Provenzano: “Regolarizzare i braccianti per stroncare le mafie”

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Il ministro per il Sud elenca gli interventi necessari per evitare che le mafie traggano beneficio dall'epidemia Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print


ROMA – “Stroncare sul nascere il ritorno di un protagonismo criminale”. È il ministro per il Sud e la coesione territoriale Giuseppe Provenzano ad aprire l’edizione odierna della piattaforma ‘Immagina’, con un contributo sul tema della regolarizzazione dei lavoratori migranti.

Con l’evolversi della pandemia, il rischio che la criminalita’ organizzata e le mafie possano occupare nuovi spazi lasciati vuoti nell’economia e nella societa’ e’ reale. “Per conquistare spazi allo Stato e sottrarli all’illegalita’, occorre offrire con la legge percorsi di emersione di cio’ che e’ sommerso, riconoscere diritti e doveri”, scrive il ministro.

Le strategie di prevenzione da mettere in atto partono dalla garanzia di liquidita’ per imprese e cittadini: “Dobbiamo lavorare di piu’, per accorciare i tempi e recuperare il ritardo drammatico con cui prestiti e aiuti vengono erogati” perche’ “come ha detto un prete lucano, bisogna scongiurare che alla pandemia del virus segua una ‘pandemia dell’usura’“.

Questo e’ ancor piu’ necessario al Sud, dove “il rischio fallimento per le imprese e’ quattro volte piu’ alto e l’accesso al credito piu’ difficile”. Ma non solo. Per Provenzano l’economia ripartira’ solo con una nuova stagione di investimenti, pubblici e privati: “Semplificare, e’ un imperativo”.

Sul piano sociale poi, il prossimo decreto dovra’ avere anche “un sostegno universale al reddito per l’emergenza: una misura temporanea che puo’ superare i vincoli e le condizionalita’ del RdC, troppo stringenti in questa fase, per costruire un rapporto di fiducia tra istituzioni e segmenti sociali piu’ esposti al ricatto del bisogno, dando la mano della giustizia alla legalita’”.

“Non dimentichiamoci”, scrive ancora il ministro Provenzano, “di chi durante queste settimane di lockdown ha consentito che la frutta e la verdura arrivassero sulle nostre tavole”. È un dovere come istituzioni, e prim’ancora come individui, la regolarizzazione dei braccianti: “È questo il senso della battaglia che stiamo conducendo in queste ore, e che portiamo avanti senza piantare bandierine, alimentare contrapposizioni. Perche’ la posta in gioco e’ troppo alta. E non e’ quella di una forza politica o di un’altra”.

“Oggi- conclude Provenzano- l’unica alternativa alla regolarizzazione e’ l’illegalita’, e’ lo sfruttamento. È esattamente quello cio’ che vogliono i caporali, non dimentichiamolo”.

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