Mentre il mondo è preso dal coronavirus, abbiamo superato ogni record di caldo della storia al Circolo Polare Artico

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Temperature da record in Siberia: sabato scorso nel villaggio di Verkhoiansk si sono raggiunti i 38 gradi centigradi, 17 gradi in più della temperatura normale registrata per il 20 giugno.


Si tratta quasi il doppio della media stagionale. A segnalare il caldo preoccupante l’Onu, confermando il dato del portale meteorologico Pogoda i Klimat.

Temperatures reached +38°C within the Arctic Circle on Saturday, 17°C hotter than normal for 20 June. #GlobalHeating is accelerating, and some parts of the world are heating a lot faster than others.

The #RaceToZero emissions is a race for survival.

Dataviz via @ScottDuncanWX pic.twitter.com/NIKeAYdiJd

— UN Climate Change (@UNFCCC) June 22, 2020

Verkhoiansk è un paesino che si trova a 4.600 km a Nord-est di Mosca, oltre il circolo polare artico, e conta circa 1000 abitanti. Questa località è nota per i suoi sbalzi di temperatura che vanno da un minimo di -68 ° C a un massimo di 37,2 ° C. Secondo The Weather Channel, la media a Verkhoyansk in questo periodo dell’anno è di circa 20 ° C, ma lo scorso sabato il termometro segnava ben 18 gradi in più rispetto al previsto!

🌡Température incroyable de 38.0°C à #Verkhoiansk ce 20/06, localité située à 67.55°N. Il s'agit vraisemblablement de la T° la + élevée jamais observée au delà du cercle polaire Arctique !!
Cette année, la température y est pourtant descendue jusqu'à -57.2°C (26 janvier). pic.twitter.com/iQqDGyuHt3

— Météo Villes (@Meteovilles) June 21, 2020

Per diversi mesi, nella regione sono state registrate temperature insolitamente alte.

E non sono mancate le conseguenze, visto che si sono verificati terribili incendi boschivi che hanno devastato milioni di ettari. Stando ai dati forniti dall’Avialesokhrana (agenzia governativa che monitora gli incendi nei boschi), oltre 275.000 ettari sono andati distrutti solo nella Repubblica di Sakha. Grandi problemi per i raccolti, insieme a un’infestazione di tarme mangia-alberi.

Anche il recente disastro petrolifero che ha colpito questa zona del circolo polare artico è stato collegato allo scioglimento del permafrost proprio per via delle temperature sempre più alte.

Insomma, qui si sta vivendo uno scenario apocalittico di cui sembra non importare proprio a nessuno…

La fusione del permafrost dietro la fuoriuscita di carburante nell’Artico: è una bomba a orologeria

Bambini che approfittano del caldo record per giocare nel lago Krugloe, nei pressi di Verkhoiansk (Russia)

@Olga Burtseva/AP

Il caldo record in Siberia, che dovrebbe essere una delle regioni più fredde del mondo, ha messo però in allarme gli scienziati da tempo, e ora ancora più preoccupati per gli effetti sul nostro pianeta.

L’inverno 2019/2020 è stato il più caldo in assoluto (con temperature di circa 6 ° C superiori alle norme stagionali) dall’inizio dei monitoraggi, avviati 130 anni fa.

Abbiamo battuto, quindi, il precedente record di alta temperatura a nord del circolo polare, che era stato registrato a 37,8 gradi Celsius a Fort Yukon, Alaska, nel giugno del 1915.

Complimenti a noi…

Fonte: Onu

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