Restaurata la cupola di Santa Maria in Vallicella a Roma

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Tempo di Lettura: 2 minuti ROMA (ITALPRESS) – La cupola di Santa Maria in Vallicella a Roma, anche nota come Chiesa Nuova, sta riprendendo vita poco alla volta. A rinascere adesso è la cupola con il dipinto dedicato al tema dell’antico testamento realizzato da Pietro da Cortona che è stata sottoposta a un lavoro di restauro. Alla cerimonia di inaugurazione […]

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ROMA (ITALPRESS) – La cupola di Santa Maria in Vallicella a Roma, anche nota come Chiesa Nuova, sta riprendendo vita poco alla volta. A rinascere adesso è la cupola con il dipinto dedicato al tema dell’antico testamento realizzato da Pietro da Cortona che è stata sottoposta a un lavoro di restauro. Alla cerimonia di inaugurazione dell’opera hanno partecipato sia il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, accompagnati dal Soprintendente Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma, Daniela Porro. Presenti tra gli altri anche l’Assessore alla Cultura di Roma Capitale Miguel Gotor e il Cardinale Giovanni Battista Re.
Ad occuparsi del lavoro, durato circa due anni inframezzati da varie pause, è stata la Soprintendenza Speciale tramite il finanziamento del Fondo Edifici di Culto, organo del Ministero dell’Interno. Si è trattato di un lavoro che ha unito diverse discipline e diversi studi scientifici, permettendo di delineare l’opera di Pietro da Cortona. Gli studiosi hanno così definito quanto già si conosceva del pittore, avendo a che fare con la sua maniera di realizzare il dipinto che smontava, rimontava, cambiando idea durante le fasi di creazione.
Il restauro interno alla chiesa proseguirà con un altro dipinto dello stesso pittore posizionato nell’abside e poi con le navate.
“È un importante recupero di un’opera che è di proprietà del Fondo Edifici di Culto” ha dichiarato Piantedosi che rivolgendosi a chi si sta occupando del lavoro di restauro ha aggiunto: “È molto bello vedere la cura e la passione che mettete e che mettiamo anche noi del Ministero dell’Interno. Abbiamo tra le nostre missioni la cura dei beni di culto che ci furono assegnati. È qualcosa che rivendichiamo con molta forza perché attiene a una delle missioni storiche del Ministero nella tutela delle libertà di culto e delle libertà civili. Lo facciamo in maniera non accessoria ed episodica e non a margine delle principali attività narrate. La tutela del bello del nostro paese attiene alla valorizzazione della nostra storia di cui dovremmo andare sempre più orgogliosi. Diamo il nostro contributo cercando attraverso la competenza e la passione di valorizzare e tutelare i beni e di riproporli alle future generazioni. Questo è stato fatto qui”. Riferendosi di nuovo a chi si occupa del recupero dei beni interni a questa Chiesa ha concluso “La passione che mettete è emozionante. Senza la passione di chi ama questi beni, tenderebbero ad essere affetti dai malanni che l’usura del tempo propone. Saremo sempre al fianco di coloro i quali esprimono questa passione. L’occasione è stata utile per fare qualche riflessione con il collega Sangiuliano per un’ulteriore iniziativa congiunta per valorizzare i beni culturali del nostro paese”.
Gli ha fatto eco Sangiuliano che ha dichiarato: “Il patrimonio religioso è parte essenziale e fondante del patrimonio della nazione. Come i nostri musei costituisce uno dei punti cardinali di una geografia identitaria della nazione. Se dovessimo scrivere una storia di essa, anche relativa al periodo pre unitario, non potremmo prescindere dalle chiese, dal patrimonio religioso. Questo costituisce anche una straordinaria occasione di sviluppo socio economico”. Il Ministro ha aggiunto: “Questi sono luoghi che costituiscono un unicum nel mondo. La bellezza delle nostre chiese non ha eguali. Trascorrere alcune ore qui dentro è un’esperienza unica soprattutto di arricchimento spirituale”.
-foto xl5 –
(ITALPRESS).


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