«Quando sono venuto su questo palco, mi hanno chiesto: Primo Maggio dimmi la tua prima volta. E oggi è effettivamente la prima volta che mi è successo di dover inviare il testo di un mio intervento perché doveva essere messo al vaglio dall'approvazione politica. Approvazione che in prima battuta dai vertici di Rai3 non c'è stata, perché mi hanno chiesto di omettere i riferimenti ai partiti, ai nomi dei politici. Ho dovuto lottare un pochino e alla fine mi hanno dato il permesso di dire ciò che dico, assumendomene le responsabilità. E comunque il contenuto è stato definito dalla vicedirettrice di Rai3 "inopportuno. Come ci insegna il Primo Maggio, nel nostro piccolo dobbiamo lottare per le cose importanti. Ovviamente da persona libera mi assumo tutta la responsabilità di ciò che dico e faccio». Fedez irrompe nel concertone a mezza sera con una lunga tirata politica e attacca la Lega. Nel suo discorso che, annunciato, nel pomeriggio aveva suscitato la reazione preventiva del leader leghista Matteo Salvini su Twitter, il rapper ha attaccato le posizioni della Lega sul Ddl Zan, sul quale Fedez si era già speso più volte, nelle settimane passate, a favore del disegno di legge Zan sull'omotransfobia e ne ha criticato alcuni esponenti elencando le loro frasi e definendole omofobe. Il testo, che aveva rischiato di essere censurato, e invece è stato letto per intero dall’artista, attacca anche il primo Ministro Draghi e Ostellari. Al premier ha chiesto un intervento nel settore dello spettacolo “tempestivo quanto quello sulla Superlega” e poi ha evidenziato le priorità della Lega rispetto al Ddl Zan: «Sostenevano che in pandemia c’erano altre priotà: come l’etichettatura del vino…».


La polemica già nel pomeriggio

Nel pomeriggio il Concertone del Primo Maggio finisce già in polemica, quando con un tweet Matteo Salvini entra a gamba tesa sul Concertone: «Il 'concertone' costa circa 500.000 euro agli italiani, a tutti gli italiani, quindi i comizi “de sinistra” sarebbero fuori luogo», scrive il segretario della Lega e passeggiando in piazza dei Cinquecento a Roma dice: «Son curioso di vedere se stasera al Concertone del Primo maggio che costa alla Rai 500 mila euro qualche artista de sinistra farà il suo solito comizio de sinistra mancando di rispetto agli italiani e ai lavoratori e alle lavortatrici che non hanno colore politico». 

La telefonata pubblicata su Twitter da Fedez per mostrare le pressioni ricevute

Nelle ore prima del proprio intervento, Fedez aveva anticipato che avrebbe parlato del disegno di legge contro l’omotransfobia e misoginia (noto come “ddl Zan”) e dei tentativi di ostruzionismo da parte della Lega per bloccarne il percorso in Parlamento. Nella serata di sabato 1 maggio, il cantante Fedez ha pubblicato su Twitter una telefonata per mostrare le pressioni ricevute da parte di alcuni dirigenti della Rai, che lo avevano invitato a non fare polemiche politiche durante la sua esibizione sul palco del Concerto del Primo Maggio. La telefonata è stata pubblicata da Fedez dopo che la Rai aveva emesso un comunicato, sostenendo che non ci fossero state forme di censura o che fossero stati chiesti «preventivamente i testi degli artisti intervenuti al tradizionale concertone del Primo Maggio, per il semplice motivo che è falso, si tratta di una cosa che non è mai avvenuta». Nella telefonata diffusa da Fedez, avvenuta qualche ora prima dell’esibizione, si sentono però alcuni dirigenti Rai compresa la vicedirettrice di Rai3, Ilaria Capitani, che chiedono al cantante di avere dettagli sul suo intervento e di “adeguarsi a un sistema” che non prevede discorsi e polemiche di un certo tipo al Concerto.