Su Rai 1 arriva “Per Elisa”, serie sulla vicenda Claps

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Tempo di Lettura: 4 minuti ROMA (ITALPRESS) – A ventiquattro anni dal ritrovamento dei suoi resti nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza, arriva su Raiuno (da martedì 24 ottobre) “Per Elisa – Il caso Claps” serie tv che ricostruisce uno dei più sconvolgenti casi di cronaca nere degli ultimi decenni: quello, appunto, degli omicidi di Elisa Claps […]

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ROMA (ITALPRESS) – A ventiquattro anni dal ritrovamento dei suoi resti nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza, arriva su Raiuno (da martedì 24 ottobre) “Per Elisa – Il caso Claps” serie tv che ricostruisce uno dei più sconvolgenti casi di cronaca nere degli ultimi decenni: quello, appunto, degli omicidi di Elisa Claps e di Heather Barnett, entrambe uccise da Danilo Restivo, il giovane con cui Elisa aveva appuntamento il giorno della sua scomparsa. A sconvolgere l’opinione pubblica non sono stati solo i due brutali omicidi quanto il lunghissimo tempo che è stato necessario per metterli in relazione e scoprirne l’autore. Un ruolo fondamentale perchè questo avvenisse è stato svolto dalla famiglia Claps, in particolare dal fratello di Elisa, Gildo, 24enne all’epoca della scomparsa della giovane. Ed è proprio sulla sua battaglia per la verità che si concentra la serie diretta da Marco Pontecorvo e interpretata da Gianmarco Saurino, Rosa Diletta Rossi e Giulio Della Monica: “Si tratta di una serie importante perchè tocca una ferita che ha segnato la vita di Potenza per tanti anni – osserva il vicedirettore di Rai Fiction Michele Zatta – E’ una storia che racconta come nelle enormi difficoltà l’amore sia in grado di farti andare avanti”.
L’amore, appunto, della famiglia Claps: in primis papà Antonio (Vincenzo Ferrera), “che – dice Gildo – è stato schiacciato dal dolore e non ha mai superato l’impatto devastante dell’uccisione della figlia femmina”, mamma Filomena (Anna Ferruzzo), per Gildo “un gigante, ho retto per trent’anni solo perchè avevo vicino lei” e Irene (Rosa Diletta Rossi), allora fidanzata e ora moglie di Gildo: “Irene è sempre rimasta molto rispettosa degli affari della famiglia ma in lei ci sono forza, delicatezza, grazia e un’intelligenza straordinaria. Sono felice di averla incontrata” dice la Rossi. A interpretare Elisa è la giovane Ludovica Ciaschetti: “E’ un debutto che porterò sempre con me. Il supporto della sua famiglia è stato essenziale per interpretarla. Lei era una ragazza spensierata, un’adolescente sempre disposta ad aiutare il prossimo; non avrebbe mai lasciato nessuno da sola e io non sono mai stata lasciata sola in questo lavoro”.
Giulio Della Monica è, invece, Danilo Restivo per il quale “questa serie va vista per conoscere le cose perchè non accadano nuovamente. Ho lavorato con Marco Pontecorvo e con una psicologa per capire questa entità con mille sfaccettature e una grande fragilità. Per quanto sembri assurdo, ti rendi conto che, in quanto essere umano, anche in una parte infinitesimale hai un punto di contatto con il ‘cattivò”.
Per Gianmarco Saurino, protagonista di “Per Elisa – Il caso Claps” nei panni di Gildo “è una storia che racconta il male, tante facce del male. Un quadro in cui abbiamo a fuoco il male e il maligno, che è Restivo, ma dietro al quadro ci sono tante persone sfocate che, purtroppo, lo rimarranno per sempre. Però si va via da questo progetto con una speranza: anche il bene ha mille facce. Noi raccontiamo una famiglia della provincia italiana e la loro normalità è stupenda”.
Le persone “sfocate” cui allude Saurino sono quelle che hanno colpevolmente contribuito a nascondere per anni la verità sull’omicidio di Elisa. Gildo Claps lo dice senza mezzi termini, parlando della riapertura della chiesa della Santissima Trinità, avvenuta lo scorso 24 agosto: “E’ chiaro che le omissioni, i silenzi e i ritardi nel ritrovamento di Elisa sono anche responsabilità di personalità del clero potentino. E la riapertura della chiesa ha riaperto una ferita mai rimarginata”. Claps ricorda: “Con mamma avevamo chiesto che ci fosse un’ammissione di responsabilità in quanto accaduto nel ritrovamento perchè, se Restivo ha potuto agire indisturbato, non è stato solo per i silenzi della sua famiglia ma anche per quelli di qualcuno che è stato lì intorno. Le scuse non sono mai arrivate. E hanno riaperto la chiesa il 24 agosto come dei ladri perchè si vergognavano”.
(Ancora oggi, aggiunge Claps, “è una situazione imbarazzante per tutta la città: non vi si celebrano funzioni, non c’è un parroco che dice la Messa. Ci entrano solo alcuni anziani che abitano nel centro storico e qualche giovane per curiosità: guardano in alto e se ne vanno. C’è anche una targa a don Mimì Sabia (il parroco all’epoca dell’omicidio Claps, ndr) per le sue virtù di pedagogo, l’ennesima provocazione. Noi siamo stanchi ma non vogliamo che venga vanificata la nostra battaglia e venga mortificata la verità su questa storia. C’è stata anche una dichiarazione del Papa cui però non sono seguiti fatti». In ogni caso, conclude, «il destino di quella chiesa è ancora da scrivere”. Claps ha già visto la serie e, “al di là del lato emotivo, perchè è stato sconvolgente ripercorrere quelli anni, le mie perplessità e i miei timori che la nostra storia potesse essere banalizzata sono stati fugati. Credo sia la fiction più aderente alla realtà che abbia mai visto tra quelle che raccontano storie vere”.
Il fratello di Elisa riferisce poi di avere deciso di devolvere il compenso che gli è stato riconosciuto per la consulenza: “Non volevo accettarlo perchè non ho mai preso soldi. Quello che mi hanno dato andrà ad un progetto che si sta definendo. Il sogno di Elisa era diventare medico e lavorare con Medici senza Frontiere perciò costruiremo un ambulatorio intitolato a lei a Kindu in Congo”. “Per Elisa – Il caso Claps” è basata sul libro “Blood on the altar” di Tobias Jones con la consulenza della famiglia Caps. E’ prodotta da Fastfilm Srl e Cosmopolitan Pictures Limited in collaborazione con Rai Fiction.


foto: ufficio stampa Rai

(ITALPRESS).

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