La lettera del ceo Sundar Pichai per i 25 anni di Google

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Tempo di Lettura: 2 minuti ROMA (ITALPRESS/TraMe&Tech) – Google compie 25 anni. Lo farà questo mese e celebrerà un quarto di secolo di innovazione, un compleanno importante per un servizio che ha cambiato le nostre abitudini e che anno dopo anni ha aggiunto funzioni sempre più integrate con la nostra vita. Sundar Pichai, CEO di Google e di Alphabet, ha […]

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ROMA (ITALPRESS/TraMe&Tech) – Google compie 25 anni. Lo farà questo mese e celebrerà un quarto di secolo di innovazione, un compleanno importante per un servizio che ha cambiato le nostre abitudini e che anno dopo anni ha aggiunto funzioni sempre più integrate con la nostra vita. Sundar Pichai, CEO di Google e di Alphabet, ha scritto una lettera aperta per riflettere su passato e futuro della piattaforma: “Questo mese Google festeggerà il suo 25° compleanno – scrive Pichai -. E’ un grande privilegio raggiungere questo traguardo, reso possibile dalle persone che usano i nostri prodotti e ci sfidano a continuare a innovare, dalle centinaia di migliaia di Googler passati e presenti che hanno dato il loro talento per costruire questi prodotti. E dai nostri partner che credono nella nostra missione tanto quanto noi. Ho pensato molto a quanta strada abbia fatto la tecnologia negli ultimi 25 anni e a come le persone si adattano ad essa. Anni fa, quando studiavo negli Stati Uniti, mio padre, che era tornato in India, ricevette il suo primo indirizzo e-mail. Ero davvero entusiasta di avere un modo più veloce (ed economico) per comunicare con lui, così gli inviai un messaggio. E poi ho aspettato… e aspettato. Sono passati due giorni interi prima che ricevessi questa risposta: ‘Caro signor Pichai, e-mail ricevuta. Tutto benè”.
“Perplesso per il ritardo e la formalità, l’ho chiamato per sapere cosa fosse successo. Mi ha detto che qualcuno al suo lavoro ha dovuto visualizzare l’e-mail sul computer dell’ufficio, stamparla e poi consegnargliela. Mio padre dettò una risposta, che il ragazzo annotò e infine digitò per rispedirmela.
Siamo arrivati a qualche mese fa: Ero con mio figlio adolescente. Ha visto qualcosa di interessante, ha scattato qualche foto veloce e l’ha condivisa con i suoi amici. Poi si sono scambiati qualche messaggio e tutto è sembrato più veloce del tempo che avrei impiegato io solo per tirare fuori il mio telefono.
Il modo in cui comunicavo con mio padre tanti anni fa, confrontato con il modo in cui comunica mio figlio oggi, dimostra quanto possano cambiare le generazioni. La tecnologia a cui noi abbiamo impiegato anni per adattarci è una seconda natura per i nostri figli. Idee che mio padre considerava fantascientifiche – rispondere a una chiamata dall’orologio o dire all’auto di suonare la canzone preferita – fanno alzare le spalle ai miei figli. Quelle alzate di spalle mi fanno ben sperare per il futuro. Fissano una soglia elevata per ciò che la prossima generazione costruirà e inventerà… e non vedo l’ora di vedere cosa farà alzare le spalle anche ai loro figli. Una verità essenziale dell’innovazione è che nel momento in cui si superano i limiti di una tecnologia, questa passa presto da straordinaria a ordinaria. Ecco perchè Google non ha mai dato per scontato il nostro successo”, conclude la lettera.


– Foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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