Vaccino Covid in farmacia: chi potrà farlo, quando e come funzionerà

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Il via libera di cui si parlava ormai da giorni è ufficialmente arrivato: presto, molto presto il vaccino contro il Covid potrà essere somministrato anche in farmacia, in seguito all'accordo raggiunto tra il governo, le Regioni, le Province autonome, Federfarma e Assofarm. La Liguria e il Lazio sono già pronti a fare da apripista, mentre il resto d'Italia potrebbe iniziare tra un paio di settimane o poco più. Attualmente, come riporta anche La Repubblica, sono 19 mila le farmacie italiane che potrebbero essere potenzialmente coinvolte, all'interno delle quali lavorano circa 70 mila operatori. A effettuare l'iniezione, presumibilmente a partire dalla metà di aprile (in corrispondenza con l'approdo in Italia delle prime dosi del vaccino Johnson & Johnson) saranno gli stessi farmacisti, che saranno appositamente formati per la somministrazione e la conservazione del vaccino contro il Covid attraverso un corso di formazione a distanza messo a punto dall'Istituto superiore di sanità. Dovranno indossare un camice monouso e ovviamente un dispositivo di protezione facciale ad alta tenuta, come l'ormai celebre mascherina Ffp2.


I requisiti necessari

Soltanto le farmacie dotate di spazi idonei potranno diventare centri vaccinali. Gli accessi dovranno essere regolamentati e contingentati, mentre agli ambienti dovrà essere garantita una corretta areazione. Lo spazio dedicato alla vaccinazione dovrà essere separato rispetto a quello di vendita dei farmaci: in alternativa, si potrà procedere solo nelle ore di chiusura al pubblico, o a fronte di altre modalità che garantiscano comunque sicurezza e privacy.

Il ruolo del farmacista

Il farmacista, oltre a occuparsi dell'inoculazione del vaccino, dovrà anche vigilare sulle condizioni del paziente per i 15 minuti successivi all'iniezione. Nel caso in cui il paziente dovesse manifestare reazioni anafilattiche, o andare incontro a problemi respiratori, di circolazione o eruzioni cutanee, dovrà avvisare immediatamente il 118, intervenendo direttamente in prima persona se necessario. Per questo le farmacie che prenderanno parte al progetto dovranno poter garantire una serie di posti in cui ospitare le persone appena vaccinate per questo necessario tempo di monitoraggio.

Le prenotazioni

Saranno le stesse farmacie ad attivare le prenotazioni secondo i criteri di priorità decisi a livello nazionale in base all'età, e a fissare l'appuntamento per un eventuale richiamo. Il paziente sarà chiamato a compilare un consenso informato e a fornire tutti i dati richiesti: sarà inoltre necessario dichiarare di non avere una temperatura corporea superiore ai 37,5°, di non avere sintomi in qualche modo riconducibili all'infezione e di non essere entrati a contatto nelle due settimane precedenti con persone risultate positive. I soggetti con estrema vulnerabilità, o a forte rischio di reazioni allergiche, saranno comunque rediretti a scopo precauzionale verso altre strutture sanitarie.

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GQItalia

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