Lombardia, Comitato Femminicidio in vita: “Torna il ‘registro della bigenitorialità’”

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ROMA – “Già il 14 novembre 2020 avevamo preso solide distanze dalla discriminante iniziativa della Consigliera in Regione Lombardia per il Gruppo Lega, Silvia Scurati, prima firmataria della PDL 113 avente oggetto: ‘Misure per la comunicazione di informazioni riguardanti minori in attuazione della Legge n. 54/2006 Disposizioni in materia di separazione dei genitori e affidamento‘. In un comunicato stampa, ripreso dalla testata Dire. Due giorni fa, 26 gennaio 2021, il portale ‘Ticino notizia’ ha annunciato che la proposta di legge è stata approvata dal Consiglio regionale della Lombardia”. Così in un comunicato stampa il Comitato Femmincidio in vita.
“Un ennesimo strumento di controllo. Ennesima azione scellerata- prosegue il Comitato- Avevamo già chiarito che la proposta di legge n. 113 ha cambiato solo veste perché è un vecchio cavallo di battaglia di stampo patriarcale: il ‘Registro della bigenitorialita’ e Luigi Fadriga, già garante per l’infanzia e l’adolescenza, nel 2015 si era così espresso: ‘Molti sono gli aspetti che andrebbero approfonditi, avendo però sempre ben chiaro che rientra esclusivamente nella potestà dei giudici quella di stabilire le misure che assicurano l’esercizio condiviso delle responsabilità genitoriali prediligendo sempre, in sede di giudizio, l’interesse e la protezione del minore rispetto alle esigenze degli adulti'”.


Prosegue il Comitato Femminicidio in via nella nota stampa: “Troppo spesso ci dimentichiamo che l’affido esclusivo ad un genitore, oppure l’affido ai servizi sociali è causato da storie pregresse di maltrattamenti e abusi proprio su donne e minori. Troppo spesso ci dimentichiamo che se i figli durante o dopo la separazione, non vogliono vedere o frequentare il padre, una perizia ‘ben orientata’ potrà emarginare la figura materna fino a provocare danni psicologici incalcolabili. Troppo spesso ci dimentichiamo che oggi se una madre viene picchiata davanti ai figli spesso i servizi sociali suggeriscono al giudice di mantenere il collocamento presso genitore prepotente nell’ottica di prevenire danni ben peggiori. Troppo spesso ci dimentichiamo che se è la madre che non comunica all’ex coniuge ‘fatti importanti’ riguardanti la scuola, la madre verrà mal giudicata e condannata. Se sarà il padre collocatario a compiere la stessa identica azione nessuno segnalerà. Perché siamo arrivati a questo punto?- continua il comunicato- Ecco di seguito la spiegazione: ‘Dopo le numerose condanne all’Italia per violazione del principio di bigenitorialità da parte del Consiglio d’Europa con la risoluzione 13870 del 2 ottobre 2015 e della Corte Europea per i Diritti dell’Uomo, la Lombardia si conferma all’avanguardia nel nostro Paese nella tutela dei diritti dei genitori e dei figli. Ecco da dove nasce la grande battaglia dei ‘padri separati’ contro le mamme italiane. Ecco perché viene applicata la bigenitorialità a qualunque costo, ossia, anche con padri separati prepotenti, dispettosi, sadici, narcisisti, maligni, immaturi e vendicativi”.

E ancora: “Negli ultimi dieci anni i promotori della Pas (vd. Alienazione Parentale) si sono concentrati a protestare nelle piazze italiane con lo slogan ‘papa’ c’e”, per poi inviare ‘compulsivamente’ istanze alla Corte Europea strumentalizzando il diritto dei figli. Ma qui bisogna chiarire che il diritto dei figli appartiene ai figli, non ai padri furbi. E’ dal 2014 che le associazioni dei padri separati si stanno dedicando freneticamente alla promozione presso tutti i Comuni italiani per introdurre il ‘registro della bigenitorialita”. Il Comune di Milano, per esempio, nel 2016 aveva bocciato questo ulteriore strumento di controllo promosso per lo più dai padri separati, zie e nonne paterne, nuove compagne, fan del senatore leghista Simone Pillon”.
Conclude il Comitato: “Troviamo sempre in prima linea anche il consigliere regionale Lega Salvini Premier, Antonio Saggese, vice Presidente dell’Associazione ‘Papa’ separati lombardia onlus’. A quando un ‘casa e bottega regionale’ per una esponente che tuteli i figli affinchè non vivano come orfani di madre viva? Il Registro della Bigenitorialità, oggi chiamato ‘Misure per la comunicazione di informazioni riguardanti minori in attuazione della Legge n. 54/2006 Disposizioni in materia di separazione dei genitori e affidamento’ farà litigare gli ex coniugi e i figli continueranno a essere trattati come oggetti. Vogliamo continuare a guardare?”.

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Da Dire.it

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