Su Rai1 Alda Merini rivive in “Folle d’amore”

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Tempo di Lettura: 3 minuti ROMA (ITALPRESS) – La vita straordinaria della grande poetessa Alda Merini: dal disagio psichico alla maternità, dagli amori impossibili fino all’accesso alla cultura e alla fama: è “Folle d’amore”, il film che Rai1 propone giovedì 14 marzo in prima serata. Prodotto da Jean Vigo Italia e Rai Fiction e diretto da Roberto Faenza, il film […]

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ROMA (ITALPRESS) – La vita straordinaria della grande poetessa Alda Merini: dal disagio psichico alla maternità, dagli amori impossibili fino all’accesso alla cultura e alla fama: è “Folle d’amore”, il film che Rai1 propone giovedì 14 marzo in prima serata. Prodotto da Jean Vigo Italia e Rai Fiction e diretto da Roberto Faenza, il film ripercorre la vita della Merini (interpretata da Laura Morante e Rosa Diletta Rossi), a partire dall’adolescenza, nel secondo dopoguerra, quando Alda ha già il dono di scrivere poesie che, però, non viene compreso e incoraggiato in famiglia. Seguono le prime pubblicazioni, il primo amore con lo scrittore Giorgio Manganelli; l’incontro con Ettore Carniti che diventerà suo marito e il padre delle sue figlie ma che la farà ricoverare in manicomio dopo una grave crisi di nervi, senza immaginare che quella terribile esperienza, tra un ricovero e l’altro, durerà ben dieci anni; il rapporto con Enzo Gabrici, lo psichiatra che l’ha in cura e che la spinge a riprendere l’attività poetica dopo anni di buio e di silenzio; l’incontro e il breve matrimonio con il poeta Michele Pierri. Tutta la vita, insomma, raccontata da Alda a un giovane intellettuale, Arnoldo Mosca Mondadori (Federico Cesari).
«Il servizio pubblico ha il dovere di illuminare donne come Alda Merini e riportarle in vita per capire davvero cosa è stato il passato per poter vivere il presente» osserva la direttrice di Rai Fiction Maria Pia Ammirati, sottolineando come «la tematica manicomiale sia ancora oggi molto presente nella nostra società. Le difficoltà di stare al mondo non sono finite con la Merini. Anzi, forse sono peggiorate in una società sempre più stressante». Per la Ammirati in “Folle d’amore” «accanto alla biografia della Merini ci sono tanti temi: il manicomio, i rapporti tra varie generazioni, i rapporti matrimoniali e i rapporti di amicizia che per lei sono stati fondamentali soprattutto nell’ultima parte della sua vita».
«Quando mi hanno proposto di interpretare la Merini avevo un pò paura perchè è un personaggio reale che tutti ricordano e perchè non le somiglio, sono toscana e come imitatrice faccio un pò schifo – racconta Laura Morante – Poi, però, ho capito che Faenza non cercava un’imitazione ma un’interpretazione. Non dovevo imitarla ma evocarla. Se ci sono riuscita, vuol dire che lei in qualche modo mi ha dato una mano».
Rosa Diletta Rossi, che interpreta la Merini da giovane, ha, invece, «voluto raccontarla con gli occhi della speranza di vita di una donna che non ha ceduto alla disumanità del ricovero, a quella sporcizia dell’animo e si è sempre voluta elevare. Ha lavorato sempre tanto sul perdono. Lei diceva di non credere nella follia ma nella mancanza d’amore e nel manicomio c’era proprio questo. L’unico modo per curare, per lei, era amare».
A curarla in manicomio è stato il dottor Enzo Gabrici che in “Folle d’amore”, ha il volto di Giorgio Marchesi: «Per Alda la cura era l’amore. Lei diceva: “Il malato dimentica che la prima cosa è amare se stessi. Quello che faceva il manicomio era questo, togliere la dignità. I malati era un problema che la società non doveva vedere e, dunque, li rinchiudeva, li costringeva, li umiliava».
A raccogliere il racconto della sua vita dalla stessa Merini, nel film, è Arnoldo Mosca Mondadori che oggi ricorda: «Io entravo in casa e la trovavo accucciata nel letto. Chiamava la mamma, era disperata, piangeva. La accarezzavo, ricordo quella fronte fredda. Alda era estremamente umana ma era attraversata dal dono della poesia». Il ricordo è anche sul loro rapporto professionale: «Io le davo un argomento e lei scriveva. Un giorno, ad esempio, ero stato ad Assisi, sulla tomba di San Francesco, e le chiesi di diventare la voce del Santo. Prima mi insultò, perchè era terribile, ma dopo venti minuti mi chiamò e mi disse: “Scrivi”. Nel giro di poco tempo mi dettò un libro, era diventata la voce di san Francesco. In seguito lo portai a Lucio Dalla che ne fece un’opera musicale che fu rappresentata nella Basilica Superiore, ad Assisi».
Nel cast di “Folle d’amore” ci sono anche Mariano Rigillo, Sofia D’Elia, Luca Cesa e Alessandro Fella.
-foto ufficio stampa Rai-
(ITALPRESS).


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