Entro la fine del 2021, secondo quanto ha detto alla CNBC Albert Bourla, ceo di Pfizer, potrebbe essere disponibile una pillola da assumere per via orale a casa per combattere il Covid-19, direttamente quando la malattia viene diagnosticata. Bourla ha spiegato che la casa farmaceutica sta testando due antivirali, uno che viene iniettato per via endovenosa e un altro somministrato per via orale, aggiungendo che Pfizer si sta concentrando sull’opzione orale perché «fornisce diversi vantaggi», compreso quello dell'utilizzo domestico. L'approdo sul mercato di un simile farmaco sarebbe un «punto di svolta» nella lotta al Sars-CoV-2.


I tempi del farmaco

Per quanto riguarda la tempistica, l'ad Bourla ha detto che un arco di tempo ragionevole affinché la pillola superi anche i test della fase 3 e venga approvata dalla Food and Drug Administration americana potrebbe proiettare l'entrata in commercio intorno alla fine dell’anno. Secondo gli analisti un farmaco da assumere per via orale rappresenterebbe una marcia in più dal momento che le persone infettate avrebbero a disposizione a casa una terapia senza dover raggiungere gli ospedali per le cure.

Gli studi di Pfizer

Pfizer aveva annunciato alla fine di marzo di aver iniziato su adulti, negli Usa, gli studi clinici di fase 1 del farmaco antivirale per via orale denominato PF-07321332, per valutarne sicurezza e tollerabilità. L'efficacia antivirale sta negli inibitori della proteasi nel farmaco che si legano agli enzimi virali, impedendo ai virus di replicarsi nella cellula. Il candidato farmaco ha dimostrato in vitro un'efficace azione antivirale tanto contro il Sars-CoV-2 come contro altri coronavirus, suggerendone un potenziale utilizzo nel trattamento del Covid-19 e anche potenzialmente contro minacce future da parte di altri coronavirus. «Affrontare la pandemia di Covid-19 richiede sia la prevenzione tramite vaccino che un trattamento mirato per coloro che contraggono il virus», ha detto Mikael Dolsten, Chief scientific officer di Pfizer. «Dato il modo in cui Sars-CoV-2 sta mutando e il continuo impatto globale di Covid-19, sarà fondamentale avere accesso alle opzioni terapeutiche sia ora che dopo la pandemia». Secondo Pfizer, gli inibitori della proteasi si sono dimostrati efficaci nel combattere anche altri patogeni virali come l’HIV e l’epatite C, sia da soli che in combinazione con altri antivirali.

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