardia, aggiunge, “sta adesso probabilmente abbandonando il suo picco, cominciando la decrescita che porterà finalmente a zero decessi, mentre le altre regioni stanno ancora crescendo. Questo ci restituisce un picco italiano particolarmente vicino a quello lombardo, ma attenzione – conclude – perché nelle altre regioni italiane il fenomeno deve ancora partire anche se si prevede che sia di dimensioni più ridotte nel suo complesso”. Tutti gli aggiornamenti sulla pagina Fb CoronaVerus. Condividi su facebook Condividi su twitter Condividi su whatsapp Condividi su email Condividi su print


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