Vaccino AstraZeneca, cosa cambia in Italia: età e regole per chi attende la seconda dose

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Nessun rallentamento dei piani e un via libera anche per chi è in attesa della seconda dose, a prescindere dall'età. Prosegue la campagna con il vaccino AstraZeneca dopo il pronunciamento dell'Ema, l'Agenzia del farmaco europea, che ha deciso per il semaforo verde alla somministrazione senza paletti di età: sono gli Stati nazionali a decidere in merito alle fasce di età e ciascuno sta adottando una propria linea. Il premier Mario Draghi è intervenuto in conferenza stampa sulla questione: «La raccomandazione è usare il vaccino AstraZeneca per gli over 60», ha detto il Presidente del Consiglio anticipando una direttiva del Commissario per l'emergenza Covid, il generale Figliuolo. Il premier ha piuttosto segnalato comportamenti di scarsa sensibilità civica: «Con che coscienza un giovane salta la lista sottoponendo una persona che ha più di 65 anni a un rischio concreto di morte? È questa la domanda che dovremmo farci». E ha inoltre rassicurato sugli obiettivi del piano vaccinale: «La disponibilità dei vaccini non è calata, non ho dubbi sul fatto che gli obiettivi vengano raggiunti, sono ottimista. La percentuale delle dosi di aprile permette di vaccinare tutti gli over 80 e gran parte degli over 65».


Il vaccino AstraZeneca in Italia

Le autorità sanitarie si sono espresse circa le preoccupazioni che hanno accompagnato i giorni antecedenti la decisione dell'Ema dopo la sospensione temporanea e cautelativa del vaccino in seguito alla segnalazione di alcuni rari eventi avversi. In Italia le morti sospette eventualmente riconducibili al siero AstraZeneca sono state stimate 10 su 2 milioni, lo 0,0005% del totale. Franco Locatelli, presidente del Comitato tecnico scientifico, in conferenza stampa: «I casi di trombosi dopo la somministrazione di AstraZeneca? 86 su una platea di almeno 25 milioni di vaccinati: molto rari dunque».

Ha sottolineato Locatelli: «Oltre i 60 anni il numero delle reazioni avverse è stato inferiore all'atteso». E ha anche illustrato la decisione dell'Ema di non bloccare la profilassi col vaccino anglo-svedese neppure per fasce di età lasciando agli Stati la scelta di come somministrarlo che porta alla indicazione di un uso preferenziale per gli over-60 nella campagna italiana: «La valutazione che è stata fatta dall’Ema – dice il presidente del Cts, Locatelli – è che il nesso di causalità è plausibile. I fenomeni sono superiori all’atteso al di sotto dei 60 anni. Alla luce di questo si è decisa una raccomandazione di uso preferenziale al di sopra di una certa fascia di età. Il vaccino resta approvato al di sopra i 18 anni e non sarà proibito somministrarlo, ma la posizione decisa dal ministro Speranza è che sia raccomandato un uso preferenziale al di sopra dei 60 anni di età. Non una dosa andrà sprecata».

Cosa deve fare chi ha ricevuto la prima dose

Il dicastero della Salute ribadisce che in Italia il vaccino AstraZeneca è autorizzato per tutte le persone al di sopra dei 18 anni, ma ne viene raccomandato un uso “preferenziale” per le persone di età superiore ai 60 anni. Dovrà completare il ciclo con lo stesso vaccino chi ha ricevuto la prima inoculazione del Vaxzevria, la nuova denominazione del vaccino AstraZeneca, il cui bugiardino è stato aggiornato con la nota «è stata osservata molto raramente una combinazione di trombosi e trombocitopenia».

Il generale Paolo Francesco Figliuolo, circa la ripresa della somministrazione dopo il via libera dell'Ema, ha spiegato che «il piano non cambia, a fine mese dobbiamo arrivare a 500.000 dosi giornaliere. Da oggi l'inoculazione del vaccino AstraZeneca è aperta alla platea dei 60-79 anni, mentre gli under-60 che hanno già ricevuto la prima dose riceveranno anche la seconda. L'Ema ha detto che AstraZeneca è un vaccino sicuro e spero che la vicenda si concluda così». Dal canto suo il presidente dell'Aifa (Agenzia italiana del farmaco) Giorgio Palù ha sottolineato: «L'Ema ha chiamato l'Agenzia del farmaco e AstraZeneca, ed è stata fatta una review di 79 casi di trombosi e nessuno si è verificato nella seconda vaccinazione. Ricordo che circa 20 milioni di inglesi sono stati vaccinati con AstraZeneca. Per la seconda dose non c'è al momento alcuna controindicazione».

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