Il più grande studio del suo genere dimostra che le mascherine chirurgiche hanno ancora un ruolo chiave contro la diffusione del COVID-19

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Molti lo ritengono un accessorio fastidioso da indossare, e invece la mascherina chirurgica dimostra una volta di più il suo ruolo cruciale nel contrasto al Coronavirus


Indossare una mascherina chirurgica monouso che copra bene naso e bocca riduce davvero la diffusione del Corovavirus. La conferma arriva da un nuovo studio basato non su test laboratoriali ma sulla vita vera, che ha inoltre messo in campo azioni di promozione dell’uso del dispositivo – soprattutto in aree rurali o in paesi poveri, dove il virus corre ancora veloce (aiutato, purtroppo, dalla lentezza della campagna vaccinale).

Mentre gli studi precedenti si sono svolti in ospedali o laboratori, questo è il primo studio che dimostra l’efficacia del dispositivo nel mondo ‘reale’ e su larghissima scala. I ricercatori del Bangladesh e degli Stati Uniti hanno testato l’efficacia delle mascherine chirurgiche in 600 villaggi bengalesi, su più di 342.000 adulti. Alla fine del programma di promozione all’uso del dispositivo sanitario, è stata registrata una diminuzione dell’11,9% nell’insorgenza del Covid sintomatico e un calo del 9,3% nella sieroprevalenza sintomatica.

(Leggi anche: Mascherine in tessuto fai-da-te: lo studio che rivela quali materiali proteggono di più)

Per condurre lo studio, i ricercatori hanno distribuito gratuitamente mascherine, insieme a informazioni circa la loro importanza e la loro efficacia, e hanno promosso l’utilizzo del dispositivo all’interno della comunità. Grazie alla loro azione, l’utilizzo della mascherina è aumentato del 30% nel giro di 10 settimane. È stato interessante osservare come l’utilizzo della mascherina non abbia dato ai partecipanti allo studio un falso senso di ‘sicurezza’: malgrado la protezione, infatti, non hanno adottato comportamenti rischiosi come l’assenza di distanziamento o il contatto fisico. Anzi, i ricercatori hanno osservato un aumento nel distanziamento sociale in spazi pubblici proprio grazie alle loro campagne per incoraggiare l’uso della mascherina.

La scelta del Bangladesh, uno dei paesi più popolosi dell’sud Asia, non è casuale. Incoraggiare l’uso delle mascherine contro la diffusione del virus è essenziale in paesi come questo, dove mantenere il distanziamento sociale può essere difficile il più delle volte. Si tratta inoltre di paesi poveri, dove la popolazione di villaggi e aree rurali spesso non può permettersi l’acquisto di questi semplici ma preziosi dispositivi sanitari – malgrado una legge del governo nazionale ne preveda l’obbligo.

Il nostro studio dimostra che indossare la mascherina può interrompere la trasmissione del SARS CoV-2 – spiegano gli autori dello studio. – Ma suggerisce anche che l’efficacia filtrante può fare la differenza: una mascherina in tessuto (realizzata artigianalmente) è certamente meglio di niente, ma la protezione offerta da una mascherina chirurgica è molto maggiore.

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Fonte: Innovations for Poverty Action 

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