Sterilizzare Di Battista per salvare il ‘soldato Conte’

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L'editoriale del direttore Nico Perrone per Direoggi

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ROMA – Una partita difficile, rischiosa, da giocare bene e facendo molta attenzione. Passata la tornata elettorale, oggi bisogna fare i conti con la difficile situazione politica che si e’ venuta a creare. Soprattuto dentro il M5S, che ha subito un vero e proprio tracollo alle elezioni regionali. Di Maio ha cercato di spostare l’attenzione sulla vittoria del Si’ al taglio dei parlamentari, ma il suo ex amico Alessandro Di Battista ha deciso di far saltare il banco.

“Di Battista e’ in una fase di confusione totale – dicono piu’ fonti del Movimento – e’ fuori controllo e puo’ davvero creare pericoli a Conte e al Governo“. Per questo la parte responsabile, quella che ha la testa sulle spalle e non tra le nuvole, si sta attrezzando per ‘sterilizzare Dibba’ e mettere al sicuro il ‘soldato Conte’.

Ai primi di ottobre ci sara’ il faccia a faccia nazionale, gli Stati generali per discutere della nuova fase politica, dell’identita’ e della nuova leadership che dovra’ governare il Movimento in questo duro passaggio. Sara’ collegiale e non ci sara’ Di Battista, che vuol mantenersi le mani libere. Scissione? “No, nel Movimento non ci sara’ nessuna scissione – dice una autorevole fonte ‘grillina’ – perche’ Di Battista si e’ molto bruciato, non ha molto seguito. Un pericolo c’e’ – sottolinea – perche’ ci sono alcuni parlamentari, a partire dalla ‘sua’ Lezzi, che possono creare problemi”.

Perche’ al Senato la maggioranza viaggia sempre su numeri risicati, guai se altri senatori grillini dovessero cedere al canto delle sirene, anche della Lega che non ha mai smesso la sua campagna acquisti. Per questo il presidente del Consiglio ha chiesto attenzione e un po’ di tempo per affrontare questioni urgenti e spinose, come i 37 miliardi del Mes per la sanita’, poste dal Pd. Prima bisogna disinnescare la miccia accesa dentro la polveriera.

Anche Matteo Salvini, altro sconfitto, oggi ha riunito i dirigenti dei territori per discutere di quello che non ha funzionato, del perche’ la Lega e’ crollata nei consensi. Per lui comincia una partita difficile, perche’ presto emergera’ anche l’altra idea di Lega, quella che non vuole stare perennemente sulle barricate ma pensa a come rientrare nel gioco politico, quello che conta e che poi porta al Governo.

Non sara’ facile per Nicola Zingaretti, segretario del Pd, uscito vincente dalla partita elettorale ma che adesso dovra’ portare a casa subito qualcosa di significativo, per marcare la riconquistata forza e centralita’ Dem. Un percorso da qui alle prossime politiche c’e’, ma per renderlo concreto ci vuole coraggio e determinazione.

Mettere a punto una forza liberale, moderata e riformista di Centro con Renzi, Calenda, gli ex radicali e la parte che resta di Forza Italia; fare del M5S la forza attrattiva per tutti i pezzi sparsi a sinistra, da sempre sensibili ai temi cari ai ‘grillini’. In questa prospettiva un centrosinistra largo, riformista, di sinistra e liberale potrebbe battere un centrodestra che, lo si e’ visto nei consensi, e’ ancora forte nel Paese.

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