VIDEO | Accolto ricorso sulla formazione in Sicilia, graduatoria Avviso 8 da rifare e nuovi criteri di valutazione

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Il Consiglio di giustizia amministrativa si è espresso in merito alla selezione indetta dalla Regione Siciliana e relativa alla realizzazione di percorsi formativi di qualificazione Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print


NAPOLI – “Con questa sentenza si chiude una pagina buia della formazione professionale siciliana“. Cosi’ alla Dire Andrea Cafa’, presidente dell’associazione confederale Cifa Italia, commenta la sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa che ha chiarito in modo definitivo i criteri di valutazione da applicare per la formulazione della graduatoria secondo le previsioni contenute nell’Avviso 8. Si tratta della selezione indetta dalla Regione Siciliana relativa alla realizzazione di percorsi formativi di qualificazione mirati al rafforzamento dell’occupabilita’ in Sicilia.

Il ricorso accolto dal Cga e’ stato presentato da alcuni enti che hanno dato mandato agli avvocati Girolamo Rubino e Lucia Alfieri di ricorrere contro la graduatoria che vedeva collocati in posizione utile al finanziamento diversi enti che non avevano maturato esperienza nel settore della formazione.

La sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa ha chiarito che “l’affidabilita’ e l’esperienza pluriennale maturata nel settore della formazione” da parte degli enti che hanno partecipato alla selezione indetta dalla Regione Siciliana tramite l’Avviso 8 “deve essere valutata con l’attribuzione di un punteggio adeguato che differenzi la posizione degli enti storici rispetto a quelli neo costituiti con poca o nessuna esperienza nel settore”. “L’atteggiamento dell’assessorato alla Formazione, prima con Crocetta e oggi con Musumeci, ha fermato la formazione per quattro anni. Parliamo di 136 milioni di euro, finanziamenti Fse, inutilizzati – ha aggiunto Cafa’ -: tanti enti hanno chiuso i battenti, migliaia di giovani hanno perso l’opportunita’ di restare a lavorare in questo territorio, le imprese non hanno trovato i profili professionali che cercavano. Con questa sentenza il giudice non solo chiarisce per la quinta volta come va formulata la graduatoria, ma individua anche un commissario ad acta che subentrera’ con pieni poteri nel caso in cui l’assessorato dalla Formazione non dovesse pubblicare la graduatoria entro i termini di 60 giorni fissati nel dispositivo della sentenza. Mi auguro che la graduatoria venga pubblicata a breve e che si eviti l’intervento del commissario. Sarebbe un danno e un illecito morale nei confronti della Sicilia e dei siciliani”.

Il Cga – ha spiegato l’avvocato Alfieri – ha chiarito in modo definitivo che la valutazione degli enti va effettuata secondo quando previsto dal bando, attribuendo un maggiore punteggio a soggetti in grado di garantire affidabilita’ ed esperienza, non potendosi livellare verso il basso la posizione degli enti concorrenti e unificando la posizione di chi da anni opera nel settore della formazione con chi non ha esperienza”.

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