Tg Sanità, edizione del 15 febbraio 2021

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COVID. PIANO DRAGHI, PIÙ PERSONALE PER VACCINARE PIÙ IN FRETTA

Più personale per vaccinare gli italiani e una logistica adeguata in tutto il Paese per una somministrazione più rapida. È quanto prevederebbe il piano sulla sanità del premier incaricato, Mario Draghi, per un cambio di passo sulla campagna vaccinale. Secondo l’ex presidente della Bce, da quanto si apprende, occorrerà inoltre dare priorità ad insegnanti e personale scolastico, e si parla anche di una piattaforma digitale e un call center per le prenotazioni, con l’obiettivo di avere in tempo reale l’andamento delle vaccinazioni. Un’accelerazione, questa, di cui Draghi ha parlato a tutti i partiti durante le consultazioni.


COVID. AGGIORNAMENTO PIANO VACCINI, 6 LE CATEGORIE PRIORITARIE

Sono sei le categorie di priorità su cui baserà la fase 2 della vaccinazione in Italia. È quanto prevede l’aggiornamento del piano vaccinale redatto dal ministero della Salute, in collaborazione con la struttura del Commissario straordinario per l’emergenza Covid, Aifa, Iss e Agenas. Dopo operatori sanitari e sociosanitari, personale e ospiti delle Rsa ed anziani over 80, il documento indica “massima priorità” alle persone “estremamente vulnerabili”; la seconda categoria comprende le persone di età compresa tra 75 e 79 anni, mentre la terza quelle che hanno tra i 70 e i 74 anni. Nella quarta categoria da vaccinare rientrano invece le persone con aumentato rischio clinico se infettate da SARS-CoV-2 a partire dai 16 anni di età fino ai 69 anni di età; quinta categoria le persone di età compresa tra i 55 e i 69 anni senza condizioni che aumentino il rischio clinico. Ultima categoria, infine, le persone di età compresa tra i 18 e 54 anni, anch’esse senza condizioni che aumentino il rischio clinico.

COVID. ISS: AUMENTA INCIDENZA. DA SPERANZA STOP A RIAPERTURA IMPIANTI SCI

La “situazione è molto delicata”, con un crescente “numero di Regioni che segnala un aumento dell’incidenza” dei casi di Covid 19, con “segnali di ripresa anche nella circolazione delle varianti comune a tutti i Paesi Europei”. Lo ha fatto sapere il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, nell’ultima conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale sull’epidemia. “Il dato di circa il 18% di prevalenza” della variante inglese in Italia “è in linea con quelli europei- ha aggiunto Brusaferro- ma sappiamo che la variante inglese nell’arco di 5 o 6 settimane potrebbe sostituire completamente o quasi l’altro ceppo virale attualmente circolante”. Intanto, dopo il documento diffuso dal Cts, che esprimeva parere negativo sulla riapertura, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato un provvedimento che vieta lo svolgimento delle attività sciistiche amatoriali fino al 5 marzo 2021.

COVID. GALLI: RISCHIO VARIANTI, POTREBBERO ACCELERARE EPIDEMIA

“Ormai è evidente che la variante inglese ce l’abbiamo in casa, come era prevedibile. E queste considerazioni ci spingono a vaccinare il più presto possibile e più gente possibile”. Così il direttore del dipartimento di Malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, nel corso di un’intervista rilasciata all’agenzia Dire. “Per quanto riguarda la variante inglese- fa però sapere il primario- il discorso dei vaccini non dovrebbe essere inficiato. Questo, almeno, sembrerebbe emergere dai primi dati e dalle prime evidenze”. Ma le varianti sono la nuova ‘frontiera’ del Covid? “Sicuramente costituiscono un problema- ha risposto ancora Galli alla Dire-Diciamo che ci troviamo di fronte a delle realtà che possono imprimere anche una ulteriore accelerazione all’epidemia”.

COVID. COMMISSIONE EUROPEA: IN ITALIA RISULTATI NOTEVOLI IN VACCINI

“Sono notevoli i risultati raggiunti dall’Italia nelle vaccinazioni”. A dirlo, nel corso di un’intervista rilasciata a Sky TG24, la presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, che così elogia l’Italia in tema di vaccini anti Covid-19. “Considerati i numeri di tutta l’Unione europea dopo sei settimane di vaccinazioni- ha proseguito la presidente- ormai abbiamo consegnato 26 milioni di dosi vaccini. Il 4% della popolazione europea è vaccinata e l’Italia è un buon esempio di come procedere. Confidiamo che continui così”. In generale, ha concluso Von der Leyen, l’obiettivo è quello di “vaccinare entro la fine dell’estate il 70% della popolazione adulta”.

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