L’additivo per il diesel AdBlue è ormai introvabile, a rischio la circolazione dei camion meno inquinanti 

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È un periodo nero per il mondo dei trasporti, messo in ginocchio dal rincaro dei carburanti registrato negli ultimi mesi. Ma non solo: mentre i mezzi pesanti più inquinanti possono circolare senza problemi, quelli più green di ultima generazione rischiano di restare bloccati. Il motivo? La carenza delle forniture di AdBlue, un additivo a base di urea tecnica tecnica (composto derivato dall’ammoniaca) e acqua che nei nuovi motori a gasolio e serve ad abbattere le emissioni di ossidi di azoto, l’inquinante del diesel.


Nelle ultime settimane l’AdBlue è diventato praticamente introvabile per via dell’aumento del costo dell’energia, in particolare del metano, indispensabile per la produzione di ammoniaca.

L’appello del mondo dei trasporti

Il problema è grave. – lancia l’allarme presidente di Conftrasporto Paolo Uggè –  Ci vogliono soluzioni immediate. Come noto, l’additivo ha il compito di abbattere le emissioni di ossidi di azoto per i motori diesel euro 5 ed euro 6 ed è, quindi, indispensabile per il loro funzionamento. Nelle ultime settimane abbiamo assistito a una precipitosa e incontrollata corsa all’accaparramento del prodotto con ovvie ripercussioni sul prezzo, quasi raddoppiato, e soprattutto ad una riduzione delle scorte. Se la tendenza fosse confermata il rischio concreto, nel caso estremo, è che i mezzi più virtuosi dal punto di vista ambientale (euro 5 e euro 6) sarebbero costretti a fermarsi non rispettando più i limiti imposti dalle norme in termini di inquinamento, con evidenti ripercussioni sul sistema dei trasporti e su quello economico nel suo complesso.

Al momento il costo di fabbricazione dell’AdBlue supera quello della vendita. Dopo la chiusura temporanea dello stabilimento italiano Yara, l’azienda di Ferrara che produce il 60% dell’AdBlue nel nostro Paese, anche Confetra (Confetra Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica) è intervenuta con una nota per denunciare l’assurda situazione, chiedendo l’intervento delle istituzioni. 

La mancanza di autisti di mezzi pesanti, la scarsità di metano, di semiconduttori, il fortissimo aumento del prezzo del gasolio e da ultimo le scorte di AdBlue, l’additivo necessario per far funzionare i diesel di ultima generazione che scarseggiano, causano pesanti difficoltà alla Logistica e ai Trasporti che rischiano di entrare in una spirale di crisi con gravi ripercussioni sul sistema dei rifornimenti alle imprese ed alle famiglie – scrivono  – Davvero dobbiamo rassegnarci a vedere in circolazione soltanto i mezzi più vecchi, omologati fino alla direttiva Euro 4? Il governo convochi quindi senza indugi i dirigenti italiani della multinazionale norvegese affinché si capisca come e quando la produzione potrà ripartire.

Non si può davvero pensare che si chieda alle aziende di investire sul Green per poi rimanere inerti dinnanzi a una simile situazione.

Siamo davvero di fronte a un paradosso: proprio quelle aziende hanno investito per ammodernare i mezzi e ridurre l’impatto sull’ambiente adesso si trovano impantanate e rischiano di far restare a lungo fermi i propri veicoli, mentre quelli più inquinanti continuano a circolare indisturbati. 

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Fonti: Confetra/Conftrasporto

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