Prima giornata internazionale del tè, la bevanda che salva i piccoli produttori

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Il tè è una bevanda amata e consumata un po’ in tutto il mondo, seconda solo all’acqua. Da quest’anno è stata istituita una giornata per celebrare gli effetti benefici del tè, l’enorme cultura che vi gira intorno ma anche l’importanza socioeconomica della sua produzione.


Le origini del tè risalgono a oltre 5.000 anni fa, ma i suoi effetti sulla salute, la cultura e lo sviluppo dei paesi in cui si coltiva e consuma di più sono ancora oggi molto rilevanti. Il tè è attualmente coltivato in oltre 35 paesi e supporta circa 13 milioni di persone, compresi i piccoli agricoltori e le loro famiglie, che dipendono da questo settore per la loro sussistenza.

Stupisce dunque che, nonostante esistano giornate che celebrano quasi tutto, fino ad ora non si era mai pensato al tè.

Da quest’anno, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 21 maggio Giornata internazionale del tè, invitando la FAO a guidarla.

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© FAO

E’ questa l’occasione perfetta per celebrare il patrimonio culturale, i benefici per la salute e l’importanza economica del tè, mentre si lavora per rendere sostenibile la sua produzione “dal campo alla tazza” garantendo che i benefici per le persone, la cultura e l’ambiente continuino per generazioni.

Bere tè può offrire molti benefici salutari: dagli effetti anti-infiammatori a quelli antiossidanti e fino alla perdita di peso. Ve ne abbiamo parlato in diversi articoli.

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Spesso però, sorseggiando la nostra tazza di tè, ci dimentichiamo di un “retroscena” molto importante: la produzione e lavorazione di queste foglie sono la principale fonte di sostentamento per milioni di famiglie, in particolare nei paesi in via di sviluppo.

E’ dunque fondamentale, e questo è di fatto uno degli obiettivi più importanti della giornata, promuovere la produzione, il consumo e il commercio sostenibile del tè. In questo modo si garantisce anche che la bevanda continui a svolgere un ruolo nella riduzione della povertà estrema, nella lotta alla fame e nella salvaguardia delle risorse naturali.

Il settore del tè, ricorda la Fao, deve ancora affrontare una serie di sfide, tra cui l’impatto dei cambiamenti climatici che hanno effetti negativi sui raccolti, sulla qualità e il prezzo del tè, mettendo a rischio i redditi dei coltivatori agricoli.

Quest’anno la giornata cade in un periodo non proprio felice per gli abitanti della terra tutti, chi più chi meno, alle prese con la pandemia. Nel 2020, dunque, la giornata internazionale del tè sarà celebrata in maniera virtuale (è possibile seguirla qui). Alla cerimonia parteciperanno i principali paesi esportatori e importatori del mondo e in questa occasione sarà presentato il programma della Fao “Sistemi del Patrimonio Agricolo di rilevanza mondiale (Giahs)”, che include 4 siti “patrimonio agricolo mondiale” in cui si coltiva tè.

Questi si trovano in Cina, Corea e Giappone, e sono luoghi in cui convivono cultura, biodiversità e tecniche agricole sostenibili, dimostrando così di essere fattori fondamentali per raggiungere la sicurezza alimentare e generare mezzi di sussistenza.

Fonte di riferimento: Fao

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