Nasce Team di comunità nel quartiere Flaminio a Roma, “La salute a casa”

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Tempo di Lettura: 3 minuti ROMA (ITALPRESS) – E’ stato presentato il nuovo progetto messo a punto dalla ASL Roma 1 insieme al II Municipio “La salute a casa” un network costruito con le associazioni di volontariato e i servizi di zona. Al villaggio Olimpico 20 stand di servizi al cittadino, tra cui gli appuntamenti di screening oncologici e le […]

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ROMA (ITALPRESS) – E’ stato presentato il nuovo progetto messo a punto dalla ASL Roma 1 insieme al II Municipio “La salute a casa” un network costruito con le associazioni di volontariato e i servizi di zona. Al villaggio Olimpico 20 stand di servizi al cittadino, tra cui gli appuntamenti di screening oncologici e le informazioni antitruffa a cura della Polizia di Stato. Oltre a questo dimostrazioni sportive, fanfara dei Carabinieri e tanta attività di informazione, lo scopo contrastare la solitudine che colpisce tante persone, soprattutto anziane e facilitare l’accesso ai servizi socio sanitari. Il Team di Comunità, presentato ufficialmente, avrà sede nel presidio di via degli Olimpionici 17 e offrirà aiuto e sostegno ai cittadini che abitano nel quartiere Flaminio, garantendo la presa in carico dei pazienti attraverso tutti gli specialisti della ASL insieme all Comunità di Sant’Egidio, alla Caritas e al II Municipio.
“Dobbiamo creare dei percorsi di cura per tutte le persone fragili – ha sottolineato il Commissario Straordinario della ASL Roma 1, Giuseppe Quintavalle – che in maniera continuativa devono avere innanzitutto uno sportello di orientamento quando ne hanno bisogno, e poi deve essere assicurata loro la presa in carico integrata. Gli ultimi studi che abbiamo realizzato hanno fatto emergere che una delle gravi malattie della società contemporanea è la solitudine. E proprio su questo aspetto dobbiamo intervenire con delle figure speciali. Non solo con questa iniziativa ma con sperimentazione più ampia. La ASL Roma 1 è già all’opera per essere soggetto attivo, anche in considerazione dell’importanza strategica dei territori”.
“Dopo lungo tempo – ha detto la Presidente del Municipio Francesca De Bello – riusciamo finalmente ad aprire questo presidio sanitario, necessario qui all’indomani della chiusura delle strutture ASL al quartiere Flaminio. E’ una iniziativa di grandissima importanza per dotare il territorio di un presidio e far sì che gli operatori possano essere fisicamente vicini ai cittadini, laddove il principio della domiciliarità dei servizi diventa di vitale importanza. Il progetto si conclude formalmente il 31 dicembre, ma lo porteremo avanti calandolo ancora di più sulle esigenze del territorio”.
Il Questore di Roma Carmine Belfiore ha ribadito il coinvolgimento della Polizia di Stato all’iniziativa “Stiamo facendo una campagna a tappeto anche attraverso studi medici e parrocchie perchè è un messaggio che dobbiamo far arrivare velocemente. Tante persone anziane sono completamente sole e deboli e i criminali che vanno porta a porta a truffarli incidono proprio sul loro essere vulnerabili. Noi ci siamo sempre – ha concluso rivolgendosi ai partner del progetto – voi potete aiutarci ad arrivare a loro”.
Tra gli interventi anche quello dell’avvocato Laila Perciballi, recentemente nominata Garante dei diritti delle persone anziane di Roma “Occorre l’impegno di tutti per non lasciare sole le persone anziane: creiamo relazioni fra le generazioni, portiamo a casa i nostri nonni e permettiamogli di vivere dove hanno sempre vissuto. Ai tempi della pandemia ho ‘adottatò una mia vicina di casa anziana e sarebbe bello se questo modello si diffondesse ancor di più, per far sentire meno soli gli anziani, non farli cadere nelle truffe e farli sentire parte del nostro tessuto sociale”.
A chiudere la presentazione monsignor Vincenzo Paglia, impegnato con la Legge delega 33 sulla Riforma dell’assistenza agli anziani. “Lavoro perchè la vecchiaia sia un tempo non di scarto, ma di vita, come tutte le età – ha spiegato -. Ho 78 anni e non ho desiderio di tornare indietro, perchè le età vanno vissute in tutta la loro ricchezza e fragilità. La solitudine è il frutto dell’individualismo che è più terribile del Covid. Gli anziani hanno il diritto di abitare nelle loro case e la società ha il dovere di prendersi cura di loro, di noi. Quando ho presentato il Disegno di legge ho incontrato il ministro Giorgetti e gli ho spiegato che il punto non sono i soldi, ma la visione per cui gli anziani non vengano abbandonati. E poi se si attua l’assistenza domiciliare si risparmiano miliardi. E’ anche per questo che iniziative come ‘La salute a casà sono importantissime”.
foto ufficio stampa ASL Roma 1
(ITALPRESS).


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