I nomi delle lune piene secondo i nativi americani, mese per mese

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La Luna, il nostro unico satellite, è molto più di quanto immaginiamo. La sua influenza nei confronti del nostro pianeta è notevole, ne sono un esempio le maree. In passato, inoltre, rivestiva anche un ruolo di guida, illuminando la notte, e da sempre è fonte di ispirazione per poeti e musicisti.


Sappiamo che ogni mese circa, la luna compie una sorta di ciclo, attraversando le cosiddette fasi lunari che descrivono l’aspetto che essa assume durante il suo moto in base all’orientamento rispetto al Sole. Quando la Luna si sposta sul lato della Terra di fronte al Sole, ci mostra la sua luminosa faccia che riflette i raggi solari. È il momento del plenilunio, la nota luna piena.

E proprio per l’importanza che questo corpo celeste riveste per noi, ogni plenilunio è stato battezzato in maniera diversa. Scopriamo, mese per mese, i vari nomi dati a questo fenomeno dalle popolazioni del Nordamerica.

Gennaio: Wolf Moon, Luna del lupo. Così chiamata per gli ululati dei lupi che durante il mese, fin dai tempi remoti, lamentavano la fame a causa dell’inverno.

Febbraio: Snow Moon, Luna della neve. Freddo e neve in durante il secondo mese dell’anno. Per questo il plenilunio è stato così battezzato.

Marzo: Worm Moon, Luna tiepida. Piano piano arriva il tepore della primavera. In questo mese, il terreno si ammorbidisce e i calchi dei lombrico tornano a solcare il suolo, invitando i pettirossi al ritorno. I nativi americani chiamarono così quest’ultimo plenilunio invernale proprio riferendosi ai solchi dei vermi.

Aprile: Pink Moon, Luna rosa. A dare il nome alla luna piena di aprile sono stati i nativi nordamericani, riferendosi alla fioritura di una rosa selvatica, di colore rosa.

Maggio: Flower, Luna dei fiori. Siamo ormai ad un mese dall’estate. Le fioriture sono all’apice. Quale miglior modo per definire il plenilunio del mese?

Giugno: Strawberry Moon, Luna delle fragole. In Nordamerica la raccolta delle fragole in giugno dà il nome alla luna piena di questo mese.

Luglio: Buck Moon, Luna del cervo. Le corna del cervo maschio, che si rinnovano ogni anno, iniziano a ricrescere proprio a luglio. Da qui il nome al plenilunio dato dai nativi americani.

Agosto: Sturgeon Moon, Luna dello storione. Fu così battezzata da pescatori americani per l’abbondanza di pesce nei Grandi Laghi che si verifica durante il mese. È stata chiamata anche Green Corn Moon, Luna del grano verde, e Red Moon, Luna rossa, per l’alone rossastro che talvolta la circonda a causa del calore estivo.

Settembre: Harvest Moon, Luna del raccolto. Tornando indietro nel tempo, possiamo immaginare i mietitori intenti a lavorare nella notte alla raccolta del grano, grazie al chiaro di luna. Ed ecco allora da cosa deriva il nome del plenilunio di settembre.

Ottobre: Hunter’s Moon, Luna dei cacciatori. Dopo aver chiuso il periodo del raccolto, è giunto il momento di andare a caccia. I nativi americani, in questo periodo, andavano alla ricerca dei cervi ormai ingrassati dal periodo estivo e delle volpi che non avevano più luoghi dove nascondersi, visto che il raccolto aveva reso i campi nudi. Come il precedente, anche questo plenilunio è molto luminoso, e favorisce l’attività dei cacciatori. Se però è questo il plenilunio più vicino all’equinozio di autunno questa luna prende il nome di Harvest Moon.

Novembre: Beaver Moon, Luna del castoro. L’origine del nome è duplice, poiché secondo alcuni è il periodo in cui i nativi americani piazzavano le trappole per i castori, ma secondo altri deriva dall’alacre attività dei castori che costruiscono le dighe per l’inverno.

Dicembre: Cold Moon, Luna fredda. L’ultimo plenilunio dell’anno richiama l’arrivo del grande freddo.

Ma c’è ancora un 13esimo plenilunio, che si verifica all’incirca ogni 2 anni e mezzo, poiché la Luna termina il suo ciclo più o meno 11 giorni prima che la Terra completi la sua orbita intorno al Sole. Questa speciale luna piena è definita ‘Blue Moon‘, Luna Blu.

A onor del vero, comunque, come spiega l’Uai, i nomi più diffusi per i pleniluni sono sì quelli di tradizione americana, ma ne esistono anche di europei, di presunta origine celtica. La maggiore diffusione dei primi è probabilmente dovuta alla maggiore diffusione di riviste e testate online americane, che vengono molto lette anche da noi, mentre vale molto meno il viceversa.

Aggiungiamoci pure almeno per quanto riguarda l’Italia, un certo grado di esterofilia – conclude l’Unione degli Astrofili Italiani –  capace di garantire l’utilizzo anche da noi di nomi e tradizioni americane

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Fonte: Uai

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