Etna, 23-24 marzo 2021. Sedicesimo parossismo al Cratere di Sud-Est

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di Redazione


Dopo alcuni giorni in cui l’Etna sembrava riposarsi dalla frenetica attività delle ultime settimane, alle 20:51 della sera di martedì 23 marzo, le reti di monitoraggio dell’INGV Osservatorio Etneo hanno cominciato a registrare una debole attività stromboliana al Cratere di Sud Est (Figura 1).

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Figura 1 – Attività stromboliana al Cratere di Sud-Est, vista da Tremestieri Etneo alle ore 20:45 locali del 23 marzo 2021. Foto di Boris Behncke (INGV-OE).

Segno di ripresa: infatti nelle ore successive sia le esplosioni che l’ampiezza media del tremore vulcanico mostravano un incremento. Intanto la telecamera termica posta sulla Montagnola riprendeva l’evento (Figura 2).

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Figura 2 – L’immagine della telecamera termica mostra l’incremento dell’attività stromboliana al cratere di sud est. Immagine presa dal sito INGV-OE.

La nube prodotta dall’attività eruttiva si è dispersa in direzione Sud-Sud Ovest. Nelle tarde ore della serata, intorno alle 23:16, l’attività stromboliana è passata a fontana di lava.

Per quanto riguarda le deformazioni, sono state osservate deboli oscillazioni nei segnali della stazione tiltmetrica ECP, localizzata in località Cratere del Piano. I tiltmetri sono strumenti di elevata precisione che misurano l’inclinazione del suolo. Non si sono registrate variazioni significative alle altre stazioni delle reti Tiltmetrica e GNSS.

Durante la notte, verso le 3:35 del 24 marzo, dal Cratere di SE si è formata una colata lavica che si è diretta verso la Valle del Bove raggiungendo la quota di circa 2900 m. Successivamente l’attività di fontana di lava si è intensificata. La nube eruttiva prodotta dall’attività si è dispersa in direzione Sud-Sud Ovest, in accordo ad osservazioni dirette da parte di personale INGV-OE. Dalle telecamere di video-sorveglianza dell’INGV-OE si è osservato un flusso piroclastico, che è stato inoltre confermato dal personale INGV presente sul posto.

Durante l’evento di questa notte, alcuni ricercatori della sezione Roma 1 dell’INGV erano presenti sul posto, a Piano del Vescovo. Hanno osservato in tempo reale l’attività di fontanamento riprendendo il fenomeno tramite telecamera termica ad alta velocità e nel campo del visibile (Figura 3).

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Figura 3 – Misure dell’attività di fontanamento, effettuate sul campo dai ricercatori dell’INGV-Roma 1 tramite telecamera termica e nel campo del visibile. Foto di Piergiorgio Scarlato (INGV-Roma 1).

Nonostante il buio pesto e le basse temperature, il team di ricercatori dell’INGV era in buona compagnia! (Figura 4).

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Figura 4 – Incontro con una volpe del Parco dell’Etna durante le misure dell’attività di fontanamento al cratere di SE. Foto di Piergiorgio Scarlato (INGV-Roma 1).

Dal punto di vista sismico è proseguita la rilevazione di valori molto alti dell’ampiezza del tremore vulcanico. Una debole deformazione è stata registrata dalle stazioni tiltmetriche sommitali, mentre i segnali delle stazioni GNSS non hanno mostrano nessuna variazione significativa nelle ultime ore.

Questa mattina alle ore 6:00, il vulcano si presentava così (Figura 5).

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Figura 5 – Colonna eruttiva ricca di cenere e gas emessa dal cratere di Sud Est. Foto di Piergiorgio Scarlato (INGV-Roma 1).

Alle 9:45, l’INGV-OE ha comunicato che la fontana di lava al Cratere di Sud Est è cessata, mentre l’attività esplosiva è proseguita, producendo una nube vulcanica che ha raggiunto l’altezza di circa 4.5 km sul livello del mare e si è dispersa in direzione Sud Est. Durante la notte è stata segnalata la ricaduta di cenere nelle zone di Milia e Trecastagni. L’ampiezza media del tremore vulcanico progressivamente è diminuita, pur mantenendosi ancora su valori alti. I dati delle reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo non hanno mostrato significative variazioni rispetto alle ore precedenti.

Nella giornata del 24 marzo 2021, alcuni ricercatori dell’INGV di Catania e Roma hanno eseguito campionamenti in situ dei prodotti vulcanici di ricaduta generati dalla fontana di lava (Figura 6).

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Figura 6 – Campionamento prodotti di ricaduta della fontana di lava di questa notte dal cratere di sud est. Foto di Piergiorgio Scarlato (INGV-Roma).

Al momento della pubblicazione dell’articolo, l’attività esplosiva al cratere di Sud Est è cessata. Le reti di deformazione del suolo evidenziano il rientro alla stabilità dei segnali, mentre l’ampiezza del tremore è rientrata nei valori medi.

Tuttavia, a causa della presenza di una copertura nuvolosa, le osservazioni in area sommitale sono discontinue, ma lo stato del vulcano è costantemente monitorato dall’INGV-OE.

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