In Australia stanno per distruggere 52 ettari di habitat dei koala per allargare una cava

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In Australia 52 ettari di terreno saranno “rubati” ai koala con l’obiettivo di allargare una cava che così potrà produrre di più. A dare l’ok definitivo al progetto è stata la ministra federale dell’Ambiente, Sussan Ley.


L’espansione di una cava di rocce utili al settore delle costruzioni di Sidney mette in serio pericolo una specie animale già duramente provata negli ultimi anni, quella dei koala. Questi animali verranno ancora una volta sacrificati in nome del profitto.

Il progetto prevede di disboscare 52 ettari di terreno nel Nuovo Galles del Sud per dare più spazio alla cava di Brandy Hill, in modo da raddoppiare la produzione di rocce utili al settore edilizio. Peccato però che proprio quel terreno fosse prezioso habitat naturale per i koala.

Nonostante il ministro dell’Ambiente federale Sussan Ley abbia subito in questi mesi una forte pressione da parte della comunità per intervenire e fermare il progetto Brandy Hill a Port Stephens, dopo che era stato approvato dal governo del New South Wales a luglio, la Ley ha deciso di andare avanti e dare il suo benestare.

L’approvazione finale all’espansione della cava è stata data ma ad una condizione: che includesse un corridoio per l’habitat dei koala di 74 ettari. In pratica i gestori della cava dovranno piantare nuovi alberi adatti ai marsupiali e commissionare indagini sul sito per verificare se siano presenti koala in qualche albero da abbattere e in quel caso creare un corridoio favorevole agli spostamenti verso il nuovo habitat.

Così ha giustificato la sua scelta la ministra:

“Abbiamo incaricato un esperto indipendente che ha condotto un’indagine aggiornata e ha trovato da uno a due koala e ha concluso che la qualità della vegetazione era tale che questo non era l’habitat principale per la riproduzione e che i koala tenderanno ad attraversarlo e non in gran numero”

Addirittura la ministra è convinta che l’espansione della cava sia una buona soluzione anche per i koala visto che si creerà appunto una sorta di “corridoio” per gli animali, con alberi e terreno in grado di fornire l’habitat corretto per spostarsi nell’area.

“Questo è in realtà un buon risultato di conservazione per i koala” ha concluso.

Naturalmente, ambientalisti e popolazione locale smentiscono categoricamente questa versione dei fatti e sottolineano che non c’è tempo per piantare nuovi alberi. I koala rimasti a Port Stephens, anche in seguito ai devastanti incendi dello scorso anno, sono solo dai 200 ai 400 esemplari.

Tra l’altro a settembre, la campagna Save Port Stephens Koalas ha commissionato un rapporto agli ecologisti dell’Università di Newcastle sulla situazione dei marsupiali nell’area della cava. Si è scoperto così che nella zona avvengono molte riproduzioni di koala e nelle conclusioni gli esperti specificavano che il progetto “avrebbe reciso un corridoio di habitat vitale per la popolazione locale di koala“.

A nulla è servita anche la petizione per salvare i koala del Nuovo Galles del Sud a cui hanno partecipato, tra gli altri, diverse celebrità locali.

I cittadini della zona sono scioccati e sconvolti dalla decisione presa, considerando anche il rischio di estinzione che stanno correndo i koala.

A giugno un’inchiesta parlamentare del Nuovo Galles del Sud ha rilevato che 5.000 koala erano morti durante gli incendi estivi e ha avvertito che questi potevano estinguersi nello stato australiano entro 30 anni, a meno che non si fosse corsi ai ripari proteggendo urgentemente il loro habitat naturale.

Gli avvertimenti, però, sembra non siano stati sufficientemente ascoltati.

Fonte: ABC Net /Facebook

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Da Greenme

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