Mali, la giunta militare libera l’ex presidente Keita e avvia il dialogo con le opposizioni

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Nei prossimi giorni militari e opposizioni discuteranno una proposta "per la rifondazione del Mali". Di Brando Ricci | In foto Ibrahim Boubacar Keita

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ROMA – L’ex presidente del Mali rovesciato da un colpo di stato militare e arrestato dai golpisti la scorsa settimana, Ibrahim Boubacar Keïta, e’ stato rilasciato e si trova ora nella sua abitazione nella capitale Bamako. Lo hanno annunciato tramite un messaggio su Facebook i militari del Comite’ national pour le salut du peuple (Cnsp).

Non e’ ancora chiaro, si apprende da fonti locali, se l’ex capo di Stato e’ confinato in casa o se gli e’ permesso uscire. Keita, che a gennaio ha compiuto 81 anni, e’ sembrato in condizioni di salute discrete ed e’ sceso dalla sua auto senza bisogno di assistenza. Secondo diverse indiscrezioni rilanciate dall’emittente francese Radio France International (Rfi), il rappresentante speciale della Missione delle Nazioni Unite in Mali (Minusma), Mahamat Saleh Annadif, e il responsabile della divisione per i diritti umani della missione, Guillaume Ngefa, sono stati visti lasciare la residenza di Keita poco dopo il suo arrivo.

Il rilascio dell’ex presidente era stato chiesto con insistenza alla giunta militare sia dall’Unione Africana (Ua) che dall’Unione Europea (Ue), nonche’ da tutti i Paesi della regione.

GIUNTA E OPPOSIZIONI PRONTE A COLLABORARE PER TRANSIZIONE

Hanno riconosciuto di essere le due principali anime delle transizione che aspetta il Mali, e sono pronti a confrontarsi su un’agenda comune. Sono questi, secondo la stampa maliana, i punti salienti emersi dal primo incontro tra la giunta militare che ha rovesciato con un golpe il presidente Ibrahim Boubacar Keïta e la coalizione di opposizione che ha guidato per mesi le proteste contro il capo dello Stato che hanno preceduto il prounciamento.

I militari del Comite’ national pour le salut du peuple (Cnsp) hanno incontrato ieri una delegazione del Mouvement du 5 Juin – Rassemblement des forces patriotiques du Mali (M5-Rfp), principale animatore, insieme ai seguaci dell’imam Ibrahim Dicko, della mobilitazione popolare contro il governo del presidente partita all’inizio di giugno.

L’incontro si e’ tenuto nella cittadina di Kati, quartier generale dei militari e punto di partenza del colpo di stato del 18 agosto. Secondo il quotidiano locale L’Inde’pendant, il movimento di opposizione ha comunicato di avere gia’ una proposta per la “rifondazione del Mali” e di avere intenzione di discuterne con la giunta nei prossimi giorni.

Se i militari incassano quindi l’appoggio delle opposizioni in patria, si fanno sempre piu’ complesse le relazioni internazionali. L’Unione Europea ha annunciato ieri di aver “temporaneamente interrotto” il programma di addestramento della polizia e dell’esercito maliano , “a causa delle circostanze”.

La Comunita’ economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas/Cedeao), sta invece valutando se mantenere o addirittura incrementare le sanzioni adottate nei confronti del Mali. A inizio settimana, due giorni di negoziazioni tra l’organismo africano e i militari si sono concluse con un nulla di fatto.

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