Martone “Mi preoccupa molto la questione del Centro Sperimentale”

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Tempo di Lettura: 2 minuti GIFFONI (SALERNO) (ITALPRESS) – “Mi occupa e preoccupa molto la questione del Centro Sperimentale di Cinematografia prima ancora di quella dello sciopero di Hollywood”. Così dal Giffoni Film Festival il regista Mario Martone lancia un appello verso i recenti avvenimenti che hanno scosso la scena cinematografica italiana e internazionale. “Bisogna essere vigili – dice Martone […]

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GIFFONI (SALERNO) (ITALPRESS) – “Mi occupa e preoccupa molto la questione del Centro Sperimentale di Cinematografia prima ancora di quella dello sciopero di Hollywood”. Così dal Giffoni Film Festival il regista Mario Martone lancia un appello verso i recenti avvenimenti che hanno scosso la scena cinematografica italiana e internazionale. “Bisogna essere vigili – dice Martone – certamente le cose cambiano legittimamente e ci sono possibilità per i governi in carica di nominare chi si desidera. Però innanzitutto è bene farlo quando è il tempo che questo accada non forzando la mano e soprattutto possibilmente dialogando. Il Centro è una realtà straordinaria. Io non l’ho fatto ma conosco benissimo sia tantissimi ex alunni che i professori. E’ un ambiente di pluralismo totale, dove c’è un vero senso di libertà. Tutto questo significa che per governare realtà del genere bisogna dialogare, ascoltare. Non si può calpestare una realtà del genere”.
Vigilare sul mondo che cambia è il monito di Martone, anche guardando allo sciopero di Hollywood “Siamo in un mondo che cambia rapidamente e ci sono tante questioni in gioco. Non dobbiamo agire come uno struzzo che mette la testa sotto la sabbia.” Sull’intelligenza artificiale, tra i temi di complessità dello sciopero negli USA dice Martone “Da punto di vista interesse mio e artistico non demonizzo tutto ciò che è evoluzione è interessante. Me lo diceva sempre il mio amico Bernardo Bertolucci ‘mai avere paura di quello che si trasformà. Sui cambiamenti dobbiamo capire come ci si entra in relazione, perchè l’essere umano è più forte di ogni evoluzione tecnologica ma sappiamo che ogni strumento non è da giudicare in sè, ma non nel modo in cui viene utilizzato. L’intelligenza artificiale può essere usata anche male, e su questo fanno molto bene negli Stati Uniti a interrogarsi. Sarebbe bene lo facessimo anche noi”.


foto: Agenzia Fotogramma

(ITALPRESS).

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