Usa 2020, l’attivista di Black Lives Matter: “L’America non vuole cambiare”

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"Solo Biden, qualora uscisse vincitore dal voto, ci verra' incontro".

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ROMA – “Il problema della maggior parte degli americani e’ che non vogliono che l’America cambi. Sono ancora legati a una visione antica del Paese che tiene sotto scacco anche i diritti delle persone, in particolare quelli della comunita’ afroamericana. Temo che Trump vincera’”. Chinedu Nwokeafor e’ un attivista dell’associazione The World is Watching (Twiw), partner del movimento Black Lives Matter. Nwokeafor ha 30 anni, e’ un afroamericano e vive nella Carolina del sud, dove l’agenzia Dire lo ha contattato quando in questo stato i primi risultati davano il presidente uscente al 58,5 per cento e lo sfidante Joe Biden al 40.

Nwokeafor nell’ultimo mese si e’ dedicato alla campagna del candidato Jamie Harrison, che sperava di togliere il seggio alla senatrice dei repubblicani Lindsay Gorham. “Purtroppo ha perso – dice l’attivista – anche se aveva investito nella campagna molti piu’ soldi dell’avversario”. Una sconfitta che e’ indicativa di una condizione di molte regioni americane: “il gap digitale” dice l’attivista. “Ancora moltissime persone, soprattutto nelle regioni piu’ povere, non hanno la connessione internet ne’ sullo smartphone ne’ a casa, oppure la linea e’ troppo lenta perche’ certe legislazioni statali ostacolano lo sviluppo delle infrastrutture”. In tanti non sarebbero abituati a leggere le notizie online, a verificarle e a tenersi aggiornati, e questo per Nwokeafor garantirebbe ai repubblicani di mantenere i propri “feudi elettorali”.

Il tema del digitale pero’ e’ una medaglia a due facce, e il secondo lato pone dei rischi: “Le elezioni – dice l’esponente di Twiw – sono state tranquille, ma la tensione ideologica e’ forte e piu’ delle violenze concrete mi preoccupano gli attacchi digitali“. Continua Nwokeafor: “Sappiamo che Paesi come la Russia cercano di influenzare il voto tramite i social media; circolano molte fake news”. Una minaccia che, secondo l’attivista, aumentera’ “se Donald Trump non dovesse aggiudicarsi la vittoria”.

Quanto al Black Lives Matter, Nwokeafor e’ convinto che “solo Biden, qualora uscisse vincitore dal voto, ci verra’ incontro”. Non solo perche’ “e’ aperto ad ascoltarci” ma anche perche’ “deve farsi perdonare per il Crime Bill”. L’attivista si riferisce alla riforma della legge sui crimini violenti approvata durante la presidenza Clinton, negli Anni Novanta, che Biden contribui’ a redigere. Un testo che fu concepito per dare una stretta alla criminalita’ che cresceva in tutto il Paese, ma che secondo analisti e difensori dei diritti umani favori’ arresti di massa e aumento’ le incarcerazioni e le azioni brutali da parte del forze di sicurezza, in particolare contro afroamericani e altre minoranze etniche. Il punto e’ stato oggetto di dibattito in campagna elettorale, dato che il Blm e’ nato proprio per contestare uccisioni e abusi della polizia a danno della comunita’ nera. Secondo Nwokeafor, “Biden cerchera’ di fare ammenda, dialogando con la comunita’ nera”.

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