VIDEO | Negozi vuoti e plexiglass, Firenze riemerge poco alla volta

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Ristoratori, che fatica: "Avevo 50 posti, adesso sono massimo 25" Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print


FIRENZE – La fase 2 bis in centro a Firenze verso l’ora di pranzo si scorge, ma a fatica. Certo, e’ un lunedi’ feriale e il tempo, che fa capricci con pioggerelline a tratti, non aiuta. Non e’ piu’ il paesaggio lunare visto nei giorni del lockdown, c’e’ un po’ piu’ di vita in movimento e molti negozi del quadrilatero delle meraviglie, tra il Duomo e Ponte Vecchio, sono aperti. Solo che restano vuoti. In attesa. In attesa delle 18, qualche esercente racconta al cronista, quando in molti staccheranno dal lavoro, o del fine settimana, in cui i numeri aumentano esponenzialmente. Prove generali, in sostanza, con i dispositivi di sicurezza agli ingressi, come gel e cartelli che ricordano agli avventori le regole di ingaggio: mascherina, distanza di un metro. Nei grandi magazzini multipiano ci sono anche accenni di file, con gli steward all’entrata con misuratore di febbre in mano e il conta persone. Molti ristoranti hanno deciso di aprire, ma per adesso i clienti scarseggiano: “Avevo 50 posti. Con le nuove regole teoricamente 25”, se tutti tavoli di congiunti. “Molti meno se dovessero arrivare” colleghi di lavoro o amici. “Con il distanziamento di un metro li dovrei far accomodare in tre tavolini diversi”, spiega uno storico ristoratore a pochi passi dal Duomo, vuoto alle 13. Va meglio nei bar, per la pausa caffe’. In piazza della Signoria allo storico caffe’ Rivoire c’e’ un lento via vai. Gel all’ingresso, plexiglass al bancone e alla cassa, per separare i clienti dai dipendenti (che e’ la scelta della maggior parte dei caffe’ storici aperti). Passati i mesi, da meta’ febbraio (quando ancora non era stata imposta la serrata) a oggi, il punto resta lo stesso: l’assenza del vero motore, il turismo. Che torna a scontrarsi con un altro storico problema, quella residenza ridotta al lumicino a cui si somma la scelta di molti uffici, che hanno ridotto le presenze grazie allo smart working. In centro, come dice il sindaco Dario Nardella, resta “la zona piu’ in difficolta’”.

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