ROMA (ITALPRESS) – “Sono amareggiato. Ci sono rimasto male. Non porto rancore, ma i tempi di questo divorzio mi lasciano perplesso”. Gabriele Gravina, intervistato dal “Corriere della Sera”, parla per la prima volta del divorzio improvviso da Roberto Mancini, che lo scorso 13 agosto ha rassegnato le dimissioni da ct. “Roberto non mi ha mai detto che voleva andarsene. E’ stato un fulmine a ciel sereno. Ho sentito parlare di dimissioni per la prima volta dalla moglie, Silvia Fortini, che è il suo avvocato, il giorno prima che arrivasse negli uffici della Federcalcio una pec formale. Considerati i rapporti personali avrei apprezzato di più se Mancini mi avesse espresso la sua volontà guardandomi negli occhi”. Gravina è deluso: “Continuo a chiedermi perchè Mancini abbia detto certe cose. E mi chiedo se le ha dette per davvero, perchè sa benissimo che la realtà è il contrario esatto di quanto ha dichiarato. Tutti e tre, io, Roberto e Silvia, sappiamo cosa è successo veramente”. La fiducia, assicura il presidente Figc, “era totale e l’ho dimostrata con i comportamenti. A Palermo, dopo la sconfitta con la Macedonia che ci è costata il Mondiale in Qatar, sono andato in conferenza con lui. Ho messo la mia faccia per difendere la sua. Se non avessi avuto fiducia lo avrei messo sotto contratto sino al 2026? E lo avrei promosso coordinatore dell’Under 21 e Under 20?”. Anche la questione dello staff rivoluzionato non lo convince: “Solo Evani, che non ha accettato un altro ruolo, era uscito. E abbiamo rafforzato il gruppo con Barzagli e Gagliardi indicati da lui”. Quelle dell’ormai ex ct azzurro “sono state dichiarazioni sconfortanti, inappropriate e offensive nei miei confronti. Non rinnego il rapporto di amicizia con Roberto, che ha sempre dimostrato stile. Spero riveda la sua posizione. Anzi, vado oltre e vi dico: chiamatelo perchè non posso credere che si sia espresso così. Le motivazioni di Mancini sono deboli e superficiali. E se andasse in Arabia sarà lui a spiegare le ragioni della sua scelta”. Ma Mancini è ormai il passato, la Figc ha deciso di puntare su Spalletti “perchè ha vinto lo scudetto facendo emozionare Napoli e tutti quelli che amano il calcio, è una guida forte e sicura, ha esperienza e un gioco brillante. Ma soprattutto perchè, già alla prima telefonata, ha mostrato un entusiasmo contagioso. E’ un tecnico all’avanguardia, che lavora sempre per migliorarsi. L’uomo giusto al posto giusto. Il primo nome a cui ho pensato. Una scelta romantica e ponderata, perfetto per ciò che abbiamo in testa: portare avanti il rinnovamento puntando sui giovani. La clausola I nostri avvocati mi hanno rassicurato: potevamo parlare con lui, il resto è una questione tra Luciano e il suo vecchio club”. E a questo proposito, Gravina rivela: “Con De Laurentiis ci siamo sentiti. Ma non mi aspettavo niente di diverso da quanto è successo. Altre cose, invece, non mi aspettavo. Che De Laurentiis parlasse del contratto di Mancini. Un contratto che non conosce. Mi è sembrata una invasione di campo. Certe dichiarazioni mi sono sembrate inopportune come quando ha detto che se volevamo Spalletti avremmo dovuto pagare…Luciano stesso mi ha subito detto che la clausola è un problema tra lui e il Napoli. E la Figc non ha mai pensato di subentrare”.
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