Mare, Ispra: “La posidonia spiaggiata? Può diventare un arredo da spiaggia”

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L'ispra ha messo a punto un modello di spiaggia 'ecologica' per le coste del Lazio: la posidonia spiaggiata può trasformarsi in arredi e camminamenti, per poi essere rimessa sull'arenile Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print


ROMA – Arredi balneari, ricostruzione delle dune, camminamenti e giochi per bambini: sono solo alcune delle cose che si possono realizzare utilizzando la Posidonia oceanica spiaggiata. Sarebbe meglio lasciarla sempre dov’è – perchè ha funzioni fondamentali nel limitare l’erosione delle coste-, ma se deve essere per forza rimossa può essere utilizzata con soluzioni ‘intelligenti’ ed ecosostenibili, che prevedono di riutilizzarla proprio in spiaggia spostandola solo temporaneamente. Per poi rimetterla al suo posto passata la stagione estiva. Così l’ecosistema spiaggia è tutelato e si evita di portarla in discarica.

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DALL’ISPRA UN MODELLO PILOTA DI SPIAGGIA ‘ECOLOGICA’

I ricercatori infatti avvertono: “E’ sempre meglio non rimuoverla: la posidonia svolge funzioni fondamentali sia dal punto di vista ecologico che di protezione delle spiagge nei confronti dell’erosione costiere”. Ebbene, nelle linee guida Ispra-Snpa ‘La Spiaggia Ecologica: gestione sostenibile della banquette di Posidonia oceanica sugli arenili del Lazio‘, si mette a punto un modello pilota di spiaggia ecologica, esportabile su scala nazionale/internazionale. Si tratta di uno dei prodotti principali del progetto Bargain (realizzato da un Organismo di Ricerca Ispra/Enea/Università di Tor Vergata), che mirano a coniugare le esigenze di fruizione delle spiagge con la salvaguardia degli ecosistemi costieri.

L’uso delle spiagge a scopo turistico attualmente comporta la rimozione di questi depositi che vengono considerati un’esternalità negativa da gestori e bagnanti. I comuni costieri hanno per questo adottato negli anni onerosi interventi di rimozione e conferimento in discarica. Ma tali interventi possono accelerare l’erosione e compromettere l’integrità dell’habitat costiero, costringendo le amministrazioni locali a conseguenti e costosi azioni di protezione della costa e ripascimento delle spiagge.

Il modello presentato oggi dall’Ispra prevede diverse soluzioni: il mantenimento in loco o il temporaneo spostamento per realizzare arredi balneari, camminamenti, è l’opzione primaria perchè consente di preservare e riposizionare la risorsa sulla spiaggia alla fine dell’estate.

COME UTILIZZARLA DOPO L’ASPORTO DEFINITIVO

Un “definitivo” asporto, per promuovere il riuso della posidonia spiaggiata in un’ottica di economia circolare, fuori dall’ambiente costiero, è invece l’opzione da perseguire solo successivamente, per evitare il costoso e dannoso conferimento in discarica di questa risorsa. In questo caso, la posidonia spiaggiata può essere utilizzata per realizzare pannelli isolanti per l’edilizia, cartucce per stampanti 3D, creme per il viso e molto altro.

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