“Quante schiappe al Governo”… e intanto il segretario del Pd stronca Di Maio e Sassoli

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L'editoriale del direttore Nico Perrone per DireOggi

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ROMA – “Che ti devo dire, nel Governo ci sono molte schiappe, persone di scarsissime capacità, per questo c’è un problema al giorno. Il Pd è costretto a sostenerlo comunque, c’è l’epidemia in corso e il Paese da salvare”. L’esponente Dem di rango elevato è sconsolato. Brucia ancora la figuraccia della mancata nomina del commissario per riorganizzare la sanità calabrese, con il già nominato che molla perché la moglie non vuole trasferirsi al Sud.

“La colpa è mia”, ha detto il premier Giuseppe Conte, aggiungendo però che “tutti i ministri erano stati informati”. Quindi sapevano, e così si ritorna al pensiero iniziale dell’esponente Dem.

Stasera è prevista un’altra riunione della maggioranza di Governo con i capi delegazione e rappresentanti delle forze politiche. C’è la legge di Bilancio da portare in Parlamento, ben 229 articoli di quello che il Governo vuol fare il prossimo anno per tirar fuori l’Italia dal pantano in cui sta sprofondando. Ne è consapevole lo stesso Conte: “Ci rendiamo conto che quanto sin qui fatto non è sufficiente- ha detto- presto ci saranno nuove misure per l’economia, c’è un diffuso disagio sociale e psicologico…”. Il problema però è se alla fine questo Governo sarà all’altezza del compito.

Un altro clamoroso esempio: ricordate i 50 mega cantieri da avviare subito in tutto il Paese seguendo il modello Ponte di Genova, super commissario e procedure veloci? La ministra delle Infrastrutture, Paola De Micheli, nelle ultime ore si è vista recapitare un sonoro “no” dalla Ragioneria dello Stato, perché l’elenco delle opere inviato per l’approvazione, ha scoperto il “Fatto” di Travaglio, non conteneva nessuna indicazione sullo stato dei progetti (costo, copertura ecc.) nè motivi sufficienti a giustificare la nomina dei commissari straordinari. Insomma, un’altra brutta figura.

Sul versante dei rapporti politici, invece, oggi c’è la schioppettata che il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ha tirato contro due super bersagli: il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che ha cominciato di nuovo a terremotare la maggioranza rivendicando dentro al Governo più peso per il M5S; il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, del Pd, che ha chiesto di azzerare tutti i debiti degli Stati fatti per combattere l’epidemia covid. “Se ricominciamo a chi la spara più grossa la vedo dura”, ha detto il segretario Dem. E se continuiamo così, a spararle sempre più grosse, tra poco arriveremo al ‘si salvi chi può’.

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