Tg pediatria, edizione del 26 marzo 2020

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CORONAVIRUS, VILLANI (SIP): “I PEDIATRI A SOSTEGNO DEL PERSONALE MEDICO”

“In alcune realtà i pediatri, oltre a ricevere la richiesta di aiuto, si sono anche offerti di sostenere il personale medico in difficoltà per l’assistenza dei pazienti adulti”. Lo dichiara alla Dire Alberto Villani, presidente della Società italiana di pediatria (Sip), spiegando in quale ambito i pediatri stanno dando una mano ai colleghi per fronteggiare l’emergenza Covid-19.


CORONAVIRUS, SISPE: “SUL TERRITORIO NESSUNA PROTEZIONE, IL GOVERNO CI AIUTI”

“Sul territorio non abbiamo alcun sistema di protezione, nessun dispositivo di sicurezza individuale è stato fornito dalla Asl, dalla Regione o dallo Stato. Noi pediatri di famiglia ci arrangiamo con mezzi propri, c’è chi è riuscito ad acquistarli nelle varie farmacie piuttosto che nei negozi che vendono materiale sanitario online. Io uso, ad esempio, una bellissima mascherina realizzata in stoffa che in teoria funziona poco o niente”. Parte da qui la testimonianza di Teresa Mazzone, presidente Sispe, che rivolge una richiesta al governo: “Ci aiuti nel reperire i dispositivi di protezione individuali, dandoci anche la possibilità di acquistarli per nostro conto, ma dicendoci dove possiamo trovarli”

CORONAVIRUS, BOZZOLA (SIP): “A RISCHIO IL SONNO, ATTENTI AI VIDEOGIOCHI”

“Se gli adulti vivono uno stato d’ansia importante, figurarsi i bambini. Per loro, abituati a fare mille cose, non è facile attraversare un momento del genere. Se adesso che si trovano chiusi in casa, all’ansia legata a questa situazione si aggiungono le ore trascorse davanti ai videogiochi – che li tengono impegnati e li agitano – rischiamo che il loro sonno cominci ad essere disturbato, con risvegli notturni, stanchezza, nervosismo e ansia, che li accompagna poi per tutta la giornata”. A dirlo è Elena Bozzola, segretario nazionale Sip, che rivolgendosi ai genitori lancia un monito.

DISTURBI DEL SONNO, CUTRERA (OPBG): “INCIDONO SUL RENDIMENTO SCOLASTICO”

“I disturbi del sonno in età pediatrica possono essere neurologici o respiratori e vanno dall’ipertrofia adenotonsillare alla sindrome delle apnee ostruttive. Nella maggior parte dei casi incidono sul rendimento scolastico”. A raccontarlo alla Dire è Renato Cutrera, responsabile di Broncopneumologia dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù (Opbg) di Roma, che analizza alcuni fattori di rischio.

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