Interferenti endocrini: sono ben 906 le sostanze (tra cui il glifosato) da valutare secondo l’Anses

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Sono tante e diverse le sostanze chimiche a cui siamo esposti ogni giorno tramite il cibo, l’aria e gli oggetti che comunemente utilizziamo. Preoccupano in particolare gli interferenti endocrini e proprio riguardo a questi, l’Anses ritiene opportuna una valutazione rigorosa e urgente.  Il nuovo elenco stilato dall’agenzia francese comprende ben 906 sostanze.


Gli interferenti endocrini (ED), come è ormai noto, sono sostanze che interferiscono con il buon funzionamento del sistema ormonale con rischi per la salute di esseri umani e animali.  Possono, ad esempio, incidere sulla riproduzione, lo sviluppo, il metabolismo, l’immunità e persino promuovere lo sviluppo di alcune tipologie di tumori.  

Nell’ambito della seconda strategia nazionale sugli interferenti endocrini (SNPE 2), l’Agenzia francese per la sicurezza sanitaria e alimentare (Anses) ha stilato un elenco di sostanze da valutare urgentemente in quanto possibili interferenti endocrini.

Come spiega l’Anses:

“In tutto il mondo sono stati stabiliti diversi elenchi di potenziali interferenti endocrini, definiti in base a criteri e perseguendo obiettivi diversi. Di conseguenza, il numero di sostanze in questi elenchi varia notevolmente, da diverse decine a diverse migliaia. (…) I sistemi endocrini degli esseri viventi sono complessi e possono reagire a molte sostanze senza necessariamente rappresentare un pericolo per la salute. Pertanto, sono necessari molti dati ed è essenziale una valutazione approfondita”.

L’Anses ha fatto un lavoro certosino, confrontando gli elenchi delle sostanze esistenti e dei metodi utilizzati, al fine di proporre un nuovo elenco completo di principi attivi da valutare.

Alla fine, la loro analisi consiglia di monitorare e valutare attentamente e approfonditamente ben 906 sostanze dagli usi più disparati: alcune vengono utilizzate solo durante i processi industriali, altre sono presenti nei prodotti di uso quotidiano, nei prodotti fitosanitari, nei biocidi o nei farmaci. Alcune di esse sono poi già oggetto, nel quadro normativo europeo, di misure per valutarne l’azione in quanto interferenti endocrini.

L’elenco delle sostanze da valutare

L’elenco redatto dall’Anses include un certo numero di sostanze già vietate o strettamente regolamentate in Europa, e altre che non vengono proprio utilizzate in Ue.

Dato che l’obiettivo è quello di ridurre l’esposizione della popolazione e dell’ambiente a queste sostanze in Francia ma anche nel resto dei paesi Ue, l’Anses ha ritenuto opportuno evidenziare in particolare 16 sostanze la cui valutazione è prioritaria.

Questa selezione sarà oggetto di una consultazione del comitato direttivo tematico Anses sugli interferenti endocrini, al termine della quale, l’Agenzia formulerà la sua raccomandazione ai ministeri francesi responsabili, sulle sostanze da includere nel programma di lavoro per ridurre l’esposizione agli interferenti endocrini già a partire da quest’anno. Si tratta dunque di un lavoro che integra i processi di valutazione europei già in atto sugli interferenti endocrini.

Tra le sostanze presenti nell’elenco stilato dall’Anses troviamo alcune già molto note in primis il glifosato ma anche il fipronil, lo ziram, il benzofenone e il folpet.

Il metodo dell’Anses per valutare gli interferenti endocrini

La Francia, bisogna dargli merito, è particolarmente sensibile al tema degli interferenti endocrini e ha appunto una strategia, lanciata nel 2019, per ridurre l’esposizione della popolazione e dell’ambiente a queste sostanze. 

Oltre ad aver stilato il vero e proprio (ricchissimo) elenco di sostanze da valutare, l’Agenzia francese propone anche un metodo per determinare se tali sostanze sono interferenti endocrini noti, presunti o sospetti. 

Le categorie definite si basano sulla probabilità che una sostanza sia un interferente endocrino:

  • Noto: sostanze per le quali la probabilità di essere interferenti endocrini è alta (oltre il 90%)
  • Presunto: sostanze per le quali non si può dire con certezza se siano un interferente endocrino ma per le quali il sospetto è alto (probabilità tra il 66% e il 90%)
  • Sospetto: sostanze per le quali esistono informazioni preoccupanti, ma non sufficienti a consentire un giudizio approfondito (probabilità tra il 5% e il 66%).

Questa metodologia offre una garanzia maggiore: quella di prendere in considerazione tutti i dati disponibili per una sostanza in un dato momento. Con un risultato graduale, dovrebbe consentire di adottare regole di gestione differenziate in base agli usi e alle popolazioni esposte: ad esempio, normative più stringenti per i giocattoli, con divieto di utilizzo di interferenti endocrini noti, presunti ma anche sospetti. 

Fonte: Anses 

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