Ristoratori in piazza a Firenze: “Servono aiuti urgenti”

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Naccari: 'Nessuno prende decisioni, a ottobre problemi gravi' Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print


FIRENZE – Aiuti per i lavoratori, cancellazione delle tasse regionali e dei balzelli comunali, aiuti a fondo perduto per tutte le attivita’ colpite dal lockdown di questi mesi, misure per guide turistiche e tassisti, nonche’ una semplificazione dell’accesso al credito. Ristoratori Toscana lancia alla politica un pacchetto di proposte per salvare le categorie economiche falciate dal lockdown e dalla pandemia. Il manifesto programmatico viene ufficializzato in piazza del Duomo a Firenze durante una manifestazione, con piu’ di 100 persone, organizzata con altre associazioni per reclamare l’attenzione del governo e della Regione. Dalla politica, pero’, arriva una risposta asimmetrica: non mancano i consiglieri regionali e comunali del centrodestra, appare anche la candidata a governatrice della Toscana Susanna Ceccardi. Sparute, invece, le presenze del centrosinistra: a rappresentare l’amministrazione comunale provvede l’assessore al Commercio, Federico Gianassi.

Del resto l’approccio delle categorie in piazza e’ critico verso la gestione della fase successiva al lockdown. “Chiediamo- spiega il portavoce Pasquale Naccari– un intervento urgente di sostegno per i nostri dipendenti, che hanno ricevuto finora una cassa integrazione fra i 12 e i 15 euro al giorno. Come possono pensare di sopravvivere cosi’? Chi ha riaperto oggi lavora con un fatturato nelle citta’ d’arte dell’80% circa. I problemi- avverte- sono all’inizio”.

Per le partite Iva i problemi maggiori sono legati all’imposizione fiscale e agli affitti a fronte di fatturati che restano nettamente al di sotto del livello medio della stagione e di aiuti che tardano ad arrivare. A tal proposito, lamenta Naccari, “anche il presidente della Regione ha bacchettato il presidente dell’Inps Tridico. Tutti bacchettano tutti, ma nessuno prende delle decisioni risolutive ne’ per le imprese ne’ per i nostri dipendenti che sono abbandonati a se stessi”. A preoccupare il portavoce di Ristoratori Toscana e’ anche la distanza fra la realta’ toccata con mano, quotidianamente, dagli imprenditori e i progetti di Regione e governo: “La gente non puo’ pagare l’affitto- lamenta- e pensano di mettere 30 miliardi per la banda larga. Non capisco come mai non stiano coi piedi per terra. Attenzione, il tessuto sociale si sta sgretolando. Attualmente vediamo una calma apparente, ma a ottobre rischiano di esserci problemi piu’ gravi”.

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