Franca tra i primi vaccinati bolognesi over 85: “Chi rifiuta? È ignoranza”

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di Andrea Sangermano e Davide Landi


BOLOGNA – Ha 85 anni (tra due mesi) ma non li dimostra per niente. La signora Franca Gazzotti entra con passo deciso nella Casa della salute Navile di Bologna. “Sono qui per la vaccinazione: sono la prima“, dice all’ingresso. In realtà il suo numero progressivo è il 3, ma è a tutti gli effetti la prima a presentarsi, oggi poco dopo le 13.

  • over 85 ottantenni vaccino covid vaccinazione over Franca Gazzotti
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E così tocca proprio alla signora Franca fare l’iniezione a favore di telecamere e alla presenza delle istituzioni locali, per l’avvio della campagna per gli anziani dagli 85 anni in su. “Ha visto signora? Le garantiamo anche un po’ di riservatezza”, scherza l’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, mentre cameraman e fotografi immortalano la vivace 85enne che si sottopone alla puntura.

“Io mi sono prenotata online il 15 febbraio a mezzanotte– dice la signora Franca- quando è partito, io ero la prima a farlo. Non è stato per niente difficile. Quando hanno detto che c’era da fare, sono stata una delle prime a essere convinte. Mi sembra anche molto normale doverlo fare”. E a chi invece non si vuole vaccinare, cosa direbbe? “Secondo me è solo questione di ignoranza– risponde la signora- ognuno con la sua testa ragiona come vuole, non è che tutti debbano essere d’accordo eh? Però io consiglio di farlo“. Del resto, aggiunge, “io le vaccinazioni le ho fatte tutte. Anche l’antinfluenzale e quella pneumologica. Quel che c’è da fare, lo faccio”. E quest’ultimo anno, con la pandemia e il Covid, come lo ha vissuto? “Benissimo”, risponde senza indugio la signora Franca. Unico rammarico, “non poter giocare a burraco– confessa- era quello che mi preoccupava”.

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Mentre la signora entra nell’ambulatorio per il triage e poi fa l’iniezione, nella sala d’aspetto della Casa della salute arrivano anche gli altri over85 che si sono prenotati per la prima giornata di vaccinazione, tutti assistiti e presi in carico dalle infermiere del poliambulatorio. Col passare dei minuti, essendo comunque scaglionati gli ingressi, fuori dalla porta si crea anche una piccola fila di persone che aspettano. Qualcuno è accompagnato, perché fa fatica a camminare. Qualcun altro è da solo. Tra chi si siede in sala d’attesa c’è il signor Giorgio, che di anni ne ha 87. Pure lui si è prenotato “di notte col computer”, grazie all’aiuto della figlia. È contento di fare il vaccino? “Sì- risponde- con la speranza che funzioni“. Anche il signor Giorgio, prima della profilassi anti-covid, ha fatto il vaccino contro l’influenza. “Ma quella è stata un po’ una bega- ammette- perché sono dovuto andare a San Lazzaro a farlo, il mio medico non ne aveva più”.

IN EMILIA-ROMAGNA HA GIÀ PRENOTATO IL 40% DEGLI ANZIANI OVER 85 ANNI

Partite oggi in Emilia-Romagna le vaccinazioni agli anziani con più di 85 anni. E intanto proseguono a ritmo sostenuto, dopo il boom di ieri, le prenotazioni. In mattinata si è sfiorata quota 74.000, riferisce la Regione, cioè oltre il 40% delle 178.000 persone appartenenti a questa fascia di età della popolazione. A livello provinciale si parla di: 21.800 prenotazioni a Bologna; 2.652 a Imola; 3.820 a Piacenza; 6.463 a Parma; 6.731 a Reggio Emilia; 11.518 a Modena; 6.399 a Ferrara; 3.001 a Cesena; 2.383 a Forlì; 5.415 a Ravenna; 3.647 a Rimini.

I vaccini sono ancora pochi– afferma l’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini– quelli Pfizer per gli over85 sono sufficienti per chi si è prenotato. Ricordo che teniamo sempre una riserva del 25% di dosi, perché abbiamo già avuto la doccia fredda delle consegne non adeguate. Speriamo che la quantità complessiva dei vaccini aumenti significativamente”. Donini era presente oggi all’avvio della vaccinazione per gli anziani con più di 85 anni alla Casa della Salute Navile a Bologna. “È molto emozionante essere qui a vedere le prime vaccinazioni”, commenta Donini, che ci tiene a rimarcare la risposta “veloce e diffusa su tutto il territorio” da parte delle persone. “Tutti potranno vaccinarsi- assicura- e ci auguriamo che tutti lo facciano”. È anche “un modo per non abbassare la guardia rispetto a una recrudescenza che anche nel nostro territorio si farà sentire”, sottolinea l’assessore. A Bologna oggi sono 750 i vaccini previsti in tutta l’area metropolitana per gli anziani over85, mentre da domani si passa a 1.100 somministrazioni al giorno.

  • Giuliano Barigazzi raffaele Donini Bologna
  • raffaele donini assessore bologna

“Questi sono i numeri che garantiamo con le dosi di vaccino Pfizer oggi disponibili- spiega il direttore generale dell’Ausl di Bologna, Paolo Bordon– l’adesione è molto alta, l’obiettivo è vaccinare il più possibile. Per noi il livello di accettabilità è sopra l’80%”, su una popolazione con più di 80 anni che a livello provinciale è pari a 76.000 persone. Nel frattempo si aspetta il via libera su AstraZeneca. “Oggi c’è una riunione importante a livello nazionale- spiega Bordon- per estendere questo vaccino anche ad altre categorie. Pare di sì, ma aspettiamo: si tratta di una decisione importante, se il vaccino potesse coprire una fascia di età più ampia ci darebbe strumenti in più, perché di questo vaccino avremo dosi importanti a partire da marzo”. Quanto alla presunta minore efficacia di AstraZeneca, aggiunge il direttore dell’Ausl, “in realtà ci sono studi di ultima pubblicazione che dicono che con la seconda dose alla 12esima settimana viene garantita una buona efficacia“.

Sulla stessa linea l’assessore alla Sanità del Comune di Bologna, Giuliano Barigazzi. “La macchina è forte- afferma- più vaccini abbiamo, più potremo fare in fretta. Inutile fare previsioni adesso: tutti i vaccini che abbiamo adesso, li facciamo. Siamo nella fase organizzativa più delicata, passata questa ci potremo dedicare agli altri. E spero davvero che il Governo sblocchi il vaccino AstraZeneca, perché in parallelo dobbiamo vaccinare il più possibile le persone. Questo è un punto chiave anche contro le varianti e questi contagi che ancora ci preoccupano. La vaccinazione di massa è fondamentale“, insiste Barigazzi.

BORDON (AUSL): “RT DI NUOVO SOPRA 1, IL LIVELLO DI GUARDIA SI È ALZATO”

L’Rt a Bologna è tornato sopra l’1 e il livello di guardia si è alzato. A confermarlo è Paolo Bordon, direttore generale dell’Ausl di Bologna, presente oggi alla Casa della salute ‘Navile’ per l’avvio della vaccinazione agli anziani con più di 85 anni. “A Bologna abbiamo una ripresa dei casi, anche se ancora con un margine di accettabilità- spiega Bordon- ieri ne abbiamo avuti 400, dopo che per giorni eravamo abituati a stare intorno ai 200″. In altre parole, “sicuramente abbiamo avuto un rinforzo e l’Rt ha superato l’1- afferma il numero uno Ausl- quindi il livello di guardia c’è tutto”. Inoltre, “si sta verificando anche l’aumento di ricoveri– aggiunge- negli ultimi giorni ne abbiamo avuto una cinquantina in più rispetto a una settimana fa”.

Bordon conferma poi una presenza “abbastanza diffusa” della variante inglese, “tra il 20 e il 30% dei casi”, non solo in città ma anche sul territorio metropolitano. Gli occhi sono puntati ad esempio sull’Appennino, che “al momento è una delle aree più colpite- rileva il direttore generale dell’Ausl- anche se i numeri in città sono più elevati”. Bordon parla dunque di “situazioni in Appennino, ma abbiamo anche focolai familiari un po’ su tutto il territorio e qualche scuola che è oggetto di attenzione e chiusure, con tamponi che stiamo facendo per isolare il più possibile il virus. Ci preoccupa soprattutto la velocità di contagio di questa variante”. Il numero uno dell’Ausl di Bologna boccia poi l’idea di un nuovo lockdown generalizzato. “Ci sono situazioni differenziate da territorio a territorio- sottolinea- un ragionamento indistinto non penso sia equo”. E aggiunge: “Noi dobbiamo dare gli elementi tecnici, il quadro epidemiologico e le previsioni a chi di dovere per assumere le decisioni”. Un lockdown a Bologna “non mi compete e non ho elementi per dirlo”, conclude Bordon.

BARIGAZZI: “BASTA EVOCARE LOCKDOWN OGNI 5 MINUTI”

“Invece di evocare il lockdown ogni cinque minuti”, ci sono “altre misure” che si possono attuare per governare la pandemia. A dirlo è l’assessore alla Sanità del Comune di Bologna, Giuliano Barigazzi, che si oppone così all’idea di una nuova chiusura generalizzata. “Prima di arrivare al lockdown, ci sono molte altre cose che si possono fare- afferma Barigazzi, questa mattina alla Casa della Salute Navile per l’avvio delle vaccinazioni agli over 85- certo, dobbiamo continuare a stare responsabilmente attenti. Ma invece di evocare il lockdown ogni cinque minuti, dobbiamo trovare tutte le misure che servono per trovare un equilibrio tra le necessità economiche, sociali e anche mentali della popolazione, perché siamo tutti molto stanchi, e le esigenze di sicurezza”. Dunque, sostiene Barigazzi, “credo che questo nuovo Governo debba mettersi con buona lena non a evocare il lockdown ogni volta, ma trovare altre misure come tracciamento, tamponi e anche il contingentamento, che permettano di equilibrare le necessità”.

Giuliano Barigazzi raffaele Donini Bologna

Più cauto l’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini. “Le regole che lo Stato si è dato sono sempre quelle– ricorda- a seconda del livello epidemiologico, scattano determinate decisioni. Se il Governo dovesse prenderne in esame altre, ne discuterà”. In Emilia-Romagna, ribadisce poi Donini, “fino a qualche giorno fa eravamo all’incrocio di due curvature. Da un lato una riduzione significativa dei ricoveri, dall’altro un aumento abbastanza lineare dei contagi, che potrebbe portare a un nuovo aumento dei ricoveri. La combinazione tra questo trend, le due settimane già trascorse in zona gialla e la presenza della variante inglese ci rendono particolarmente attenti. Nei prossimi giorni vedremo quale sarà la situazione”, conclude l’assessore.

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