Minori, Luana giovedì in piazza a Roma: “Allontamento è violenza sui bambini”

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La storia di Luana Valle, che da due anni non vede il figlio e giovedì sarà in piazza a protestare davanti a Montecitorio Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print


ROMA – “Quando sto con lui piango e basta. Ti prego vieni e portami con te“. Scritto in stampatello su una pagina a quadretti, una ‘letterina’ fatta recapitare alla mamma dai compagni di classe. La storia di Davide, 9 anni, e di sua madre Luana Valle è una di quelle che saranno portate in piazza giovedì a Roma in un sit-in a Montecitorio contro gli allontanamenti ingiustificati dei minori dalle loro famiglie.

Davide, ha raccontato Luana tra interviste e comunicati, “ha vissuto l’allontanamento forzato” da sua madre: “Quel giovedì mi hanno portato via– ha scritto il bambino- Erano tanti e mi hanno caricato in una macchina. Cara mamma ti voglio tanto bene”. Luana da due anni non lo vede, “e non lo sento, non sono stata nemmeno informata su quale scuola frequenta adesso”, decaduta dalla responsabilità genitoriale, “accusata- ha spiegato insieme ai suoi avvocati- di essere iperprotettiva, il tutto per aver denunciato la violenza subita, anche dal piccolo Davide”.

La Ctu nelle sue conclusioni – “in piena contraddizione con le risultanze peritali che deponevano per un affido esclusivo materno” – propone il “collocamento prevalente presso il padre”, ha raccontato sempre Luana, deciso “non udita l’altra parte dal Tribunale per i minorenni di Roma, contrariamente alla ‘maternal preference’ documentata”.

Per la mamma, quindi, l’allontanamento è stato “una violenza sui bambini– ha continuato a dire, ancora sostenuta dai suoi legali-. Mio figlio non vuole stare con il padre. Chiede aiuto a chi gli sta vicino, ma non viene creduto perché è isolato. Io non voglio incontri protetti perché sono una tortura, sia quando i bambini vengono costretti ad incontrare il genitore abusante, secondo la teoria che devono comunque ricostruire un rapporto, sia quando obbligano il bambino ad incontrare il genitore affettivo, perché poi sono costretti a lasciarlo dopo 20, 30 o fossero anche 50 minuti, e non si vogliono separare”.

“Davide ti voglio dire che mi manchi tanto- le parole di Luana tra le lacrime- Troverò giustizia e la riceverai anche tu. Ti riporterò a casa come desideri. Sto lottando”. E’ quello che farà anche giovedì in piazza sotto a Montecitorio, aspettando il procedimento di appello che deciderà sulla separazione.

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