La foca Freddie Mercury, comparsa nel Tamigi, è morta dopo essere stata attaccata da un cane

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Era stata ribattezzata Freddie Mercury perché compariva come una vera star agli occhi dei passanti sbalorditi, ma la sua vita è stata tutt’altro che semplice: questa foca avvistata nel Tamigi, vicino a Teddington, salvata a febbraio da un amo da pesca dalla British Diving Marine Life Rescue, purtroppo è morta in seguito a una lunga agonia dovuta al morso di un cane.


La stessa foca era già stata curata nei Paesi Bassi in agosto scorso e poi in Francia a gennaio. Ed era finita nel Tamigi in cerca di cibo, come spiega l’associazione RSPCA, la più grande no profit che si occupa di animali nel Regno Unito. E qui ha purtroppo trovato la sua fine.

Domenica scorsa era stata tratta in salvo dopo aver subito un grave morso da un cane e portata in un ospedale nell’Essex. Ma purtroppo, dopo una radiografia che ha evidenziato un osso rotto e una lussazione, danni alla sua articolazione, ai legamenti e ai nervi, si è capito che era impossibile trattarla e restituirla alla sua vita.

Abbiamo contattato un certo numero di veterinari mammiferi marini nel Regno Unito e nei Paesi Bassi, tra cui un chirurgo ortopedico – si legge in una nota della British Diving Marine Lifee – purtroppo sulla base delle loro esperienze, la decisione è che doveva essere soppressa per il suo benessere. Non saremmo stati in grado di rilasciare una foca in natura con un solo pinna, se avessimo amputato“.

On Sunday 21st March, a young common seal was rescued after sustaining a serious injury during an encounter with a dog…

Posted by British Divers Marine Life Rescue on Monday, March 22, 2021

“Siamo tutti assolutamente addolorati nell’ascoltare l’entità delle ferite riportate da Freddie e questo evidenzia ancora una volta i gravi problemi che possono sorgere quando esseri umani e cani incontrano animali selvatici. Ci auguriamo che la sua storia faccia molta strada per aiutare a educare le persone a seguire le linee guida appropriate per come comportarsi rispettosamente con gli animali selvatici e non causare fastidi”.

Fonti: British Diving Marine Life / Telegraph UK

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