Migranti, Coldiretti: “Vendemmia e raccolta frutta a rischio, prorogare permessi soggiorno”

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"Le attività di raccolta sono in pieno svolgimento e molte imprese rischiano di trovarsi a ranghi ridotti": Coldiretti lancia l'allarme

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ROMA – “È indispensabile prorogare al 31 dicembre 2020 tutti i permessi di soggiorno ai lavoratori stagionali extracomunitari già presenti in Italia per salvare la vendemmia, la raccolta di mele, pere e kiwi ma anche delle olive“. E’ quanto chiede la Coldiretti in riferimento alla scadenza al prossimo 31 agosto dei permessi di soggiorno per i collaboratori extracomunitari delle aziende agricole.

“Dal primo settembre infatti – sottolinea la Coldiretti – in uno dei momenti più delicati dell’intera annata agraria, con le attività di raccolta in pieno svolgimento, molte imprese rischiano di trovarsi a ranghi ridotti sia per le difficoltà di arrivo in Italia degli stagionali comunitari bloccati alle frontiere dall’emergenza coronavirus sia per la mancata pubblicazione del Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri che autorizza le quote di ingresso degli altri lavoratori stranieri non Ue. Per la stragrande maggioranza delle imprese agricole – precisa la Coldiretti – il momento della raccolta è il più delicato e rappresenta il frutto di investimenti economicamente rilevanti dell’intera annata agraria che per nessun motivo possono andare perduti”.

Coldiretti continua: “Un impegno che va accompagnato dalla necessità di estendere a tutte le Regioni i tamponi all’arrivo in Italia anche ai lavoratori nei campi provenienti dall’estero come è già stato fatto in Trentino Alto Adige che ha dato il via libera ai test sui collaboratori agricoli giunti da altre parti del mondo che potranno così partecipare da subito alle attività di raccolta della frutta e dell’uva messe a rischio dalla mancanza di manodopera qualificata per il blocco delle frontiere per il rischio Covid. In questo modo i lavoratori stranieri che superano il test potranno svolgere le attività di raccolta, con la Coldiretti che ha avviato una campagna di comunicazione rivolta alle imprese e agli stessi lavoratori per garantire il rispetto delle regole e tutelare la salute pubblica”.

Coldiretti conclude: “Ma per salvare le produzioni Made in Italy occorre soprattutto dare la possibilità a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di poter lavorare nei campi attraverso una radicale semplificazione del voucher ‘agricolo’. Un provvedimento che interesserebbe almeno 25mila italiani in un momento in cui tanti lavoratori sono in cassa integrazione e le fasce più deboli della popolazione sono in difficoltà”.

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