L’accessorio che protegge le orecchie dalla mascherina stampato in 3D e donato da un tredicenne

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Un ragazzo scout canadese di 13 anni ha avuto un’idea semplice ma geniale per alleviare il disagio di chi deve indossare una mascherina per molte ore al giorno: ha inventato e stampato in 3D un accessorio che evita il fastidio alle orecchie.


Per proteggersi, gli operatori sanitari devono indossare mascherine per tutto il giorno ma, durante la pandemia, l’utilizzo di questo strumento è stato esteso anche a cassieri, corrieri e tante altre categorie di lavoratori. Dopo molte ore, sono in tanti a soffrire per il dolore alle orecchie.

A risolvere il problema ci ha pensato Quinn Callander, un ragazzo canadese che ha creato uno strumento in grado di proteggere le orecchie di coloro che sono costretti ad indossare una mascherina per tanto tempo.

Quinn ha avuto l’idea dopo che un ospedale canadese aveva chiesto aiuto per affrontare questo problema. Il ragazzo ha pensato allora di sfruttare le sue abilità di stampa 3D per inventare un accessorio che le persone possono indossare sul retro della testa.

In pratica, le protezioni per orecchie ideate da Quinn sono in grado di trasferire la tensione delle cinghie della mascherina dalle orecchie alla cinghia speciale che va appunto posizionata sulla parte posteriore della testa.

L’idea è stata lanciata dalla mamma di Quinn su Facebook ottenendo un grandissimo successo. Il ragazzo ha potuto non solo donare numerose protezioni per le orecchie agli ospedali ma ha persino reso pubblico il modello in modo tale che chi ha una stampante 3D può rendersi utile stampando e donando a sua volta le protezioni a chi ne ha più bisogno.

Durante questi mesi, abbiamo visto come la pandemia abbia saputo tirar fuori anche tante idee creative utili a fronteggiare l’emergenza. Vi ricorderete sicuramente delle maschere da sub di Decathlon trasformate, anche in questo caso grazie alla stampa 3D, in respiratori.

Le maschere da sub trasformate in respiratori funzionano e ne sono già state distribuite 500 negli ospedali

Fonte di riferimento: Thingiverse / Facebook

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Da Greenme

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