Stanno usando il coronavirus per proibire l’accesso ai cani in spiaggia (anche se non c’entrano proprio niente)

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In un’ordinanza, Ponza ha stabilito che i cani non possono frequentare spiagge e scogliere. Il motivo è incredibile: ridurre il rischio di contagio da coronavirus. E’ incredibile perché, come è noto, questi animali non c’entrano assolutamente nulla con la diffusione del nuovo virus.


Fin dagli inizi della pandemia, scienziati di tutto il mondo hanno ripetuto più volte che gli animali non trasmettono il coronavirus. Non esiste alcuna evidenza scientifica che dimostri come cani, gatti o altri animali domestici svolgano un ruolo nella diffusione di SARS-CoV-2.

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Eppure c’è chi ha pensato di vietare l’accesso ai cani proprio adducendo un motivo di sicurezza legato alla possibile diffusione del nuovo virus.

Come si legge nell’ordinanza balneare n°63 dell’1 giugno 2020 (articolo 5 punto g) è vietato portare i cani su scogliere e spiagge libere:

Al fine di prevenire la diffusione della SARS-CoV2, non potendo adibire tratti di arenile specifici, condurre o far permanere qualsiasi tipo di anomale, anche se munito di regolare museruola e/o guinzaglio”

Fanno eccezione dal divieto solo i cani di salvataggio con regolare brevetto e i cani guida per i non vedenti (ma previa autorizzazione del Comune).

Sembra essere dunque questa solo l’ennesima scusa per evitare che i cani frequentino spiagge e scogliere. Per fortuna, al momento non ci risulta nessun’altra località balneare che abbia deciso di adottare provvedimenti simili in seguito all’emergenza sanitaria.

In quanto al rapporto tra cani e coronavirus, invece, dai risultati di uno studio italiano, è emerso al contrario che avere un cane può addirittura essere una sorta di scudo di protezione contro forme gravi di Covid19.

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Fonte di riferimento: Comune di Ponza

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